Prologo

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Giugno è ormai alle porte e tra le strade di Manhattan si respira già l'euforia tipica della stagione estiva. New York è soprannominata la città che non dorme mai e in notti come questa il detto dimostra di essere realtà.

Crystal si guarda intorno, portando una ciocca dei lunghi capelli neri dietro l'orecchio con un gesto automatico. «Questa birra è troppo calda, sa di piscio» esordisce.

«Sentiamo» ribatte Dakota, la sua migliore amica, afferrando la bottiglia per poi portarla alle labbra, bevendone un piccolo sorso. «Mhh, è vero» commenta, restituendole la bottiglia.

Dakota Yoshida. Capelli castani legati costantemente in uno chignon. Corpo minuto, quasi fanciullesco. Allegra, imbranata, fin troppo emotiva e spontanea. Se Crystal è in grado di rimescolare le carte per ottenere tutto ciò che vuole, a Dakota non interessa neanche provarci. Non sa mentire, non sa fingere e spesso risulta addirittura ingenua. Ciò che la contraddistingue, oltre alla sua bizzarra ossessione per la Disney e per numerose celebrità, è la sua abilità in cucina. Riesce a cucinare praticamente di tutto, sopratutto i dolci, e avendo origini giapponesi da parte di padre e thailandesi da parte di madre, si diverte a cimentarsi nella preparazione dei piatti tipici di queste due culture. Infatti aiuta i genitori nella gestione del ristorante di famiglia, un piccolo locale nel quale si possono gustare le prelibatezze tipiche dei due paesi.

Nel frattempo, un uomo si avvicina alle due, probabilmente attirato dalla scollatura vertiginosa di Crystal.

«Ciao, bellezze» dice, utilizzando un tono disgustosamente lascivo. «Vi va di fare un salto a casa mia?» continua.

Crystal lascia scorrere lo sguardo lungo il suo corpo, incurvando le labbra in un'espressione schifata. «No, grazie» risponde con tono piatto.

«Eddai, non fate le timide» continua, poggiandole una mano sul braccio, che accarezza con i polpastrelli.

Crystal si ritrae immediatamente, incattivendo il tono di voce. «Non toccarmi.»

«A te magari piace di più?» continua l'uomo, rivolgendosi direttamente a Dakota.

A quel punto Crystal, colpita dall'impulsività che tanto la contraddistingue, sbatte la bottiglia di birra sul muro contro il quale è poggiata. Dopodiché, mostrando il vetro ormai agguzzo, la punta verso l'uomo.

«Ti consiglio vivamente di toglierti dalle palle» sibila.

L'uomo spalanca gli occhi, alzando le mani in segno di resa. «Pazza» borbotta, allontanandosi.

Dakota tira un sospiro di sollievo mentre Crystal scoppia a ridere di gusto.

«Dio, stava per farsela nei pantaloni. Se l'è meritato, bastardo» dice tra le risate.

Crystal Evans. Ammalianti occhi color verde chiaro, labbra carnose costantemente ricoperte di rossetto rosso e curve al punto giusto. Ciò che viene fuori è la classica ragazza che riesce ad attirare l'attenzione di tutti senza neanche sforzarsi. Ma spesso la bellezza è solo un involucro luccicante volto a nascondere tutto il marcio che abbiamo dentro.
Se cresci senza un padre e con una madre praticamente assente, poiché costretta a fare più lavori per garantire ai propri figli una vita dignitosa, ti ritrovi a non riporre molta fiducia nelle cose belle.
L'unico modo per affrontare al meglio certe situazioni è maturare prima del tempo, portando con sé la freddezza tipica di chi ha imparato a cavarsela da solo, e Crystal lo sa bene.

«Cosa ci fai con una bottiglia rotta in mano?» esoridisce una voce maschile. Si tratta di Jacob, suo fratello, accompagnato da Thomas e Colton.

«L'ha usata per minacciare un tizio» risponde Dakota.

«Non possiamo lasciarvi sole neanche due minuti, è assurdo. Ma quanto fanno schifo gli uomini?» commenta Colton, scocciato.

«Dov'è? Vediamo se con me avrà voglia di scherzare» aggiunge Jacob, per nulla tranquillo. «E dammi qua, prima di tranciarti una mano» conclude, riferendosi alla bottiglia.

