36. Achille, figlio di Peleo e Teti

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tw: omofobia esplicita; se non si è a proprio agio con questi temi SALTATE il capitolo o la parte interessata che segnerò con due asterischi (**)

"Achille, figlio di Peleo e Teti, fu uno degli eroi della mitologia greca, il quale dominò il campo di battaglia della guerra di Troia.
Si ricorda per il suo essere invulnerabile, poiché la madre Teti lo immerse nel fiume Stige da piccolo, tenendolo solo per il tallone, punto che poi sarebbe diventato l'unico punto debole di Achille.
Perché si ricorda questo dettaglio, qualcuno me lo potrebbe dire?"-la professoressa di Babbanologia rivolse la domanda ai presenti in classe, ma nessuno seppe rispondere, neppure Tom Riddle.

Abraxas azzardò la risposta, sebbene non avesse mai letto l'Iliade. "Beh, essendo il suo punto debole, forse è il punto dove è stato ferito e ucciso"
La professoressa si accontentò di quella risposta a metà, e approfondì.

"È giusto, Malfoy, Achille fu ucciso da Paride con una freccia scoccata dal medesimo, diretta al tallone dell'invulnerabile, che inevitabilmente lo uccise.
La freccia fu scoccata da Paride, ma guidata dal dio Apollo, che centrò perfettamente il punto debole.
Achille subì questo destino, poiché aveva intercettato e ucciso Ettore.
Qualcuno saprebbe dirmi perché ha ucciso Ettore, invece?"-la professoressa non ripose molte speranze nella classe, infatti nessuna voce si sollevò.

"Perché"-continuò esasperata la donna-"Ettore ha ucciso Patroclo, ovvero il migliore amico di Achille, colui sul quale poteva sempre contare."

Dal fondo della classe si udì una risatina sprezzante.
"Signorina Black, c'è per caso qualcosa che non le sta bene?"

Davina alzò lo sguardo verso la professoressa con le labbra corrucciate in un ghigno.
"Professoressa, non erano solo amici, erano amanti. È di credenza comune tramandare il fatto che fossero amici o addirittura cugini, ma i due condividevano ben di più rispetto al sangue. Si amavano."

** "Sciocchezze! Non è assolutamente vero. E poi due uomini non possono stare insieme, è contro la natura. Sicuramente il creatore dell'Iliade non avrebbe voluto che storpiassi la sua storia in questo modo."

Davina si sentì profondamente offesa da quelle dichiarazioni, tanto che sbatté i pugni sul suo banco.
"Contro la natura eh? Mi spieghi allora perché secondo i Babbani un uomo avrebbe creato il
mondo in sette giorni, e si sarebbe reincarnato nel figlio di una vergine. Questo sarebbe naturale? Eppure molti uomini nel mondo Babbano lo credono reale. Allora perché non può essere normale che due uomini o due donne si amino?"
"Davina, basta"-suggerì sottovoce Avery, ma lei non si mosse di un millimetro.

"La sua arroganza e il suo continuo nichilismo nell'accettare la realtà sono molto fastidiosi. La invito a portare entrambe queste cose fuori dalla mia aula, non tollero che mi venga detto come insegnare la mia materia!"
"La cosa che lei non tollera è che io abbia ragione, e che la sto correggendo perché si rifiuta di insegnarci che loro sono stati amanti solo perché lo ritiene sbagliato. Lei è nichilista nei confronti della verità e sarei molto felice di portare fuori il mio culo da questa stanza, con permesso."

Davina uscì dall'aula furiosa, e la sua uscita fu seguita da un lungo silenzio.
Silenzio nel quale sia Mulciber che Malfoy poterono riflettere sulla loro storia.

Persone come Davina li ritenevano giusti, persone come la professoressa invece no.
Sarebbero mai riusciti a professare questo amore all'esterno? Avrebbe, la loro storia, visto la luce del sole?

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