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James resta anche per cena, e nessuno sembra meravigliarsene quando facciamo il nostro ingresso nella sala grande come se fossimo un branco, con lui in testa.

Lo siamo, in fondo. Un branco, ma più che altro una famiglia. Nessuno viene lasciato indietro.
Sono rimasta un po' stupita quando ho scoperto che non tutte le famiglie sono così, ad esempio i Malfoy. Per questo, mi ritengo una persona abbastanza fortunata, oltre che privilegiata. -Anche il biondastro in questione, a malincuore, è parte della famiglia ormai, sebbene lo detesti con tutto il cuore.-

Jamie occupa il suo vecchio posto a tavola, quello che per sette anni si è ostinato a reclamare come suo e guai a chi si fosse seduto lì.

Siamo tutti contenti che sia qui, perfino i professori passano a dargli pacche sulla spalla, congratulandosi per la creazione del giornale sportivo indipendente che, secondo le ultime statistiche, sta andando veramente bene. Tranne la McGranitt che, più compostamente, gli tende la mano, ma lo sappiamo tutti che Jamie è sempre stato il suo preferito, tra i Potter e tra i Weasley in generale.

Ancora non ho idea del perché, visto che è stato il responsabile di circa il novanta per cento delle malefatte nel castello degli ultimi sette anni.

James, però, si azzarda a darle un abbraccio caloroso, e lei non lo fulmina come avrebbe fatto con chiunque avesse invaso il suo spazio personale oppure rispettato un minimo di senso del decoro e della gerarchia. -Vedete, che è il suo preferito?- Ricambia la stretta, con molta più compostezza del sopracitato, che è uno scimmione senza il minimo senso della misura.

"Potter. È un piacere rivederti." esordisce la Preside, sistemandosi gli occhiali sul naso esageratamente dritto. Un piccolo sorriso le spunta sulle labbra, poi con un cenno del capo, e un'occhiata particolarmente eloquente a tutti noi -non abbiamo ancora combinato niente, Preside, lo giuro!- si congeda, dirigendosi al tavolo dei professori.

La cena trascorre tranquillamente, e con tranquillamente ovviamente si intende senza particolari schiamazzi, e senza cerbottane esplosive al tavolo dei Serpeverde, che ne avrebbero veramente bisogno, visto l'eccesso di platealità in seguito alla vittoria.
Ma solo perché Albus e la sua dolce metà sono seduti al nostro tavolo.
Di conseguenza, non avrebbe senso dargli fastidio, non a una distanza ravvicinata, perché si rischierebbe l'incolumità di tutto questo ben di Dio di pietanze. E il cibo è sacro.

"Passerò io a King's Cross settimana prossima, per portarvi a casa, insieme a Freddie."
L'affermazione di James, tranquillo come al solito, riesce a far calare il silenzio da questa parte del tavolo occupata da noi. E questo è tutto dire.
"E perché?" Dominique esprime nella sua domanda la sorpresa di tutti quanti.

Affidare un branco di Weasley-Potter (più un Malfoy, due Scamandro, ma questi sono dettagli) a JAMES SIRIUS POTTER… Andiamo..

"Perché loro non ci saranno. Hanno deciso di portare i nonni da zio Charlie, un po' perché non lo vedono da una vita, e un po' perché vogliono farsi una vacanza senza noi mocciosi tra i piedi. E poi, anche perché nonna Molly non riposerebbe un attimo, sebbene per lei cucinare in quantità enormemente esagerate e prendersi cura di noi sia la definizione di paradiso." James parla tutto d'un fiato, solo per non lasciare spazio a domande e finire di mangiare il timballo di patate senza interruzioni.

In effetti, durante le vacanze, sembra quasi che nessuno di noi abbia una casa propria. Ho trascorso più tempo nella vecchia camera di mio padre, che nella mia vera, e anche più spaziosa cameretta, a casa mia, con i miei genitori.

La Tana si trasforma in una specie di comune hippie. Siamo tutti accampati lì, e non perché ci sia chissà cosa di speciale. Insomma, lo spazio è poco, ci sono solo due bagni, e a tavola si sta stretti.

Ma è Casa. E questo vale più di mille camerette e un bagno personale.

"Quindi dovremmo stare alla Tana senza di loro?" domanda Roxanne "Beh, la cosa non mi dispiace per niente!" con un sorriso a trentadue denti.

"Non staremo alla Tana. Crollerebbe, oppure andrebbe a fuoco dopo dieci minuti, Rox." dico io, guardando però James. "Non mi dire che passeremo il Natale a Grimmauld Place…"

Lui annuisce, cauto.
Passare il natale a Grimmauld Place significa programma stilato da Lily Potter, e stanza comunicante con quella di Albus, dannazione!
"Merlino ce la mandi buona!" esclamo, guadagnandomi l'occhiataccia del mio migliore amico, perché lui sa a cosa sto pensando, e non mi prendo nemmeno la briga di discolparmi.

"Andiamo, Rosellina, ci sono cose ben peggiori, che sarà mai…"
Avevo dimenticato che ci fosse anche lui. Alzo gli occhi al cielo, per contenermi dall'allungare un calcio potentissimo alle sue parti basse da sotto il tavolo.
"Taci, tu! E non chiamarmi più in quel modo o ti faccio vedere cosa potrebbe esserci di peggiore."

Le palpebre assottigliate, lo sguardo di ghiaccio impassibile si fissa su di me. Ma io lo so che si sta trattenendo dallo sputare il suo sarcasmo pungente come al solito. Purtroppo lo conosco bene.
Ma non dice nulla, limitandosi a ghignare, e a concentrarsi sul suo cibo e sulle chiacchiere con la sua dolce metà, alias il mio migliore amico.
Lo avrei schiantato volentieri, se non fosse per Albus. E lo avrei fatto anche adesso, se non fossimo nel bel mezzo della cena, e con i professori che ci tengono d'occhio a vista, anche se lo fanno disinvoltamente.

Dire che lo detesto, è dire poco.

Ma è l'unica persona di cui Albus si fidi, oltre a me, perché ovviamente sono la migliore amica che uno possa desiderare nella vita. Quindi non posso disfarmi di Malfoy, e nemmeno farlo come se fosse un incidente, capite…
Devo sopportarlo, per amore di Albus. E per evitare di finire dritta ad Azkaban prima dei vent'anni.

È proprio ad Albus, che casualmente si rivolge la mia attenzione.
E vorrei che non fosse accaduto, perché i miei occhi colgono l'esatto istante in cui i suoi sono fissi, spudoratamente, sulla persona accanto a me, cioè Lyanna.
Che a sua volta, lo sta guardando.

E, che Merlino mi assista, qualcosa qui non va assolutamente.

"Dopo…" sussurra la mia migliore amica, non appena si volta verso di me e Dominique.

Annuisco, cauta. Decisamente, c'è qualcosa che non va.



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