Capitolo 30

1.8K 98 31
                                    

"Non ci credo! Quel cameriere ti ha messo un bigliettino con il suo numero di telefono nella tasca posteriore dei pantaloni, ne ha approfittato per palparti il culo e tu non gli hai detto niente!"

Logan si guardò attorno, erano appena usciti da una pizzeria e c'era molta gente in giro quella sera. "Ry, abbassa la voce," sibilò tra i denti.

Il suo ragazzo divenne quasi viola in viso, sarebbe stato tutto in pendant con il livido sul naso.

"Io non l'abbasso la voce, cazzo! Dovevi dirgli che sei fidanzato e restituirgli il biglietto!"

"Ryan, stai esagerando," lo ammonì Angel.

Ryan fulminò con lo sguardo la sorella. "Non sono fatti tuoi," ringhiò.

"Adesso non prendertela con lei, però," si intromise Katie, incrociando le braccia al petto e guardando Ryan con un sopracciglio biondo inarcato verso l'alto.

Ryan guardò male anche lei. "Sei diventata l'avvocato difensore di mia sorella?"

"Perché tu sei un cretino," replicò prontamente la ragazza.

"Beh, non ha tutti i torti," l'assecondò Angel.

Le due ragazze si scambiarono uno sguardo di intesa che fece infuriare maggiormente il suo ragazzo.

Logan alzò gli occhi al cielo. Oh, Cristo.

Grace al suo fianco ridacchiò. "Hanno tutti un bel caratterino, qui."

Il paramedico sospirò. "Uno peggio dell'altro."

Erano usciti in gruppo a mangiare la pizza: lui, Ryan, Angel, Katie e Grace, la quale aveva lasciato la figlia Wendy dai suoi genitori.

Katie aveva flirtato tutta la sera con Angel mentre la sorella di Ryan aveva fatto finta tutto il tempo di non captare i segnali.

Si erano divertiti, avevano chiacchierato, scherzato sul naso gonfio di Ryan anche se lì conoscevano tutti la storia di Toby, bevuto birra e mangiato pizza e patatine in tutta tranquillità.

Logan alla fine aveva confidato tutti i suoi segreti e i suoi tormenti alla sua collega e a Grace aveva reagito molto meglio di quanto lui si aspettasse. Fortunatamente, ancora non lo odiava, nonostante il suo passato da omofobo.

Poi quel cameriere, che gli aveva ammiccato tutta la sera, aveva deciso di mettergli quel maledetto biglietto con il suo numero scritto nella tasca e quella serata piacevole era andata a farsi direttamente benedire.

"Uffa, sono davvero arrabbiato!" continuò a sbraitare Ryan, mandando fulmini e saette dagli occhi in direzione di Logan.

"Calmati, Ry, non è successo nulla," parlò Logan, usando un tono di voce dolce per provare a far ragionare il suo ragazzo geloso e in piena modalità psicopatico.

Ryan gli porse la mano con il palmo all'insù, mosse un po' le dita e gli ordinò: "Dammi quel biglietto."

Logan si trattenne dall' alzare gli occhi al cielo, prese il biglietto e glielo diede senza obbiettare. Ryan lo fece in mille pezzi, che andò a buttare con stizza nel cestino della spazzatura più vicino.

Il paramedico sentì Angel borbottare: "Che testa di cazzo da manicomio."

Katie ridacchiò mentre Grace si morse un labbro per provare a contenere le risate, ma i suoi occhi scuri brillavano di ilarità.

"Contento adesso, psycho blond?" gli domandò Katie.

Ryan la guardò, gli occhi ambrati ancora fiammeggianti. "Contentissimo, nosy blonde."

Logan (Red Moon Saga 3) Where stories live. Discover now