capitolo diciassette

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Dopo la cena, io ed Harry andammo in camera sua "forse il vino era un po' troppo non credi" si preoccupò venendomi danzare per la stanza

"Sapeva di tappo ed era più buona l'acqua del cesso amore" lo presi in giro
"che stronzo, l'ho comprato apposta per te" fece il finto offeso "sono onesto, preferisci che ti menta?" Ridacchiai "se faceva così schifo allora perché ora danzi per la stanza senza pantaloni?" chiese confuso

"perché sono felice, felice, felice felice" ripetei molteplici volte prima di buttarmi su di lui sul letto "ho già detto che sono felice?" Continuai completamente disteso sul suo corpo "direi circa un centinaio di volte" terminò prendendomi per i fianchi e girandomi fino al mettermi sotto di lui "ora sarai ancora più felice"

"ti va Harry, se non vuoi non ti costringo è la tua prima volta" gli accarezzai i ricci preoccupato
"Appunto, la mia prima volta non vorrei passarla con nessun altro se non con te." mi rassicurò.

Gli levai la maglietta e ammirai per qualche secondo i suoi addominali fino a quando non lo rigirai come fece lui qualche secondo prima "sono io l'esperto qui." comunicai facendolo ridere "Anastasia, pronta?" continuai a prenderlo in giro. "Prontissimo Christian." Stette al gioco.

Mi abbassai sempre di più e baciandogli il torace raggiunsi il suo pene, lo stuzzicai da sopra i pantaloni facendolo gemere dal godimento, dopo pochi minuti di ciò lui mi chiese, tra un gemito e l'altro, di togliergli i pantaloni, cosa che feci subito.

Una volta tolto il primo strato, gli allargai le gambe, mi misi tra di loro, poggiai il mento sul suo pene e lo guardai "ho fame" lo presi in giro, dalla sua faccia percepii che avrebbe voluto tirarmi una sberla in quel momento "seriamente Louis, sei uno stronzo" si offese "dai scherzavo" lasciai un lieve bacio sulle sue mutande prima di togliergliele "saprò farmi perdonare" strusciai il mio naso sul suo pene facendogli fare un piccolo sobbalzo.

Lo infilai in bocca, ma lo levai subito dopo iniziando a leccare tutta la lunghezza e mordicchiare ogni tanto, fino all'infilarlo definitivamente e provocare in lui molteplici gemiti, gemeva per me e ciò mi rendeva la persona più felice del mondo.

Continuai così per un po', poi lo guardai mentre sospirava e gli dissi "hai mai fatto un pompino?" Lui fece no con la testa ed io continuai "vediamo cos'hai imparato dal maestro" non mi rispose, mi spostai al suo lato e mi calai i pantaloni lasciandomi solo gli slip "slip? sei proprio gay" fu ciò che disse "Senti sono comodi, non lamentarti e succhiami il cazzo tu" sbuffai.

Lui partì dalla mia bocca, dove lasciò un lieve bacio e poi scese sul petto, soffiando con dolcezza su di esso. Il suo respiro sul mio corpo era così eccitante, avevo già un erezione enorme, e lui se ne accorse ben presto, dato che pochi minuti dopo lasciò anche il mio di corpo completamente nudo e coperto solo da dei semplici calzini bianchi.

Cominciò a baciarmi le palle e a leccare esse, era così bello, così eccitante, il solo pensiero di avere Harry nudo in mezzo alle mie gambe mi faceva eccitare, pensa averlo davvero. Continuò e passò anche al pene, che leccò in modo sublime, era estremamente bravo, per essere la sua prima volta era fin troppo bravo, gli comunicai i miei sospetti e lui "sono bravo con la lingua ma questo è un dato di fatto anche le ragazze me lo dicevano" si vantò "e poi a chi avrei dovuto fare un pompino scusa a me stesso, ero etero fino a poche settimane fa"

"ora le uniche cose che leccherai con questa lingua saranno tre, il mio pene, il mio culo e la mia bocca. Chiaro" Lo minacciai fintamente con i nostri visi a mezzo centimetro di distanza. "maestro, non ho mai provato con un culo, potrei essere valutato?" Mi prese in giro cercando con la mano il mio sedere a contatto con il lenzuolo, mi girai senza dire una parola e mi misi a novanta dandogli la possibilità di poter essere libero di fare ciò che volesse.

Si avvicinò con cautela e poggiò il suo piccolo viso tra le mie due chiappe, lo staccò qualche secondo dopo e uscì fuori la sua lunga lingua che affondò su tutta la superficie ed infine nel buco, facendomi saltare. Tenevo più stretta che potevo la coperta con le dita e cercavo di trattenermi, ma i miei gemiti non resistettero più quando lui con la sua dolce lingua fece molteplici cerchi nel mio buco, quasi non riuscivo a respirare.

"non è la tua prima volta, ammettilo" chiesi dopo aver preso fiato appena finì "con la lingua no di certo" confermò la mia certezza.

"Ora è il mio turno di soldare il terreno" mi morsi il labbro guardandolo negli occhi e sfiorandogli il bordo della schiena, lo spostai dolcemente e mi misi in prossimità del suo sodo sedere, feci ciò che fece lui pochi minuti prima, ma in modo migliore e provocai nel ragazzo sotto di me molteplici orgasmi, tanto che mi chiede di fermarmi. "sei, fantastico" sospirava tra una parola e l'altra "ma ora ti voglio dentro di me" riprese fiato e mi diede un bacio girando il collo.

Io presi i preservativi ed il lubrificante dal mio cassetto "li usi talmente spesso che li hai addirittura nel comodino" ringhio infastidito mentre era a novanta"amore, tu sei il primo uomo con cui faccio l'amore, con gli altri due, è stato solo sesso." Gli lasciai un lieve bacio sulla schiena e intravidi il suo piccolo sorrisino.

Cosparsi il mio membro di lubrificante e poi ci infilai il preservativo e ne misi un altro pochino, accarezzai con le dita il suo buco e gli chiesi circa una decina di volte se era pronto o aveva paura e di avvisarmi se gli avessi fatto male "Su vai louis, smettila di parlare." Terminò lui ed io infilai il mio pene, rimase senza fiato per qualche secondo, fino a quando iniziai a muoverlo avanti ed indietro, provocandogli grandi gemiti, aveva gli occhi chiusi e si mordeva il labbro dal quale ad ogni mio movimento uscivano dei piccoli gemiti. Accelerai appena potei provocando gemiti ancora più forti, lo vedevo da come stringeva la coperta nonostante provasse a trattenersi che godeva moltissimo ed aveva quasi raggiunto il limite.

"sto per ven-" fu ciò che provò a dirmi poco prima di uscire completamente sul suo lenzuolo.

Ci sdraiammo, uno accanto all'altro, tutti sudati e con i sospiri accelerati
"louis" unì le nostre dita
"dimmi harry" guardavamo entrambi il soffitto
"Mi sa che mi sono innamorato Louis." Si mise di lato

"Mi sa che anch'io mi sono innamorato Harry." Mi voltai verso di lui e lo guardai, ammirai il suo nudo corpo accanto al mio, che mi stringeva la mano, mentre il mio cuore batteva all'impacciata alla sola idea che era tutto mio, solo mio e mi amava.

Who is Louis Tomlinson?Where stories live. Discover now