Capitolo 35

273 24 1
                                    

POV's Emma

Ho la testa in confusione. Non riesco a capire a quale dei milioni pensieri che mi vagano in testa io debba dare retta.
Potrei essere stata rude, ma se lo meritava. Non posso credere che abbia il coraggio di chiamarmi, dirmi che diventerà papà per la seconda volta, e dirlo anche alla mamma. Questa cosa non riesco a digerirmela.

"Emma" la mamma si alza dal divano e mi viene incontro.
"È" dico con tono aspro.
"Forse...sei stata un po'..." Non la lascio terminare.
"No mamma, se lo meritava. Non posso credere che abbia avuto le palle di chiamare, dirlo a te e poi dirlo a me, con tanta gioia poi, come se fosse una cosa bella per noi sentircelo dire. No, questa cosa non mi va bene. E non dirmi come sono o non sono stata, tanto ormai quello che penso l'ho detto. Punto" mi dirigo verso le scale.

All'inizio questo pomeriggio non era poi così tanto male, dopo il magnifico discorso di Zac, poi, avevo le farfalle nello stomaco a mille, ma poi è arrivata questa fantastica notizia e le farfalle nello stomaco si sono carbonizzate e sono diventate degli schifosi animali con gli aculei.

Non poteva rigirarsi in peggio sta giornata.

"Emma. Vieni subito qui" dice la mamma con tono forte.
Mi giro e mi avvicino.
Appena sono a qualche passo da lei, mi stringe in un forte abbraccio, che non riesco a comprendere.
"Ti voglio bene, Emma" mi dice stringendomi.
"Ti voglio bene anche io" sorrido e ricambio l'abbraccio.

Salgo in camera.
Devo parlare con qualcuno, sento di dovermi sfogare troppo.
Zac? Sun? Liam? Luke?
Questa situazione è imbarazzante.

"Ciao Sun, riusciamo a vederci oggi pomeriggio? È successo...va be', ti spiego se ci vediamo." Dico al telefono.
Dall'altra parte Sun risponde "certo. Vengo a casa tua?" Mi chiede.
"Certo. Vieni anche subito" attacco la chiamata.

Sun arriva, dopo averle spiegato dettagliatamente tutto quello che è successo, includendo anche il discorso con Zac, lei rimane a bocca aperta.
"Scusa ma...deve avere avuto un grande coraggio tuo papà a chiamarti per dirtelo. Ci mancava solo che te lo dicesse per messaggio" quasi accenna un sorriso di disprezzo.
"Non è mio papà. Per me è Benson. Chiamalo così" scuoto la testa e mi strofino le tempie.
"Va bene, Emy" mi accarezza la gamba.
"Stai tranquilla. È solo...una delle tante cagate che succedono. Tu, come hai detto, non lo consideri tuo padre, allora passaci sopra. Lasciati andare, e dimenticatelo" cerca di incrociare il mio sguardo.
"Come posso dimenticarmelo? Dimenticarmi di quello che ha fatto a me, a mia mamma, e che farà a quella tr...donna e al suo futuro figlio o figlia? Come posso passarci sopra? Sono sicura che lui non ha neanche accennato la mia esistenza a quella donna. E sono sicura che mai lo farà" gesticolo e alzo la voce.

"È più che giusto il tuo ragionamento. Non posso biasimarti, però non credo che non abbia accennato la tua esistenza. Credo invece che abbia parlato bene di te, e di..tua..mamma" sembra a disagio mentre mi dice queste parole.
"Eh, io credo di..dovermene..andare" guarda fuori dalla finestra e nota il buio.

"Ciao Sun, grazie" le bacio la guancia e lei fa lo stesso.
Esco sul balcone, appoggiandomi al corrimano con i gomiti, e la guardo allontanarsi a passo veloce.

Penso a tante cose. A troppe, forse. Al discorso di Zac, allo stupendo discorso di Zac. Penso a quello che è successo poco fa, a quello che mio...che Benson ha fatto a me e alla mamma, a questa futura bambina o bambino.

//Zac: Ciao Emy. Tutto bene? Passo domani alle 7.30. Non fare tardi. Ti amo, xx//

//Emma: Ciao Zac. Diciamo di si, tu?Sarò puntuale. Siilo anche tu. Ti amo, tua Emma xx//

//Zac: Come sarebbe 'diciamo di si'? Passo da te alle 9. Fatti trovare al dondolo. Ti amo//

Sbuffo, ma in realtà sono felice che si preoccupi per me.

"Pronto, Emy" mamma mi chiama da sotto per la cena.
"Arrivo" scendo le scale e arrivo in cucina.
"Che buon profumo. Cos'hai fatto?" Chiedo.
"Riso allo zafferano con la salsiccia" mi serve una grande porzione.
"Oh, quanta" sorrido e mi siedo al tavolo.

La cena è silenziosa, con il sottofondo del rumore delle forchette che tintinnano sul piatto di ceramica.

Sono le 8.40. Zac fra poco arriva, quindi inizio ad andare al dondolo.

Mi siedo su di questo e inizio a dondolarmi, appoggiando la testa indietro e guardando le stelle.

"Emy" Zac si avvicina sorridendo.
Mi alzo dal dondolo e allungo le braccia dietro al suo collo baciandogli le labbra.
"Come stai? Va tutto bene? Che è successo?" Si siede sul dondolo facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla appoggiando il braccio sulle mie.
"Beh, mio..Benson diventerà papà. Benson era mio padre" chiudo gli occhi e mi mordo mentalmente la mano per non iniziare ad urlare.
"Come 'era tuo padre'?" Chiede dubbioso.
"Per me non lo è più. Da quando se n'è andato. Per me lui non conta più. Ma quel che è peggio è che adesso si è rifatto una famiglia, dopo aver avuto il coraggio di mollare me e la mamma da sole e averci chiamato per dirci questa fantastica notizia. Non so più a cosa pensare, Zac" mi strofino il naso, per poi abbracciare il ventre di Zac.

"Dove abita questo?" Mi chiede stringendo i pugni.

cami072000

No SenseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora