3. Marinette

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Probleman mi ha intrappolato le gambe con il suo quaderno infernale e si sta avvicinando sempre di più per prendere i miei orecchini.
Provo ad usare il mio Yo-yo per colpirlo, ma riesca a parare abilmente tutti i miei colpi con i suoi foglietti e con un calcio riesce a lanciare lontano la mia arma.
Non so più cosa fare per salvarmi da questa situazione. Sono senza armi e Chat Noir non è ancora arrivato... e probabilmente se è un alunno come me, che frequenta un'altra scuola, potrebbe anche non arrivare mai.
« Sei mia Ladybug. » Probleman ormai mi è sopra e cerca di bloccarmi le braccia per riuscire a prendere i miei orecchini.
« Mettiti in fila bello!» Un bastone d'acciaio appare come per magia e spinge con violenza il mio avversario contro la parete in fondo all'aula.
Finalmente è arrivato. Temevo di dovermela cavare da sola.
« Finalmente sei qui micetto. Stai lontano dal suo quaderno. Può far apparire qualsiasi cosa...questa pagina è diventata come le sabbie mobili. » Lo avverto prima che lui inizi ad attaccare il nemico.
Chat Noir annuisce, e si getta contro Probleman.
I due iniziano a combattere senza sosta, con i fogli del quaderno che volano per tutta la stanza come dei promemoria del rischio che stiamo correndo.
Finalmente Chat Noir riesce a far perdere l'equilibrio al suo avversario e con una giravolta raggiunge il mio Yo-yo che prontamente mi lancia con una precisione millesimale.
Mentre invoco il Lucky Charm, lui continua a combattere contro il ragazzo per distrarlo in modo che riesca ad agire indisturbata.
Il mio corpo per lo sforzo, sprofonda ancora più in nelle sabbie mobili e riesco a tenere fuori solamente il mio volto e il mio braccio destro in cui ricade una corda con un cappio.
A prima vista sembra un modo per potermi salvare dalle sabbie mobili, ma ad uno sguardo più attento mi si palesa davanti un piano per sconfiggere il nemico.
« L'Akuma è nel quaderno!» Urlo al mio amico prima di lanciare il cappio contro Probleman, che si sposta con facilità e scoppia a ridere.
« Pensi davvero di prendermi così, piccola ingenua?» Si volta a guardarmi con un sorriso beffardo il nemico.
Chat Noir capendo il piano, coglie l'occasione e spinge il suo avversario nelle sabbie mobili.
Il ragazzo colto alla sprovvista, cade e per ripararsi il volto dallo schianto lascia andare il diario che prontamente il mio amico prende al volo e lo distrugge con il suo Cataclisma, liberando così l'Akuma.
Chat Noir mi lancia il cappio che avevo tirato a Probleman e con uno sforza disumano mi tira fuori dalle sabbie mobili.
Finalmente a terra, invoco "Miraculous Ladybug" e faccio sparire tutte le diavolerie che ha sprigionato il nostro avversario, poi prima che riesca a fuggire, faccio tornare normale la farfallina di Papillon.
«Tempismo perfetto micetto.» Mi avvicino a Chat Noir e lui, senza perdere tempo in troppe chiacchiere, mi abbraccia con dolcezza e appoggia il mento sulla mia testa.
« Sono felice che sia comparsa questa minaccia.. avevo bisogno di vederti Milady. Questa mattinata è stata infernale. » Sussurra sereno.
« Stai bene micetto?» Chiedo abbracciandolo stretto.
Allora anche lui ha dei momenti difficili da dover superare nella vita normale.
Chissà che cosa lo sta affliggendo così tanto da fargli passare una giornata infernale... è strano sentirgli dire queste cose. Ogni volta che ci vediamo è sempre allegro e spensierato.
Le occasioni in cui era triste erano dovute solamente ai miei stupidi rifiuti... ma adesso sicuramente il suo malumore non può essere causato da me.
«Sistemerò le cose. Adesso sto meglio grazie a te Milady.» Risponde dandomi un leggero bacio sui capelli.
Mi accarezza una guancia con delicatezza e qualcosa di strano scatta nel mio profondo. Un desiderio che non avevo mai provato nei suoi confronti. Un pensiero che non aveva mai fatto capolino nella mia mente prima di quel momento e in modo così semplice e spontaneo.
Vorrei che abbassasse il suo volto e mi baciasse.
Vorrei sentire le sue labbra morbide sulle mie, stringere il suo corpo slanciato tra le mie braccia in un tipo di abbraccio diverso da quello che ci siamo sempre dati.
Lui sembra quasi intuire i miei pensieri e ricambiarli perché mi stringe ancora più forte e mi accarezza con delicatezza la schiena, avvicinando la sua guancia alla mia.
Sono completamente fuori controllo. Cerco un appiglio per togliermi dalla testa le sue labbra prima di compiere un gesto sconsiderato che possa portare a conseguenze negative per entrambi.
Gli poso una mano trai  biondi capelli e gli bacio una guancia con dolcezza al limitare della mascherina nera.
« Sto per ritrasformarmi micetto. Accompagni tu il ragazzo nel piazzale?» Chiedo con gentilezza, sciogliendo il nostro abbraccio.
« Certo. A presto insettina. » Mi saluta lui, accarezzandomi nuovamente la guancia prima di sparire con il ragazzo in braccio.
Scappo fuori da scuola e mi ritiro nel primo viottolo che incontro per potermi ritrasformare e far rifocillare Tikki.
La coccinella cade esausta tra le mie mani ed io la metto subito al riparo nella mia pochette sommersa dai macarons.
« Che cosa stai facendo Marinette?» chiede lei trangugiando un dolcetto intero senza quasi masticarlo.
« Ti faccio mangiare. » rispondo con noncuranza eludendo la sua vera domanda.
« Intendevo con Chat Noir. » Bofonchia lei continuando a masticare senza sosta per riprendersi.
« Nulla Tikki. » le rispondo sedendomi su un gradino isolato.
« Non vorrai illuderlo inutilmente vero?» chiede lei preoccupata scrutandomi nel profondo con i suoi grandi occhi.
« Non potrei mai fargli del male Tikki. Chat Noir per me è davvero importante. Quando ho capito che non ho futuro con Adrien ho cercato  di esaminare meglio le sensazioni che sento quando sono con lui.. e ho capito che provo per lui un sentimento strano e forte che non è ancora amore ma sicuramente non è amicizia.» A lei posso aprire il mio cuore senza vergognarmi dei miei sentimenti.
So che non mi giudica e che mi sarà accanto qualsiasi sia la mia decisione.
« E Adrien? Non puoi cancellare i tuoi sentimenti e la vostra amicizia da un giorno all'altro senza dargli spiegazioni.  » Ribatte lei incredula.
« Hai ragione Tikki, prima o poi dovrò parlargli. Ma adesso non posso. Anche solo la sua vista mi fa stare male e in tutta sincerità non so nemmeno cosa dirgli. » Abbandono la testa contro il muro e fisso con tristezza il cielo sereno sopra le nostre teste.
« Forse è il giusto il momento per aprirgli il tuo cuore.» Dice lei dopo alcuni minuti di silenzio uscendo dalla borsa e appoggiandosi sulla mia spalla.
« No Tikki, ora non posso proprio! Lui ha Katami e io non potrei accettare un altro rifiutato. Mi distruggerebbe. Continuerò ad ignorarlo finché non starò meglio, tanto lui ha una vita molto complicata e non avrà certo tempo da sprecare a pensare a me.» Ribatto con sicurezza.
Tikki solleva le sue gracili braccina in segno di resa e mi fa un sorriso tenero.
Le dò un bacio sulla guancia, poi prendo il telefono per rispondere alle chiamate di Alya.
Ma quando lo sblocco mi rendo conto che le chiamate non sono sue. Sono di Adrien.
