Capitolo V

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Due giorni dopo arrivarono a Tapsaco in uno dei palazzi di Ciro,gli schiavi vi lavorano tutto l'anno anche se il principe non era presente, infatti era in perfetto stato come se fosse sempre abitato.Kassandra si era appena sistemata nella sua camera che a dirla tutta era più grande della sua intera casa a Sparta,Darya stava sistemando i vestiti della giovane che consistevano in dei semplici pepli corti bianchi,le ragazze spartane che ancora non erano sposate indossavano le tuniche corte,erano le sole donne in tutta la Grecia che lasciavano scoperte le gambe,non era per attrarre gli sguardi degli uomini,ma semplicemente perché erano più comodi per gli esercizi ginnici, così dopo essersi levata l'armatura e indossato una comoda tunica andò in giro a curiosare,quei palazzi la sorprendevano sempre di più,si domandava come sarebbe stato vivere là come una nobil donna persiana,mentre girava tra gli infiniti corridoi vide una stanza,molto grande,la porta era aperta e all'interno seduto ad una scrivania vi era Ciro con una pergamena in mano,appena finí di leggerla diede un pugno alla scrivania,il rumore fece sobbalzare Kassandra,non aveva mai visto Ciro così arrabbiato,il principe gettò la pergamena a terra,si alzò dalla sedia e andò ad affacciarsi al balcone che vi era all'interno della stanza

-"C'è qualcosa che non va?" disse la ragazza entrando nella stanza
Ciro si girò di scatto e si sentì sollevato vedendola
-"Si,questa sera verrà qui un uomo,Tissaferne è il suo nome,era il mio maestro quando ero piccolo,lo ammiravo molto,fino a quando non mi ha voltato le spalle anche lui, è stato lui a condurmi nella cella in attesa della mia esecuzione,ha giurato fedeltà a mio fratello,dimenticandosi di me,del bambino che ha cresciuto e istruito,solo per avere qualche titolo e qualche palazzo...quel verme"
-"Cosa vuole da te? Perché viene qua?"
-"Vuole vedere se sto tramando contro mio fratello,deve essersi già sparsa la voce che ho radunato un esercito e mio fratello sarà allarmato,quindi dovremmo stare al suo gioco,deve credere che sono ancora fedele a mio fratello, così forse guadagneremo un po' di tempo"
Ciro era teso e sospirava pesantemente,a Kassandra venne instintivo poggiare una mano sul suo braccio e stringerlo
-"Andrà bene vedrai" la ragazza gli sorrise,Ciro si rilassò visibilmente,si dimenticò di tutti i suoi problemi e si concentrò solo sul sorriso della bella spartana,quella ragazza aveva il sorriso più radioso dell'intero impero,il principe desiderava avventarsi su quelle labbra,le mise una mano sulla guancia che ormai aveva assunto una colorazione rossastra tale era l'imbarazzo che Kassandra stava provando,ma era imbarazzo? O eccitazione per quella vicinanza che tanto desiderava? Si guardavano negli occhi ma vennero interrotti da qualcosa o meglio da qualcuno...

-"Mio signore è da tanto che non stiamo insieme ho pensato di farvi una sorpresa" una vocina delicata fece voltare i due ragazzi,alla soglia della stanza vi era una ragazza giovane,molto graziosa,greca,una schiava notò Kassandra,aveva il classico collare di cuoio che portano gli schiavi,ma era una schiava speciale,il suo peplo era pulito e abbastanza pregiato per una schiava,cosi Kassandra capí che la ragazza era l'amante di Ciro,non doveva darle fastidio,tutti gli uomini soprattutto i nobili avevano delle schiave come amanti era normale,ma in quel momento avrebbe voluto strangolare quella ragazzina,il silenzio era insopportabile e imbarazzante per fortuna Ciro si decise a parlare
-"Lei è...ehm...Nives la mia.."
-"La tua amante Ciro..lo so.." si sforzò con tutta sé stessa di sorridere e di non mostrare la sua irritazione,e uscì da quella stanza la cui aria era diventata pesante.
Kassandra corse verso la sua stanza e in preda ad uno scatto d'ira iniziò a lanciare tutto quello che le capitava sotto mano,libri,vasi, frutta, bicchieri,dopo poco il pavimento si riempí di cocci, l'ultima vittima della furia di Kassandra fu la brocca d'acqua che si ruppe in mille pezzi, allagando il pavimento,ma l'ira di Kassandra non si fermò fino a quando cercando di prendere un altro bicchiere scivolò sulla pozza d'acqua ai suoi piedi e finì sui cocci di vetro e argilla sparsi per terra, sentì un dolore lancinante alle mani e alle ginocchia,ma per sua fortuna qualcuno aveva assistito alla scena
-"Kassandra stai bene?" era Ciro che dopo aver visto la brutta caduta era andato ad aiutarla ma Kassandra l'aveva preceduto e si era alzata da sola
-"Sto bene grazie"
Appena si alzò capì a cosa era dovuto quel dolore,aveva le mani e le ginocchia piene di tagli che sanguinavano
-"Sanguini ovunque fatti aiutare ti prego"
-"Ciro non ho bisogno del tuo aiuto né tantomeno della tua presenza qui"
-"Sono venuto a dirti che sarebbe un onore averti al mio fianco questa sera quando arriverà Tissaferne e ti avevo portato anche un vestito.. è un vestito persiano ma se non vuoi metterlo non fa niente puoi metterti un peplo"
Kassandra prese il vestito che Ciro aveva messo sul letto,era bellissimo,una lunga tunica di seta blu con ricami in oro,le maniche erano lunghe fino ai polsi, Kassandra non aveva mai visto un peplo con le maniche lunghe
-"Le donne persiane sono più...pudiche di quelle greche"
-"È molto bella...grazie la indosserò questa sera"
Ciro era al settimo cielo,con la spartana al suo fianco sentiva di poter affrontare tutto,anche Tissaferne,ma ancora non sapeva quanto fosse diventato spietato quell'uomo al servizio di suo fratello.

La Mercenaria di SpartaWhere stories live. Discover now