CAPITOLO 26

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Dalila.

Alle nove esco di casa ritrovandomi la macchina di Edoardo fuori dal cancello. Lui è appoggiato alla macchina con indosso il suo splendido smoking nero e appena il suo sguardo si posa su di me resta incantato a guardarmi fino a quando non sono davanti a lui.

Anche io mi prendo infiniti minuti per ammirarlo, per ammirare la camicia che gli fascia il torace muscoloso, le sue spalle valorose coperte dalla giacca nera e ammiro il suo sorriso smagliante che mi fa perdere l'aria per qualche secondo. Poi i nostri sguardi si incontrano ed entrambi sorridiamo felici.

Edoardo mi apre la portiera come un vero principe ed io mi accomodo sui comodi sedili di pelle nera mentre lui si siede al volante e accende il motore.

Sono uscita molte volte con Edoardo ma oggi è tutto diverso, questo è un vero appuntamento. Non riesco neanche a ricordare l'ultima volta che sono uscita con un ragazzo, e se improvvisamente non gli piacessi più? E se cambiasse idea su di me? Certo, Edoardo mi ha visto in molte occasioni bizzarre, ad esempio quando parlo da sola, quando mento e finisco nei pasticci, quando svengo e corrompo un medico... Ma mi ha sopportata solo perché io gli servivo per riavere il lavoro. 

E se adesso non mi volesse più accanto a lui? E se trovasse una ragazza più bella di me?

Mi muovo irrequieta sui sedili della macchina mentre inizio a mordicchiarmi le unghie. Tutte le mie paranoie e le mie paure si insidiano nella mia testa e non mi danno tregua. Ad un tratto la mia mano viene presa da quella grande e calda di Edoardo che mi allontana le dita dalle labbra.

Con lo sguardo cerca di tranquillizzarmi e faccio un grande respiro prima di sorridergli felice. Stasera non è fatta per le paure e le tragedie ma è fatta per la tranquillità e la felicità. 

Edoardo mi conduce in un piccolo ristorante vicino al mare e prende il tavolo proprio sulla terrazza da cui si vede l'oceano immerso nel buoi. Respiro a pieni polmoni l'aria salmastra del mare e mi accomodo al tavolo di fronte ad Edoardo che sta già sfogliando il menù.

Apro anche io il menù ma pochi secondi dopo vengo attirata dal rumore delle onde che sbattono contro la battigia e resto a fissare la luce della luna riflessa nel mare. 

Ancora non posso credere di essere in un locale insieme a Edoardo, chi l'avrebbe mai immaginato?

Con la coda dell'occhio lo vedo intento a osservare il menù con attenzione.
Cerco di catturare ogni suo dettaglio, la sua fronte corrucciata, il suo sguardo concentrato, la postura comoda ma elegante, il modo in cui il vento scompiglia i suoi capelli...

Vorrei tirarmi un pizzicotto per essere sicura che questo non sia un sogno, perché se lo è spero che nessuno mi svegli.

La voce del cameriere mi riporta alla realtà.
<Cosa vi porto?> Ci chiede sorridendo.
In quel momento mi rendo conto di non aver letto il menù e comincio a sfogliarlo mentre Edoardo ordina.

<Per lei invece?> Mi chiede il cameriere.
<Emh... Lo stesso grazie> Dico con un sorriso imbarazzato consegnandogli il menù.
Spero solo che Edoardo abbia ordinato qualcosa di buono.

<Ti piace qui?> Mi chiede Edoardo.
<Sì, è davvero stupendo!> Dico guardandomi in torno, è un locale semplice proprio come piace a me.

Edoardo mi sorride e avvicina la sua mano alla mia lentamente, appena le nostre dita si sfiorano sussulto e ingoio la saliva a fatica. Per quanto quel piccolo contatto mi metta in imbarazzo voglio qualcosa di più, voglio che le nostre mani si intreccino tra di loro, voglio che con il suo calore mi riscaldi la mia mano gelida e voglio sentire la sua pelle sotto le mie dita.

FALLING IN LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora