6. La verità

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Questo capitolo contiene termini abbastanza crudi ed episodi di razzismo nel mondo magico contro nati Babbani e mezzosangue (studenti le cui famiglie non hanno poteri/ solo un genitore è mago)

"Nott, posso parlarti per un secondo in privato?"-chiese Silente avvicinando a sé Ralston, prima che potesse lasciare l'aula di Trasfigurazione.
"Certo professore, mi dica pure."
"Ho notato che hai una preponderanza particolare per materie come Trasfigurazione e Incantesimi."

Nott sorrise portando lo sguardo verso il basso.

"Sì, diciamo che sono le mie materie preferite"-ammise lui provocando una scintilla agli occhi di Silente.

"Vedi...il fatto è che non tutti gli studenti hanno un'eccelsa predisposizione alla scuola come te, perciò volevo chiederti se potessi aiutare qualcuno con grandi difficoltà."

Sebbene Nott non poteva permettersi di perdere nemmeno un'ora di tempo utile, per preparare i M.A.G.O, accettò la richiesta. La sua figura doveva essere impeccabile agli occhi di tutti, persino a quelli di Silente.

"Perfetto, ti farò sapere tramite lettera lo studente che ti assegnerò."
Il professore uscì dall'aula, seguito immediatamente dopo dalla promessa della casa Serpeverde.

Battitore nella squadra di Quidditch della scuola, Prefetto sin dal quinto anno e futuro Auror, aveva già la strada ben più che spianata nel mondo magico.
Il suo unico ostacolo dall'essere primo in tutto era Tom Riddle.

Tom era Cercatore nel Quidditch, Caposcuola e sicuramente sarebbe diventato il mago più importante del mondo magico.

Sebbene fossero amici da sempre, Ralston non poteva negare che provasse un po' di invidia nei confronti di Riddle.

Ma gli andava bene essere il secondo.

Appena tornato nel suo dormitorio, Nott non poté che notare un Rosier steso sul letto a guardare il soffitto con lucidi occhi sognanti, un braccio rigorosamente poggiato sotto la testa.

"Accidenti Rosier, sembri più rincoglionito del solito"-ammise Nott appoggiando la sua bisaccia nera sopra lo scrittoio.
"È che oggi mi sento un po' più felice del solito di essere qui"
Rosier si alzò dal letto guardando l'amico con un sorriso a trentasei denti, il quale gli fece notare che aveva gli occhiali da vista storti sul viso.

"Ti sei ubriacato senza di me? Un'altra volta? E alle cinque del pomeriggio?"
Nott iniziò a fare una raffica di domande per poi sdraiarsi sul suo letto, non capendo da cosa potesse provenire tutto questo entusiasmo.

"Ho la conferma di essermi innamorato, credo"-annunciò Étienne all'improvviso.
Ralston cadde dal letto all'udire queste parole, per lo più perché stava cercando di accendere la candela poggiata sul ripiano del comodino, ma in parte anche per la confessione dell'amico.

"Beh?! E me lo dici così, su due piedi?"-chiese Nott rialzandosi velocemente.
"In realtà è un po' che l'adocchiavo... dal primo anno a Hogwarts, però solo recentemente ho avuto l'occasione di parlare con lei, la trovo decisamente divertente."
"Dimmi chi è, ormai sono curioso"-lo implorò Nott, ottenendo come risposta un 'Davina Black'.

All'udire quel nome a Ralston si gelò il sangue. C'erano tanti motivi per cui lui la trovava sbagliata per Rosier; in primo luogo era quasi sempre in mezzo a qualche guaio a scuola, in secondo luogo si vociferava che non avesse intenzione di avere alcun tipo di relazione seria, e dulcis in fundo, Riddle la odiava, e se avesse scoperto che uno dei Cavalieri la frequentava, probabilmente sarebbe stato il prossimo bersaglio.

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