La ragazza gliela la bottiglia, ridacchiando. «Calma, macho man.» Fa un giro su se stessa, mostrando il completino rosso che indossa con una certa fierezza. «Questa Ferrari rossa fiammante è in grado di difendersi da sola.»

Il ragazzo ha ventiquattro anni, solo due in più rispetto a Crystal. Nonostante la differenza di sesso e di età, i due condividono tutto da sempre, tanto da aver deciso di affittare un appartamento insieme.
Non sempre un legame di sangue comporta anche un legame affettivo, ma nel caso di Crystal e Jacob si tratta di qualcosa di più, si tratta di un amore inspiegabile a parole.

Jacob lavora come meccanico nell'officina dello zio di Colton, il suo migliore amico nonché vecchio compagno del liceo. Zio Earl ha impiegato anni ad insegnare il mestiere ai ragazzi, dando a Jacob la possibilità di guadagnarsi da vivere onestamente. Eppure gli risulta impossibile rinunciare all'adrenalina, così, se di mattina sfoga la sua passione per i motori lavorando in officina, di notte lo fa correndo in gare clandestine.

Colton e Jacob sono opposti, l'unica cosa che li accomuna è l'amore per i motori, eppure sono inseparabili. L'uno la spalla dell'altro, sia nel lavoro che fuori.
Colton, un mix di muscoli, bontà e dolcezza. Al contrario di ciò che il suo aspetto suggerisce, non farebbe male ad una mosca. Ha sempre una buona parola per tutti, è difficile vederlo arrabbiato e cerca sempre di prendersi cura delle persone a lui vicine. Il suo temperamento è necessario per equilibrare quello di Jacob, forse per questo, in un certo senso, si completano. Quest'ultimo, invece, incarna perfettamente le sembianze di un comandante. Razionale, determinato, carismatico, amante della sfida e ben poco incline sia a manifestare i suoi sentimenti che a farsi influenzare da essi. Anche lui farebbe di tutto per le persone a cui tiene, ma dall'esterno appare un pezzo di ghiaccio. Crystal è l'unica con cui ha il coraggio di mostrarsi debole.

Dal fratello Crystal ha ereditato la determinazione, la forza, una manciata di freddezza e l'amore per le sfide. Per il resto, se Jacob vuole avere sempre tutto sotto controllo, Crystal si nutre di caos. È impulsiva, non riesce a stare con le mani in mano e si diverte a cambiare le carte in tavola per il semplice piacere di combinare casini. Inoltre, al contrario di Jacob, nasconde un animo sensibile, cosa che si riflette nel suo immenso amore per la lettura.
Al contrario di Jacob, che non ne vuole proprio sapere, Crystal non ha nulla contro i sentimenti, è solo raro che li provi, soprattutto dopo la tragica fine della storia con Ethan. Perciò, le uniche persone davvero degne della sua attenzione, a parte sua madre e Jacob, sono proprio Colton, Dakota e Thomas.

«State bene? Cazzo» interviene Thomas, preoccupato. Si avvicina a Dakota, circondandole la vita con un braccio mentre le schiocca un bacio sulla tempia.

«Possiamo smetterla con questa drammaticità? Sì, tutto a posto. Adesso basta, andiamo a ballare» dice Crystal, strappando il cocktail alcolico dalle mani di Thomas.

Dakota e Thomas fanno coppia fissa da sei anni e per Crystal sono l'esempio del vero amore.
Thomas è l'unico del gruppo ad aver frequentato il college. Laureato in biologia, al momento la sua occupazione è quella di cameriere presso il locale dei genitori di Dakota, cosa che lo rende tutt'altro che felice. Questa è l'unica cosa che lo turba ed è anche la cosa più grave a cui Crystal abbia assistito nel corso degli anni, poiché Thomas è caratterizzato da una tranquillità fuori dal comune. Nella vita il suo motto è "vivi e lascia vivere". Non giudica e non si fa prendere dal panico. Prende la vita così com'è, con aria più indifferente che positiva. Buffo, sempre pronto ad instaurare nuove amicizie e pieno di energia. Ossessionato dagli animali marini, dalla marijuana e dalle felpe troppo larghe, Thomas riesce a farsi volere bene da chiunque.

I cinque ragazzi, pur essendo decisamente diversi tra loro, condividono tutto da anni e sono letteralmente inseparabili. Ma grandi novità sono alle porte e la corazza di Crystal sarà messa a dura prova, così come l'equilibrio del gruppo. Potrà, una sola estate, cambiare il corso del loro destino?

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