Capitolo 16

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Una volta arrivati alla locanda senti una voce stridula che mi chiamava, mi girai e vidi Miiko che correva verso di me ed era visibilmente preoccupata.

M: T/N!!!!!! PENSAVO TI AVESSERO RAPITAA!! * disse mentre mi stritolava*
T/n: tranquilla sto bene *dissi rassicurandola e ricambiando il suo abbraccio*
M: dove sei stata? Ti ho cercato ovunque
T/n: sono andata un po con Kags a fare due passi
M: ahh okok, quindi come è andata?
T/n: b-bene...anzi una favola *feci un sorriso a 32 denti*
M: sono cosi contenta per te * disse mentre mi saltellava intorno*

La sera poi si concluse senza intoppi e i ragazzi della Nekoma e il Fukurodani andarono via. Prima di tornare nelle nostre stanze i ragazzi volevano godersi un altro po la festa per conto loro così decisero di restare per un altra oretta. Misero un po di musica e subito Tanaka e Noya andarono al centro della stanza per mostrare le loro doti da ballerini dimenandosi come delle anguille impazzite. Dopo poco anche Hinata e Miiko li raggiunsero seguiti poi da Daichi e Suga, ovviamente io e Kageyama rimanemmo a disparte, anzi volevamo stare un po da soli rilassati anche perché avevo i piedi distrutti per colpa dei tacchi.

T/n: ti va di andare su a vedere un film?  Inizio a stare scomoda con i tacchi e con questo vestito
K: certo, ti fanno male i piedi?
T/n: un po', dopo quella camminata posso dire che sono ufficialmente morti* dissi accennando una risata*
K: ah bene, in questo caso-

Non finí la frase che mi sollevò da terra prendendomi in braccio, istintivamente feci un gridolino aggrappandomi con le braccia attorno al suo collo.

T/n: mettimi giù * dissi nascondendo la faccia nel suo petto*
K: no ti porto fino in camera
T/n: perché?
K: ti fanno male i piedi non mi va che ti stanchi ancora di più*disse con un tono serio*
T/n: g-grazie *dissi senza mai staccare la testa dal suo petto*

Iniziò a camminare per poi salire le scale lentamente per evitare di cadere, infatti mi aggrappai ancora più forte a lui per la paura che cadesse giù da quelle scale ripide.

K: bene siamo al primo piano, dove si trova la tua stanza? *disse guardandomi*
T/n: di la *dissi indicando la porta*

Una volta arrivati in stanza mi mise giù delicatamente e la prima cosa che feci fu liberare i piedi da quelle scarpe di tortura, una volta tolte un senso di liberazione pervase il mio corpo dandomi un attimo di benessere e sollievo; subito dopo mi diressi verso la valigia e misi un paio di calzini morbi e caldi.

K: va meglio?
T/n: si adesso si, non ne potevo più di quelle scarpe * dissi mettendomi seduta sul letto*
K: che film vuoi vedere? *chiese mettendosi seduto vicino a me*
T/n: quello che vuoi, non ho preferenze

Il moro non rispose, si limitò solo a guardarmi, il suo sguardo era fisso intenso sembrava come concentrato.

T/n: tutto bene? *chiesi spezzando quel silenzio che si era creato*
K: ehm si sto bene * disse distogliendo lo sguardo*
T/n: Kageyama Tobio! Ora tu mi dici che cosa ti succede o domani non avrai il latte * dissi incrociando le braccia e mettendo il broncio*
K: nooo tutto ma il latte noo!!*fece una faccia disperata*
T/n: bene allora parla
K: * sospirò* ecco vedi... io, non riesco più a trattenermi sono giorni che ci penso e ci ripenso e adesso sto letteralmente scoppiando
T/n: in che senso? * chiesi confusa*

Il ragazzo non mi rispose, piano piano si avvicinò ancora di più a me e mi diede un bacio, ma non era uno dei nostri soliti era diverso; iniziò a mordicchiare il mio labbro inferiore per poi ricominciare a baciarmi lasciando spazio alle nostre lingue che si intrecciavano lentamente. Capì che era un bacio pieno di desiderio infatti accelerammo il ritmo. Lentamente mi sdraiai sul letto morbido e il moro si posizionò sopra di me appoggiandosi su i suoi avambracci, dopo poco ci staccamo per riprendere fiato e la stanza si riempì dei nostri respiri affannati, iniziò a baciarmi il collo lasciando dei baci umidi su di esso e di volta in volta succhiava leggermente la pelle, gli poggiai le mani sul petto e iniziai a slacciare i bottoni della sua camicia fino a toglierla per poi lasciarla cadere al suolo. Sentí la sua mano spostarsi sulla mia schiena, fece un po di pressione per tirarmi leggermente su in modo da poter accedere alla zip che avevo sul retro del vestito; inzió a tirarla fino a giù e poi me lo sfilò. Dopo poco rimanemmo entrambi in intimo e ci spostammo sotto le coperte del letto, una volta che il lenzuolo avvolse i nostri corpi  incominciammo a baciarci di nuovo, le sue mani grandi e morbide arrivarono fino all'allacciatura del reggiseno e una volta che lo toccò si staccò da me e mi guardò come se mi stesse chiedendo il permesso, mi limitai solo ad annuire e ripresi a baciarlo. Una volta slacciato fece cadere il reggiseno di fianco a letto e ne approfittò per toccare delicatamente le mie forme, passarono 5 minuti e ormai il nostro intimo ci abbandonò eravamo noi, i nostri corpi e quel lenzuolo bianco morbido che ci accarezzava. Dopo poco si staccò da me, allungò il braccio verso la tasca del pantalone che era rimasto sul letto e prese un preservativo

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