3~ Good vibes

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-Non penso funzionerebbe mai, mio padre lo scoprirebbe subito e poi si incazzerebbe da morire con me- trovo delle scuse e per di più non mi sposto di un passo, mi piace questa vicinanza. Anche se vengo considerata alta dai miei compagni, lui mi raggiunge di quasi di ben 10 centimetri, vorrei essergli ancora più vicina ma ci ripenso bene, ricordandomi che oltre ad essere più vecchio di me è anche il collega di mio padre, così non so con quale spinta faccio un piccolo passo indietro, sperando che la mia fantasia faccia altrettanto.

-Facciamo una cosa, tu intanto in questi giorni ci ragioni su, poi quando torneremo dal poligono mi darai una risposta definitiva, e ricorda non pensare a quello che vuole tuo padre, pensa a quello che vuoi tu, sei grande le sai prendere le tue decisioni- dice frettolosamente per poi entrare nel bagno e chiudere la porta. Non mi aspettavo che un agente come lui potesse mai dirmi queste cose, dopotutto non abbiamo chissà quale confidenza e lo conosco da poco, è una cosa strana ma forse potrebbe avere ragione, non sono inaffidabile, anche se è folle, magari una pistola sarei in grado di tenerla?
Ci penserò meglio in un altro momento, ora non saprei.
Appena esce dal bagno non lo guardo nemmeno e torniamo subito di sotto.

-Forse la tua idea non è del tutto folle-ammetto con lo sguardo basso sulle scale.

-So di avere ragione, per questo te l'ho proposto, so che oltre a essere una bella ragazza, sei una ragazza intelligente e farai la scelta giusta per te, non per gli altri- arrossisco al suo complimento e mi stupisco di me stessa, non l'ho mai fatto con un estraneo. La possibilità che stesse provando a manipolarmi mi sfiora la mente, tuttavia la accantono, non pensandoci più, so che non ha brutte intenzioni, mi sta dando un consiglio, niente di più.

-Dai non dirmi che nessuno ti ha mai fatto un complimento? non ci credo, magari un tuo ex o il tuo ragazzo- Si accorge del rossore sulle mie guance, facendomi imbarazzare ancora di più.
Le avance non mi vanno molto a genio e provo a non sentire la piccola parte del mio cervello che pensa voglia sapere troppo sulla mia vita privata. Avere un padre autoritario potrebbe fare questo effetto, di conseguenza mi do della stupida paranoica.

-Perché tutti pensano che sia fidanzata? o abbia un ex? una ragazza potrebbe avere altri interessi oltre ai ragazzi- mi metto sulla difensiva sbuffando, fiera di me.

-certo, per esempio andare al poligono di tiro o voler entrare nell'FBI- rido al suo commento molto veritiero e arriviamo in fretta all'entrata della sala di pranzo, però prima di entrare mi ferma di nuovo per il braccio.

-Mi raccomando non dire niente del nostro discorso, non reagirebbe bene tuo padre se sapesse della conversazione, sapendo come ti tiene sotto una teca di vetro, non vorrei correre guai- Mi guarda negli occhi in modo serio, accennando ad un piccolo sorriso preoccupato, così non avendo altre opzioni e non volendo che perda il lavoro per colpa mia, annuisco.

-Tranquillo, sei apposto non vorrei mai che venissi licenziato, sei una brava persona- lo rassicuro per poi entrare nella sala, nella quale sono già tutti alzati.

-Dove eravate finiti? ci avete messo tanto- commenta Christopher, noi ci guardiamo e penso a cosa dire, senza destare sospetti.

-Ci siamo divulgati a parlare della scuola, mi ha dato consigli per le lezioni, mi è stato molto utile- dico brevemente, in tono conciso, sorridendo ingenuamente a mio padre, che sicuramente è molto sospettoso come al solito. Andiamo verso l'ingresso ma io e mio fratello rimaniamo come era ovvio esclusi, dato che non abbiamo la più pallida idea di quello che stanno dicendo, secondo me stanno parlando in codice o altre cose dell'FBI, sta di fatto che è una conversazione indecifrabile. Mentre che loro sono impegnati nella loro conversazione e io e Mark siamo impegnati altrettanto a parlare dei miei nuovi compagni e di quanto lui sia stanco, la discussione sconfinò ben presto in una litigata su quanto lui sia pigro, non siamo mai stati capaci di mantenere un discorso serio noi due, ma ci volevamo bene a modo nostro. Io e Harry ci scambiamo delle occhiate mentre nessuno ci guarda, non lo faccio manco a posta ma succede, non ci posso fare niente è più forte di me, i miei occhi cercano involontariamente i suoi. Mi prendo quasi un'infarto quando mio padre richiama l'attenzione di tutti battendo le mani.

Mortal Love [H.S]Where stories live. Discover now