Possibile che sia così preoccupato dalla nostra conversazione da chiamarmi ripetutamente con così tanta assiduità?
No. Adrien non è quel genere di ragazzo che corre dietro a chi non lo calcola. Ha una vita troppo frenetica e piena di appuntamenti per potersi preoccupare di cose così futili.
Apro la chat e finalmente scorgo alcuni messaggi della mia amica.
Alya:
"Adrien voleva mettere in salvo te durante l'attacco, non Lila. "
Una constatazione che qualche settimana fa mi avrebbe resa felice perchè sarebbe stata sintomo di un interesse da parte sua.
Ma con la consapevolezza che ho oggi, il suo gesto non ha valore. O per lo meno, non ha il valore sentimentale che speravo.
Alya
"Marinette rispondigli. È davvero preoccupato per te... e comincio ad esserlo anche io. Dove sei?"
Sto per risponderle quando lei, vedendomi online, mi precede inviandomi un nuovo messaggio.
Alya
"Sei sicura di non voler tornare sulle tue decisioni? A me sembra davvero troppo premuroso nei tuoi confronti. Continua a chiedermi se mi hai risposto ai messaggi, giustificando le domande insistenti con la preoccupazione."
Alya è davvero cocciuta. Nonostante le abbia raccontato tutto quello che è successo e le abbia fatto capire che sto soffrendo per la situazione, pensa ancora che debba chiarire con Adrien.
Lei crede, esattamente come Tikki, che la cosa giusta da fare per entrambi sia di aprirgli il mio cuore e, finalmente, dichiarargli i miei sentimenti.
Ma io non ne ho motivo, e soprattutto, voglia. Ho già avuto la prova lampante che lui non è interessato a me nel modo in cui io lo sono di lui quindi l'unica cosa possibile da fare per preservare le apparenze è allontanarsi.
Adrien ha già qualcuno di cui si è innamorato e visto che quel qualcuno non sono io, non ho voglia di farmi calpestare ancora una volta, mettendo a nudo i miei sentimenti.
" Più che sicura. Comunque non preoccuparti, sto bene. Sono a casa!" Rispondo sbrigativa avviandomi verso la mia abitazione.
Alya
"A casa dove? Sono sotto casa tua e non mi hai risposto quando ho suonato." Risponde lei con  alcuni smile arrabbiati.
Devo sbrigarmi a tornare a casa se non voglio essere tempestata di domande a cui non saprei dare una risposta.
Non avrei mai immaginato che sarebbe venuta fino a casa mia solo perchè non le ho risposto ad un messaggio! Senza contare che non è passata nemmeno mezz'ora da quando io e Chat Noir abbiamo sconfitto Probleman.
Corro a perdifiato per gli ultimi isolati che mi separano dalla mia abitazione e quando sono a pochi metri, mi blocco di scatto.
Davanti alla porta della pasticceria ad aspettarmi insieme ad Alya ci sono Nino e Adrien, che tiene teneramente per mano Katami.
Sento il mio cuore infrangersi ancora una volta in mille pezzettini alla loro vista.
Vorrei scappare lontano e cancellare quella vista così dolorosa, ma non posso perchè Alya mi ha già individuata e si sta sbracciando per farsi notare.
Io alzo la mano titubante e percorro gli ultimi metri che mi separano da loro con lentezza.
« Eccoti finalmente!! Non dovevi già essere a casa?» Mi accoglie Alya abbracciandomi.
« Ero vicina e non volevo farti preoccupare. » Rispondo con tono piatto sperando che non mi faccia altre domande.
« Marinette stai bene?» Chiede Adrien, avvicinandosi di qualche passo.
Io mi ritraggo istintivamente e con tutta la mia forza di volontà gli rivolgo un finto sorriso per rassicurarlo. Ma non deve essere molto convincente perchè lui si acciglia e mi fissa con aria interrogativa.
« Sì sì, sto benissimo. Grazie. Ladybug mi ha accompagnata in un posto sicuro prima di tornare a combattere. Vi ringrazio per essere venuti ad accertarvi delle mie condizioni, ma adesso devo proprio fare una consegna per i miei genitori. » Mi congedo educatamente, poi entro di corsa nella pasticceria e inizio a tirare fuori dei pacchi per rendere più realistica la mia bugia.
Adrien mi segue dentro la pasticceria e si posiziona al di là del bancone con un'espressione decisa dipinta sul volto.
« Ti accompagnamo. » Dice in tono deciso guardandomi negli occhi.
La sua non è una proposta, bensì una dichiarazione.
« Sì Marinette!!! » Rincara la dose Katami avvinghiandosi nuovamente al braccio del biondo.
"Piuttosto mi consegno a Papillon." Urla il mio cervello arrabbiato dando libero sfogo alle mie emozioni.
Mi concentro pazientemente e cerco le parole giuste per convincerli a lasciarmi sola.
« Vi ringrazio per il pensiero, ma devo andare da sola. Sarà una consegna veloce. » Rispondo con un sorriso tirato, impilando due scatole di Macarons nella borsa delle consegne.
« Se è una consegna veloce ci puoi raggiungere in gelateria quando hai finito! »  Esclama Katami con entusiasmo, seguita da un coro di "Per favore" intonato dagli altri tre.
Acconsento con forzata giovialità per farli contenti e una volta usciti, li congedo bruscamente.
Mentre continuano a fissarmi imbambolati, salgo sulla bicicletta e parto alla velocità della luce per allontanarmi finalmente da quella situazione pesante.
Mi fermo solo quando arrivo nella palazzina con la terrazza in cui Chat Noir si è dichiarato a Ladybug.
Mi arrampico goffamente su per la scala antincendio e mi nascondo terrorizzata dall'idea che possano venirmi a cercare di nuovo.
Finalmente sola e lontana da occhi indiscreti, mi concedo il privilegio di piangere e sfogare tutto il dolore che ho provato alla vista di Katami e Adrien.
« Marinette non fare così... » Cerca di consolarmi Tikki, accarezzandomi la guancia.
« Sto male Tikki. Sento che il mio cuore si è davvero frantumato in mille pezzi. » Rispondo fra i singhiozzi
« Ascoltami Marinette... Alya ha ragione: forse hai rinunciato troppo presto ad Adrien. Ritorna sui tuoi passi, ti prego. Sono sicura che la situazione si risolverà nel migliore dei modi.»
Scuoto la testa sicura e la faccio sedere sul palmo della mia mano per poterla guardare in faccia.
Non riesco a capire perchè anche lei si ostini così tanto a volermi far tornare amica di Adrien. Non è un'amicizia quella che voglio con lui.
Risolvere la situazione non mi porterà certo a smettere di soffrire, anzi intensificherebbe il mio dolore perchè sarei costretta a fingere di essere felice per lui e Katami.
È una sofferenza inutile che non ho bisogno di autoinfliggermi.
« Se vuoi vedermi akumizzata, riavvicinarmi a lui è la strada giusta. In questo momento l'unica cosa che non mi fa cadere nel baratro della disperazione è il pensiero di Chat Noir» Rispondo cupa, asciugandomi le lacrime.
Lei fa un cenno di assenso e torna ad accarezzarmi il viso dolcemente.
Quando finalmente riesco a smettere di piangere, prendo una delle scatole di Macarons che ho portato e inizio a divorare famelica, insieme al Tikki, tutto il contenuto.
Una volta finito, prendo dallo zaino il ricettario del Maestro e insieme alla mia fidata compagna proviamo a decifrare alcune delle pozioni che sono annotate, trascrivendole in una lingua comprensibile sul mio diario segreto. Quando sarò nuovamente da sola a casa proverò a fabbricarle, nella speranza di non aver sbagliato la traduzione di nessun ingrediente.
Il cielo comincia ad imbrunire quindi è giunto il momento di tornare a casa e di fare qualche compito.
Domani abbiamo una verifica e devo recuperare tutto quello che non sono riuscita a fare da quando ho scoperto la relazione tra Adrien e Katami.
Scendo velocemente dalla scala antincendio e prima di salire sulla bicicletta controllo il telefono per vedere se ci sono chiamate dei miei genitori.
Ma fortunatamente c'è solo un messaggio di Alya risalente a qualche ora fa.
Alya
" Non vieni eh? "  
MARINETTE
" Scusa, ho visto il messaggio solo ora." Rispondo sincera.
Alya
" Potevi almeno fare un tentativo..." Mi rimprovera lei, non comprendendo il mio reale stato emotivo.
MARINETTE
" Stavo troppo male. Ho pianto fino adesso." Puntualizzo, nella speranza che finalmente comprenda il mio malessere.
Alya
"Scusami, hai ragione...è che Adrien ci è rimasto davvero male..."
MARINETTE
" Se ne farà una ragione." Rispondo fredda.
Mi dispiace ferirlo perchè lui consapevolmente non mi ha fatto nulla di male, anzi ha cercato fino adesso di tenere le briglie della nostra amicizia. Ma non riesco più ad essere paziente nei suoi confronti.
Alya
"Marinette non essere così crudele. Lui non lo merita... Cambiando discorso, mercoledì ti va di venire insieme a me allo zoo?"
" Sono solo realista. Se andiamo da sole sì." Puntualizzo.
Alya
"Tranquilla saremo solo noi due."
Mi piace andare allo zoo insieme a lei perchè è un luogo rilassante.
Amo gli animali e anche se mi infastidisce vederli chiusi dentro a delle gabbie, mi fa piacere poter stare insieme a loro.
E ho davvero bisogno di passare una giornata in compagnia della mia migliore amica, senza che ci siano interferenze esterne.
Apro la borsa per mettere al sicuro Tikki e quando sto per mettere via anche il cellulare, mi arriva un nuovo messaggio.
ADRIEN
Sapevo che non ci avresti raggiunti, per questo motivo volevo venire con te. È inutile fingere che sia tutto a posto, so che mi stai evitando. Ti prego possiamo parlare così posso rimediare a qualsiasi torto ti abbia fatto?
Alcune lacrime iniziano a scendermi lungo il volto. La sua dolcezza e la premura che mi riserva nel continuare a cercare un modo per risolvere questa difficile situazione mi fa sentire ancora peggio.
Mi dispiace trattarlo con freddezza e farlo star male, ma non so come altro fare per provare a dimenticarlo.
MARINETTE:
Non devi rimediare nulla.
ADRIEN:
Finalmente mi hai risposto... Temevo che non lo avresti fatto mai più.
Chiedimi qualsiasi cosa e io la farò. Ti prego Marinette voglio risolvere questa situazione e tornare ad essere tuo amico. Sentirti così distante mi fa stare male..."
Sono sconvolta dall'affetto che nutre nei miei confronti. Adrien non è il tipo che si lascia andare a dichiarazioni d'affetto.
MARINETTE:
Te lo ripeto Adrien, non c'è nulla da risolvere perchè è già tutto risolto.
ADRIEN:
Che cosa si è risolto? Ti prego sii più specifica e spiegami che cosa t'ho fatto di così brutto da allontanarti da me.
MARINETTE
Nulla.
"Mi hai solo spezzato il cuore" vorrei aggiungere.
ADRIEN:
So che non è la verità. Ma non temere, farò di tutto per tornare ad essere tuo amico. Non ti lascio sfuggire Marinette.

Chiudo la chat con gli occhi pieni di lacrime e salgo sulla bicicletta, pronta a tornare a casa.
I messaggi di Adrien mi hanno scossa perchè mi hanno dimostrato ancora una volta quanto lui tenga a me e questa constatazione rallegra quella parte di cuore che è ancora intera e batte solo per lui.
Ma il suo tenero affetto da amico non è abbastanza per risolvere questa difficile situazione.

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