Giorno ventisei:

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Giorno ventisei:

Ho visitato Miami oggi. Ho camminato per le strade per un po,per visitare i luoghi che una volta tu mi hai fatto conoscere, immaginando che tu fossi lì con me, tenendomi per mano. Dopo aver vagato per la città, ho deciso con riluttanza di visitare la tua vecchia casa. Quando sono arrivato alla porta, Sinue mi ha accolta a braccia aperte, seguita da Sofi, che ho cercato di staccare da me con fatica. Giuro che tua sorella ha la forza di uno scimpanzé. Abbiamo parlato bevendo del tè, e le ho chiesto come se la stesse passando. Stanno facendo del loro meglio Camila, ma è difficile per tutti noi. Non sentirti colpevole però, se la caveranno. E solo di me che non sono molto sicuro. Sono lunica che dovrebbe sentirsi colpevole, e quando glielho detto, si è rifiutata di sentirmi parlare così e ha detto che se avevo intenzione di continuare ad addossarmi tutta la colpa avrei dovuto andarmene. Ho camminato dritto verso la porta. Non penso si aspettasse che io me ne sarei andata, perché lho sentita chiamare il mio nome da dentro casa, ma lho ignorata e ho raggiunto la mia macchina. Piangevo talmente tanto che ho dovuto accostare in autostrada, ricevendo suonate di clacson a tutto volume e occhiatacce fredde dalle persone che passavano. Ma non ne ho vista o sentita nessuna. Tutto quello che vedevo eri tu. Potevo sentire la tua voce che mi parlava, ed è stato abbastanza per calmarmi, così ho potuto guidare fino a casa.

99 days without you (camren)Where stories live. Discover now