capitolo sei

332 27 1
                                    

I nostri occhi si incrociarono, si, era harry, sospirammo entrambi, i pochi centimetri di distanza che ci separavano mi facevano percepire il suo imbarazzo.

"louis" Mi chiamò quando vide che me ne volevo andare "fermati."
"cosa voi? Ho da fare" in realtà non avevo assolutamente nulla da fare, se non vagare senza senso in giro per la città.
"Niall mi ha raccontato cosa è successo ieri, non riesco a smettere di pensare a te, dimmi cosa ti succede per favore"
"Cosa ti importa di me? Nemmeno ci conosciamo, mi hai visto due volte"

"Non lo so cazzo, non lo so, questa cosa mi fa scoppiare il cervello, non mi sono mai sentito così, mi interessa e pure tanto di te purtroppo." si mise le mani nei capelli.

Perché così tanto interesse? cosa gli importava di me? credevo che a nessuno importasse di me. Lui non mi conosce, non vuole i miei soldi o sfruttarmi ma vuole solo il mio bene, perché?

"senti lascia stare sono uno stupido." Cercò di andarsene.
"no, Harry senti tu" lo fermai e presi il suo polso
"come dicevo a Niall, mi prenderesti per matto, ti basta sapere che sto bene, no? Sto benissimo, grazie per esserti interessato di me come nessuno ha mai fatto." lasciai il suo polso e questa volta provai ad andarmene io.

Perché a questo ragazzo importava di me?
non ero abituato ad essere importante per qualcuno, era un estraneo e teneva a me, allora c'è qualche persona buona ancora, forse non sono tutti come Simon, forse non avrei dovuto perdere del tutto la fiducia nelle persone.

"senti, affittiamo una camera, se hai bisogno di un posto" mi bloccò la sua voce mentre ero di schiena, come faceva a sapere che avevo bisogno di un posto, questo cazzo di ragazzo mi fa paura. "chi ti ha detto che ho bisogno di un posto" risposi ancora di schiena
"Nessuno, ma, se mai dovesse servirti sai dove abitiamo" non mi girai e andai avanti

Mi ci voleva solo lui, non bastava l'essere scomparso dalla faccia della terra, aver cancellato 25 anni di vita, non essere più riconosciuto da nessuno, credere di aver tentato il suicidio ma poi realizzare di non averlo mai fatto ed essere stati aiutati da un ragazzo misterioso a cancellare la propria identità? no direi di no, grazie destino del cazzo.

Ora cosa dovrei fare? accettare il posto letto di questo ragazzo? Mi sembra strano si preoccupi tanto di me, che vuole, non mi conosce, sono abituato a vedere solo il lato negativo delle persone, e se volesse qualcosa? Nessuno fa nulla senza voler niente in cambio.

Sapevo solo di avere una fame tremenda e non avere più alcuna intenzione di dormire sulla sabbia, erano ore che cercavo di toglierla da dentro le mutande, era insopportabile.

Camminando, come in questi giorni facevo molto spesso passai davanti ad un chiosco di hot dog "the little apple" si chiamava, aspettai che il signore si distraesse un minimo secondo e rubai l'hot dog che stava preparando, se ne accorse e mi rincorse "al ladro" urlava.
Per fortuna ero molto veloce e lui molto ciccione, così si stanco ben presto e non mi raggiunse, andai più lontano che potei e mi nascosti in un vicolo "come cazzo mi sono ridotto" quasi mi veniva da piangere, Louis Tomlinson la pop star di fama mondiale dormiva sulla sabbia e rubava hot dog ad un pover'uomo che con essi portava il poco denaro che racimolava a casa per sfamare la sua famiglia.

"non posso continuare così" scoppiai a piangere come uno bambino, facendo anche cadere un pezzo di würstel.

Dopo essermi in parte ripreso, decisi di andare a casa di quei ragazzi, non potevo continuare così, non avrei mandato a puttane anche questa seconda possibilità che la vita mi aveva dato, poi avevo bisogno di parlare con qualcuno ero stanco di auto-uccidermi con i miei pensieri, prima cantavo e tutto spariva, nonostante siano solo 4 giorni che non canto, non c'è la faccio più, ho l'estremo bisogno di farlo, mi fa stare meglio.

Arrivato sotto quella casa tremavo e suonai con fatica ad 'Horan-Styles' risposero subito per mia sfortuna
"chi è?" era Niall
"Niall, sono Louis" sentii urlare sotto qualcuno in sottofondo, sembrava quasi una ragazza,.
Il portone mi si apri e decisi di non prendere l'ascensore che l'ultima volta avevo preso con Harry, ma di fare le scale
"Ei ciao" mi salutò il finto biondo
"ciao" entrai timidamente, tremavo ancora, che cazzo ci stavo facendo li o mio dio, avevo una voglia assurda di scappare
"ti faccio vedere la camera?" non mi salutò nemmeno harry, cercava di trattenere un sorriso ma non ci riusciva, gli vedevo le fossette.

"Si grazie, quanto volete?" Mi torturavo le maniche della maglia

"per ora nulla Louis, da te nulla" si alzò dal divano e mi raggiunse

"No, non posso non pagare, non voglio, devo." Ero agitato, non possono non farmi pagare, vorranno sicuro qualcosa in cambio, nessuno fa le cose senza poi volere nulla, cosa vorranno da me? e se fossero venditori di organi e mi uccidessero durante la notte per vendere i miei organi ad Edgar Ever Never come in Riverdale?

"ho detto che pagherai alla fine del mese tranquillo, ora non vogliamo nulla" sorrise dandomi una pacca sulla spalla e indicandomi la strada "è comunicante con la mia e dovremmo condividere il bagno spero non ti dispiaccia, purtroppo Niall quando abbiamo comprato la casa si è rubato la camera migliore" lo fulminò mentre mangiava un panino, oddio che fame, me lo divoravo con gli occhi ne avrei voluto uno così grande anch'io pieno di mozzarella, prosciutto e varie salse, che bontà.

"nessun problema" scossi la testa togliendo lo sguardo dal panino di Niall
"ne vuoi uno?" Mi chiese il ragazzo "perché no" non esitai io avvicinandomi a lui, lo divorai in mezzo secondo "avevi fame vedo" scopinarono a ridere entrambi.

"scusate è che non mangiavo da molto" diventai rosso, Harry mi fece cenno con la testa e mi portò del corridoio dove si trovava la mia futura camera "eccola qui, vedi c'è una porta che la divide dalla mia ma tranquillo se vuoi la chiudiamo a chiave" la indico "ah e questo è il bagno ci sono due porte" 

Apri difronte a me un antica cameretta, ma molto carina, sembrava non essere ristrutturata da molto, mi piaceva, aveva uno stile diverso da quella del riccio che avevo visto la scorsa volta, varcando la porta che le divideva sembrava di passare da un epoca all'altra, mi piaceva era tutto in stile anni 80' . "è molto antica lo so, l'ha lasciata così il vecchio proprietario, ovviamente puoi apportare le modifiche che vuoi e aggiungerci ciò che ti pare" mi rassicuro "è molto bella anche così harry" gli sorrisi aprendo il pianoforte che si nascondeva sotto la scrivania "si, il vecchio proprietario era un pianista" mi raggiunse

"ti piace? resti?" mi guardò negli occhi, non sapeva che sarei rimasto anche se fosse stato un buco, l'importante era che non fosse says una strada e soprattutto non aveva capito che sarei rimasto per lui, volevo capire questo ragazzo e scoprire il motivo di cotanto interesse nei miei confronti. 
"certo" gli uscì un sorriso spontaneo che poco dopo cerco di nascondere

"grazie, di tutto Harry" stava per andar via
"Di nulla, se vorrai parlare con me o chiarirmi la confusione che ho in testa pensando a te, sai dove trovarmi" mi fece l'occhiolino e oltrepassò la soglia di camera sua. Non so se gli avrei detto la verità, avevo paura e se mi prendessero per matto e mi rinchiudessero in un manicomio? ho tanta paura.

Who is Louis Tomlinson?Where stories live. Discover now