Cap. 4

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La sveglia suonò e Koizumi la spense rapidamente lasciando il suo telefono a segnare le cinque del mattino. Non aveva chiuso occhio, l'intera nottata era stata solamente dedicata al nulla.

Anche se non le capitava da un po' sapeva gli effetti collaterali di un uso massiccio del suo quirk, però la giornata precedente era stata talmente spossante che adesso sentiva decisamente fin troppo la mancanza di anche poche ore di sonno.

Ma non poteva dormire. Non voleva dormire.

Aveva già preso le solite precauzioni ma almeno le quarantotto ore successive si muoveva sempre come se avesse attorno dei preziosi oggetti di vetro, delicati e fragili ad ogni rumore o movimento improvviso che avrebbero potuto ridurli in mille pezzi. In quel momento si sentiva come uno di quei delicati pezzi di vetro, se non stava attenta sarebbe finita in mille pezzi.

Stavolta però non era potuta andare da suo padre come faceva di solito, e non sapeva se sarebbe riuscita a far fronte a quello da sola.

Con una leggera spinta si alzò dal divano dove non aveva affatto chiuso occhio, lasciando finalmente in pace il soffitto che aveva osservato nelle ultime ore. Si stiracchiò lasciando che i capelli morbidamente raccolti in una treccia le ricadessero sulla schiena, si alzò e si diresse nella cucina decisa a preparare qualcosa per occupare il tempo.

Con un piccolo cenno scosse la mano di fronte a sé spostando parte della materia oscura che dal giorno prima non la smetteva di gravitarle intorno, preparò distrattamente del caffè e lo versò in due tazze pulite mettendo poi parecchio zucchero nel suo e lasciando che si raffreddasse un po'.

Aizawa non aveva mai avuto un sonno profondo e quindi venne svegliato rapidamente quando sentì qualcosa rompersi da quello che sembrava essere il soggiorno di casa sua. Si irrigidì istintivamente prima di rilassarsi e ricordarsi che nell'altra stanza probabilmente c'era Haruka che era rimasta a dormire tanto sembrava stanca quanto lui.

Magari le era semplicemente sfuggito qualcosa e non c'era alcun motivo di allarmarsi.

Gettò lo sguardo sul comò accanto al suo letto e vide che erano a malapena le sei del mattino, all'incirca l'ora in cui si alzava di solito, aveva solo dormito una mezz'ora in più quella mattina. La sveglia non era suonata e pensò che fosse proprio a causa di Koizumi che l'aveva gentilmente aiutato a mettersi a letto.

Haruka doveva averla spenta per farlo riposare un po' di più, visto che per i prossimi due giorni non ci sarebbero state lezioni a causa del recente attacco agli studenti della Yuuei, per di più in una struttura sotto proprietà della scuola stessa.

Incapace di prendere nuovamente sonno decise testardamente di alzarsi con calma e con qualche difficolta, mise i piedi a terra e sollevato di non avere più parte delle bende sul volto, grazie all'intervento di Recovery, si alzò. A fatica si mise in piedi, ancora dolorante in più punti mentre sentiva l'effetto degli antidolorifici iniziare a scemare.

Arrendendosi all'evidenza di aver bisogno di aiuto nelle cose che avrebbe fatto volentieri da solo, decise di raggiungere la sua ospite in cucina.

Appena messo piede nella stanza Aizawa individuò la fonte del rumore responsabile del suo risveglio improvviso, i cocci di una tazza che giacevano a terra in una pozza di quello che sembrava essere caffè. Un'altra tazza invece era ancora sul bancone della cucina ma di Haruka non c'era alcuna traccia fin quando Aizawa non la sentì.

Si sporse di qualche passo e la vide, rannicchiata a terra con le gambe strette al petto e la fronte poggiata sulle ginocchia. Il respiro affannato come se facesse fatica a respirare e qualche soffocato gemito di dolore che le scuoteva impercettibilmente il corpo chiuso a riccio in quel modo.

No Name | My Hero Academia | Aizawa X OcOnde histórias criam vida. Descubra agora