Prologo. 1 settembre, via Ortica 47, Milano

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Dal diario di Valentina Suini, giornalista freelance

1 settembre

 Profumo del giorno:

Lavanda Ambrata dell'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. Rilassa, rasserena e aiuta la concentrazione.

Sto scrivendo un bell'articolo, con tanto di grafici, sul tasso di fertilità degli esquimesi che non credo interesserà neppure agli esquimesi stessi.

Però il padrone del sito su cui uscirà è un giornalista e paga i colleghi in euro, invece che in visibilità, che i supermercati, stranamente, non accettano.

All'improvviso, la casa piomba nel buio e, cosa più grave, il modem si spegne. È esplosa la presa del cucinotto, facendo saltare il contatore. Da dieci anni, c'erano attaccati frigo e lavastoviglie, per cui sarei scoppiata pure io.

Il contatore è un bellissimo modello Flinstone Jurassic, con dentro un piccolo dinosauro che pedala su una cyclette con la dinamo, per produrre corrente. Provo a riattaccarlo. La luce ritorna per un secondo e poi il dinosauro sviene di nuovo. Ok, la presa è in corto.

Sto bene, la gatta Minerva miagola un po' perplessa ma non presenta danni. Tanto lei al buio ci vede benissimo. Sono le nove di sera e l'articolo devo caricarlo sul sito entro le otto di domattina. Niente panico, il PC è portatile e un Wi-Fi si trova.

E' lunedì, per cui l'Ortica's pub, che in pratica è il mio ufficio, è chiuso. Ma posso contare sulla famiglia Romeo, che sta al primo piano.

Il padre monta strane scatolette elettroniche in un laboratorio al piano terra, il figlio, un nerd sui trenta, lo aiuta e la madre si occupa della vita degli altri condomini.

Ciò ha aspetti negativi, per esempio la signora si è informata su tutti gli individui di sesso maschile che sono entrati in casa mia.

Ma ha anche un lato molto positivo: se sei nei guai, non si limita a voler sapere ogni dettaglio, ti aiuta. 

Con il computer sotto braccio, passo in mezzo ai quattro senegalesi che dedicano le serate a fumare e chiacchierare sulla ringhiera, come i milanesi di una volta. Scendo al piano di sotto e suono il campanello dei Romeo.

Della mia presenza si accorge solo la cagnetta, Stella, che inizia a abbaiare furiosamente. Ogni rumore, infatti è coperto dalla musica che viene dall'appartamento di fronte. Ci abita un colombiano di dubbia professione e pessimi gusti musicali: dà feste a base di canzonacce pop in spagnolo, invitando dei sordi, visto che le spara a volume da discoteca.
L'ho soprannominato Pablito Escobarito, dato che noi condomini abbiamo dovuto fare una petizione al Commissariato di zona, perché c'era sempre una fila di soggetti preoccupanti dal portone al suo appartamento.

Dopo due minuti buoni, Stella riesce ad attirare l'attenzione dei proprietari.La signora Romeo mi fa accomodare sul divano e il figlio, per solidarietà tra nerd, mi dà prontamente la password del wi-fi. In dieci minuti lo scoop su quanto si tromba nell'Artico è pronto ad appassionare i lettori.

 Per domani non c'è problema, posso contare sul pub. Con altri tre articoli da fare non ho tempo di cercare un elettricista. La preoccupazione più grave è per la mia collezione di 106 profumi e settordicimila campioncini. Per conservarli al buio e a temperatura costante, li tengo nel frigo. Il caldo rischia di rovinarli.

Su in cantina. Storia d'amore e di ediliziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora