12 |𝙸𝚗𝚌𝚘𝚗𝚝𝚛𝚘|

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Il treno annunciò l'eventuale fermata che sarebbe avvenuta tra qualche minuto alla stazione di Roma.
Riguardo al viaggio, non andò troppo bene dopo ciò che successe nel capitolo precedente: tutti rimasero in silenzio, Gon ascoltava la musica con gli auricolari, con però scarsi risultati di distrarsi, Alluka chattava con qualcuno, probabilmente le sue amiche o forse anche Kil, pensò il verde, mentre Silva osservava ogni parte del treno senza dire nulla.
La sua espressione sembrava irritata,
Anche se potrebbe effettivamente essere semplicemente la sua faccia
Pensò il minore.
Il suo ritmo cardiaco andava aumentando sempre di più. Tra poco avrebbe davvero incontrato Killua.
Immerso nei suoi pensieri non si accorse nemmeno che le persone iniziarono a prepararsi a scendere, alzandosi in piedi e prendendo in mano e in spalla tutti i bagagli che avevano.
Come appena svegliato, li imitò tentando di non incrociare lo sguardo con l'uomo dai capelli biondo platino.
I suoi bagagli li considerava esagerati, ma in fondo si parlava di sua zia.
Ci siamo, ci siamo accidenti!
Pensò, emozionato ed agitatissimo.
Mandò un messaggio a Killua, con mani tremanti.

Tu
Qualche minuto e sono
lì :)

Kil💗
D'accordo, io sono qua
da tipo quaranta minuti
ok

Tu
Perché sei stupido

Kil💗
Forse

Kil💗
Oppure sono solo innamorato

Inutile dire che Gon avvampò sul colpo, iniziando a coprirsi la faccia con il braccio per l'imbarazzo nonostante davanti a lui ci fosse solo il finestrino.

Tu
Scemo

Kil💗
Biondo

Tu
Onesto

Kil💗
🤺

Senza nemmeno accorgersene, il treno rallentò, fino a fermarsi definitivamente.
Era arrivato, era davvero arrivato da lui.
L'ansia lo stava assalendo.
Le mani gli tremavano, così come le gambe e le labbra. Iniziarono a venirgli in mente mille paranoie se non di più, per un momento temette di star per svenire.
Quando la porta si aprì.
La gente scese come sempre, tranquilla e pacata, magari con il telefono all'orecchio per chiamare qualche taxi.
Ma per il verde non fu così.
Killua era davanti a lui.
Sorrideva, ed era tutto rosso in viso.
Lo stava guardando, con quei maledetti occhi azzurro ghiaccio che si ritrovava.
Era immobile, quasi come una statua, e Gon per un momento si dimenticò di tutto.
Di sua zia, del suo tremolio e delle sue paranoie, della faccenda con Alluka e Silva, persino dei suoi manga.
C'erano soltanto loro due.
Poi gli vennero in mente due messaggi che si scrissero tempo fa.
"Quale sarà la prima cosa che farai?"
"Abbracciarti facendoti girare in aria"
"Mi piacerebbe, tantissimo"
"E allora facciamolo"
Al solo pensiero il minore diventò tutto rosso, ed iniziò di nuovo a coprirsi parzialmente la faccia.
Killua a quella visione arrossì di più, e il suo sorriso si fece più ampio.
Senza esitazione così, l'albino allargò le braccia, avendo intuito come mai l'altro fosse arrossito di punto in bianco.
Quello, per Gon, fu letteralmente come una luce in un tunnel buio.
Temeva di non essere abbastanza, di non piacergli, di essere simpatico solo online.
Si sbagliava.
Eccome se si sbagliava.
Ormai era diventato una parte importante nella vita di Killua, e rimuovere tutto non sarebbe stato facile per nessuno dei due.
Il verde, che era rimasto lì impalato per.. quanto? Quanti secondi o.. minuti?
Non lo sapeva, ma non era importante ora.
Egli si mise a correre veloce, forse diede anche delle spintonate a qualcuno, fatto sta che non se ne accorse minimamente.
Pensava solo a raggiungere Killua.
E così, davanti agli occhi di tutti, anche del padre e della sorella dell'albino, si abbracciarono.
Il maggiore lo fece volteggiare in aria per ben quattro volte, poi si fermò per ammirare l'espressione del più piccolo, che si era avvinghiato a lui.
"Heilà fiorellino"
Le prime cose che pensò Gon riguardarono la sua voce, che era uguale a quella degli audio e delle chiamate fatte, e la sua statura.
È più alto, fanculo.
Sentì anche l'odore dei suoi capelli, e pensò che fu davvero buonissimo.
"Ciao scemo" rispose, nascondendo il suo viso tra l'incavo del suo collo e la spalla.
Il suo odore sa di *menta e tabacco.
Inaspettatamente, come risvegliati da un bel sogno, sentirono un "Aww" proveniente dalla bocca di Alluka.
Il verde si staccò, in preda all'imbarazzo, e cercò di deviare lo sguardo dell'altro il più possibile, rosso com'era.
Silva non disse nulla, l'espressione rimase sempre quella.
Ma questo è sempre incazzato non ho capito?
"Gon?" lo chiamò Killua, sperando di poter osservare i suoi occhi marroncino chiaro.
Lui si girò di scatto e solo dopo si accorse di essere letteralmente a soli tre, forse quattro, centimetri di distanza dalla faccia dell'altro.
Entrambi avvamparono, ma non si allontanarono subito.
Dopodiché il verde si fece coraggio.
"Si?" chiese.
Killua sorrise.
"Sei bellissimo" rispose.
Il minore rimase senza parole, non sapendo cosa rispondere, e arrossì ancora di più.
"Idiota.." disse.
L'albino rise leggermente.
Era davvero felice.
"Hey"
"Cosa?"
"Sono solo Kil, ok? Quello che ti manda gli sticker senza senso e che ti chiama 'fiorellino', sono solo io."
...
"Quello biondo dentro" rispose ironico Gon, iniziando a ridere.
Killua a quel suono arrossì come i capelli di Kirishima, e si unì all'altro.
"Sì sì, parla quello che mi aveva scambiato per Susy"
"Fanculo"
Continuarono a ridersela tra loro, quando una voce rimbombò.
"Andiamocene." disse Silva, imparziale.
Gli altri due iniziarono a camminare, con Alluka che incitava di muoversi.
"Sono pesanti? Vuoi che ti aiuti?" chiese dolcemente l'albino a Gon.
"Ce la faccio, tranquillo" sorrise l'altro.
Per un secondo temette di aver fatto qualcosa di sbagliato, dato che il maggiore era rimasto lì impalato.
"Uhm.. tutto apposto? Sindrome da biondi?" chiese, ridendo ancora.
"No, è che.."
È la prima volta che lo sento balbettare.. devo preoccuparmi?
"Qualcosa non va?"
"Il tuo sorriso.."
"Mh?"
"È stupendo"
La smetti di farmi complimenti o vuoi che muoia qui per surriscaldamento!?
"Grazie..
Anche tu.."
"Eh?"
Cosa cazzo ho detto?
"Tu.. hai un buon odore."
Ma cosa cazzo dico!?
Killua si mise a ridacchiare sul posto, facendo arrossare le gote del minore.
"Odore?" chiese, con un sorriso beffardo stampato in faccia.
"Sì odore contento?"
"Vi muovete!?" esclamò Silva, facendosi sentire da tutto il binario.
"Arriviamo!" risposero entrambi, iniziando a correre verso di loro.
...
Il viaggio in taxi fu tranquillo, nessuno disse nulla tranne 'l'uomo arrabbiato', ossia il soprannome che Gon aveva donato a Silva, per dare informazioni al tassista.
Killua rivelò a Gon poco prima di salire che suo padre aveva bocciato con un tizio qualche giorno fa e che quindi la macchina non la presero per questo.
Killua, Alluka e Gon si trovavano nei sedili posteriori, con quest'ultimo al centro.
La cosa più bella di quell'altro viaggio furono le dita dell'albino e del verde che si sfiorarono per una curva.
Arrossirono entrambi, dopo essersi guardati con imbarazzo.
Dopo qualche minuto arrivarono a destinazione, scendendo e pagando chi di dovere.
"Uhm.. questa è.." si bloccò Gon per lo stupore.
Una villa del genere non poteva essere la casa di Killua, andiamo.
"Sì e casa mia, se te lo stessi chiedendo." rispose l'altro, ridacchiando piano.
"Non mi avevi mai detto di essere ricco accidenti..!"
"Perché non sono io quello ricco, bensì la mia famiglia" disse con non-chalance.
Cioè sul serio? Non è possibile, deve pur averlo qualche difetto.. eppure non ne vedo manco uno.
"Entriamo?" chiese.
L'albino iniziò ad incamminarsi, ma il minore lo prese per il braccio, imbarazzandosi subito dopo.

"Ecco.. tuo padre.."
".. Sta' tranquillo, ce ne andremo in camera mia!"
"Camera tua?" ripetè, arrossendo.
A quella visione arrossì però anche il maggiore.
"Se non ti va-"
"No no no no mi va! Mi va..!"
La camera di Kil..
Subito dopo aver varcato l'enorme cancello si misero a camminare, attraversando un
immenso giardino, fino ad arrivare alla villa.
Nel tragitto giardino-casa l'albino aveva raccontato a Gon di aver detto alla sua famiglia di un amico di passaggio, conosciuto sui social, per niente malintenzionato, sconosciuto o altro.
"Dovrei fingere di essere una specie di vagabondo?"
"Se vuoi metterla così, sì."
"Non posso dirgli di.. cioè.." arrossì.
"Gon.. aah, sarebbe troppo imbarazzante cavolo!" si coprì il viso l'altro.
"Kil, ma noi.."
"..Noi..?"
Il cuore di entrambi palpitava come non mai.
".. Cosa.. cosa siamo?"
"Uhm.. persone?"
Eccolo il difetto, è fottutamente biondo, e se non fuori dentro di sicuro.
"Non intendevo in quel senso cretino"
"E allora in quale sen- oh.." arrossì sul colpo, girandosi dall'altra parte per l'imbarazzo.
"Io.. non so.. cioé tu mi piaci da morire"
"Anche tu!" esclamò il minore, facendo diventare ancora più rosse rosse le gote del più grande.
"Quindi.. che facciamo?" richiese Gon.
"Per ora vediamo di entrare, dopo ne.. parliamo, ok?" rispose sorridendo Killua.
".. D'accordo!"
Dopo aver chiamato Mito-san per dirgli tutto quanto, finalmente arrivarono.
Quindi, tornando a noi, ad aspettare Silva ed Alluka c'era tutta la famigli davanti al portone di casa.
Gon ormai, grazie all'albino, li conosceva tutti quanti: Zeno, suo nonno; Kikyo, sua madre; Illumi, suo fratello maggiore; Milluki, altro suo fratello maggiore; ed infine Kalluto, suo fratello minore.
Ovviamente erano presenti anche decine se non centinaia o migliaia di maggiordomi sparsi un po' ovunque.
Mio Dio, questa casa vale più di tutta la mia esistenza.
Kikyo si avvicinò a lui.
Mi sta osservando? Con quei cosi che ha sugli occhi non si capisce.
"Tu saresti l'amico viaggiatore, giusto?"
Più o meno.
"Sì signora! Mi chiamo-"
"Non mi interessa."
Vaffanculo te e il tuo vestitino di merda.
"Mamma, lui è Gon, starà qui per una settimana, dormirà in camera mia."
Cosa!? Questo non me l'avevi detto oddio.
Il verde si girò a guardarlo stupito, arrossendo.
Killua girò lo sguardo, restituendo il rossore.
"Mmh... non mi fido, dormirà con i servi, o anche in giardino va bene."
"Assolutamente no! Dorme con me, questione chiusa."
Uhm okay dobbiamo fare fiki fiki la prima notte o cosa?
"No."
"Si."
"No.
"Si."
"No."
"Mamma."
...
"D'accordo, ma non lo voglio tra i piedi."
L'albino sorrise.
"Grazie!"
Dopo una veloce presentazione, i due salirono al primo piano.
"Questa è camera mi-"
"Kil, ma perché devo dormire con te?"
"..."
"Cioé-"
"Non vuoi?"
"Non è questo!" arrossì.
"Vuoi dormire in giardino?"
"No!"
"E allora! Vieni dai, ti mostro i miei manga"
"Hai dei manga? Figo! Tu, e i tuoi manga."
L'albino si mise a ridere.
"Era un complimento?"
"Noo, un insulto."
"Sei uguale a come ti immaginavo sai?"
"Io ti volevo più basso, ma mi accontento."

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*Nelle storie d'amore più famose qui su Wattpad il 'cattivo ragazzo' di cui si innamora la protagonista sa sempre di menta e tabacco.

Angolo di una mangiatrice di sedie

Ciao
Okay si questo doveva essere l'ultimo capitolo ma poi mi sono soffermatx troppo sull'incontro ed è venuto troppo lungo e io devo scrivere un mucchio di altre cose quindi ce ne sarà ancora un altro🐸
Spero che vi sia piaciuto, a me come al solito sembra cringe ma ormai sono abituatx dai AHAHAHAH
L'importante es che sia feliz.
Comunque preparatevi, il finale sarà (spero) romantico e carino😩
Ovviamente ho aggiunto qualche battutina cringe perché non è una mia storia se all'interno non c'è cringe. Votate se vi è piaciuta eeeh niente
Boh, see you next year, or not EHEHEH👹
(L'ho ricontrollato solo una volta, se trovate errori ditemi vi prego, thx🤺)

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 03, 2021 ⏰

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『I like the view』„Killugon"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora