La ragazza serpendoro

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Sentii le carezze di una piccola persona sul mio volto. Aprii gli occhi e vidi Cheryl guardarmi con un sorriso a labbra serrate. 《Buongiorno TT.》 Disse dandomi un bacio sulla fronte. 《Buongiorno Zuccherino.》 Mi accoccolai a lei sogghignando nel suo petto. 《Perché ridi?》 Mi chiese lei appoggiando delicatamente la sua mano destra dietro la mia testa facendo una risatina. 《Mhm sono felice.》 《Anche io, ma ora non c'è tempo per le coccole, dobbiamo andare a fare colazione.》 Spiegò con voce da bambina.
《Buongiorno piccioncine!》 Esclamò Pansy entrando in camera e noi ridemmo. 《Mi fate sentire così tanto sola sapete?》 Affermò rifacendosi il letto. 《Anche tu troverai qualcuno un giorno amica.》 Disse Cheryl. 《Cheryl è da tre anni che sono qui e nessuno mi si è ancora filato, tu il primo giorno già hai trovato l'amore della tua vita!》 Spiegò la sua migliore amica. Arrossii, non c'eravamo ancora dette niente sulla questione dell'amore e sinceramente sapevo che era troppo presto.《Eh sì, e se non lo sapessi tra nove mesi nascerà mio figlio.》 Affermò ironicamente la mia ragazza, riprendendo la battuta che feci ad Hermione giorni prima, ero felice del fatto che avesse deciso di prenderla sul ridere invece che creare una situazione imbarazzante. 《Uh davvero? Posso essere la madrina? Come lo chiamerete?》 Chiese Pansy continuando il gioco. 《Mhm, ci penseremo più avanti.》 Affermai io ridendo. 《Ma, chi delle due è incinta?》 Chiese Pansy curiosamente. 《Toni, ovviamente.》 Rispose Cheryl accarezzandomi la pancia dove al poste di un bambino c'erano mille farfalle. La guardai incantanta, mentre le carezze continuavano e il suo sorriso diventava la vista più bella.
Uno schiocco di dita, da parte della corvina, mi riportò alla realtà.
《Non voglio sapere cosa stessi pensando.》 Affermò subito dopo alzando le mani e indietreggiando. 《Non perdetevi troppo in attività di coppia, è venerdì.》 Ci avvertì poi, uscendo dalla stanza.
《Non badare troppo a lei.》 Disse Cheryl quando mi girai verso di lei.
《Oh tranquilla. È più divertente di quanto immaginavo.》 《Bene, dai, cambiamoci e andiamo a fare colazione. Devi ancora andare nel tuo dormitorio a prendere i libri.》 《Uff, perché non poteva essere sabato cosicché avessimo potuto stare qui insieme.》 Mi lamentai, stiracchiandomi, lei si stese su di me abbracciandomi e dandomi un bacio sul petto. Mi guardò e poi prese una ciocca dei miei capelli. 《Perché non ti tingi i capelli?》 Chiese. 《Ho sempre voluto, ma mio padre diceva che ero troppo piccola. Secondo te che colore mi starebbe bene?》 《Decisamente il rosa, ma non tutto, solo qualche ciocca, perché amo i tuoi capelli così come sono.》 Affermò lei, per poi alzarsi dal letto. 《Ugh, non voglio alzarmi, ho dormito così bene.》  《Non dirmi che fai così tutti i giorni, i letti sono gli stessi.》 Disse ridendo mentre prendeva dei libri e salutava il suo gattino.
《No no, sei tu che fai la differenza.》 Affermai guardandola. 《Ugh, adoro quando fai così.》 《Mhm bene, comunque non credo di averti chiesto come si chiama quel bel gattino bianco.》 Dissi sedendomi. 《Hobi, da hobo.》 Rispose lei. 《Ma non vuol dire senzatetto?》 《Esatto, l'ho trovato per strada. Sì, sono molto originale.》 《Questo ha senso.》 Commentai ridendo mentre scendevo dal letto per accovacciarmi vicina a Cheryl e accarezzare Hobi. 《Ma ciao Hobi!》 Esclamai io con voce da bambina mentre il gatto faceva le fusa. Mi sedetti sui polpacci e così anche Cheryl, prese in braccio Hobi e gli baciò la testa. 《Anche io merito un bacino.》 Affermai fintamente imbronciata, lei tenne il gattino come una madre che culla il bambino, si girò verso di me ed io mi porsi per baciarla. Sentii il suo sorriso sulle mie labbra quando Hobi cominciò a giocare con le zampe con i nostri capelli. 《Mhm, forse con te potrei dividerla, ma solo perché sei il piccolo Hobi, va bene gattino?》 Giocai facendogli i grattini sulla pancia.
Mi alzai e senza pensarci tanto mi tolsi la maglia del pigiama per mettere la camicia bianca. 《Toni!》 Gridò Cheryl coprendosi gli occhi e girandosi dall'altra parte. Mi accorsi solamente in quel momento quello che avevo fatto, chiesi scusa velocemente mentre mi abbottonavo la camicia. 《Cher, scusa, scusa, avrei dovuto chiedertelo.》 《Si avresti dovuto, stavo per avere un infarto.》 Affermò lei ridendo. 《Farò finta di non aver sentito quello che hai detto.》 Risposi, anche io ridendo. 《Posso finire di cambiarmi qui?》 Chiesi poi, non ci trovavo niente di male. 《Certo. Solo, avvisa.》  《Capito, scusami ancora.》 Affermai mentre mi sedevo sul letto per togliermi i pantaloni del pigiama, mi alzai per mettermi quelli delle divisa, la camicia era abbastanza lunga quindi ero coperta fino alle cosce.
Mentre cercavo di abbottonarmi i pantaloni lei si era tolta la maglia, guardai per qualche secondo ma poi distolsi lo sguardo, non volevo metterla a disagio. 《Sei davvero bellissima Cher.》 Ammisi però sinceramente e lei mi rispose con un sorriso sincero.
Finii di vestirmi distrattamente poco dopo, e anche lei. Notai che aveva la cravatta messa male allora gliela sistemai. 《È solo il quinto giorno, non ho ancora ben imparato, grazie.》 Affermò lei. Uscimmo dal dormitorio e tutti erano già usciti.
《Wow, solo cinque giorni, non so perché però mi sembra passato molto di più.》 Commentai io, mentre ci direggevamo verso la sala grande. 《Mhm...le persone dicono che il tempo passa più lentamente quando ci si annoia.》 《N-no, non è quello che intendevo. Volevo dire che non mi era mai capitato di legarmi così tanto ad una persona in poco tempo.》 《Per me non è così poco.》 Ammise lei. 《In che senso?》 Chiesi ridendo. 《Non vorrei che mi pensassi come una stalker, ma come ti ho già detto, sono interessata a te da tempo, molto tempo. Voglio dire, anche io ci ho messo davvero poco, ma è da tanto ecco, che mi piaci. A dirla tutta, scusami per averti baciato nel treno.》  《Perché ti scusi?》 Chiesi confusa. 《Beh, per prima cosa era il tuo primo bacio e te l'ho rubato senza che tu avessi potuto scegliere. Poi, non mi conoscevi neanche.》 《Cher, capisco quello che stai dicendo, ma sarei potuta pentirmi con una persona con cui avevo effetivamente scelto, quindi alla fine non conta molto. Poi era un momento molto delicato quello, sapevo di averne bisogno anche io. Stiamo bene, quindi non pensarci.》 Affermai e lei annuì. Entrammo in sala grande. 《Oggi abbiamo qualche lezione insieme?》 《Sì, difesa contro le arti oscure. Ci vediamo lì Topaz.》 Disse, la presi per il polso dolcemente e la feci girare verso di me. 《No, io credo che tu possa venire anche solo due minuti al mio tavolo, o no zuccherino?》 《Mhm, potrei pensarci.》 Rispose ridendo e ognuna andò al suo tavolo.
Appena mi sedetti gli sguardi di Harry, Hermione e Ron si puntarono su di me. 《Emh, buongiorno.》 Dissi confusamente. 《Non sapevo fossi una serpendoro.》 Affermò Ron. 《Senti, se è per la cosa di Cheryl ne abb-.》 《No Tiny, guardati.》 Disse Hermione ridendo e prendendo la mia divisa per farmela vedere. Aveva il simbolo Serpeverde. 《Oh...eh, ho sbagliato. Nulla che non si possa rimediare.》  Commentai imbarazzata per poi guardare verso Cheryl che aveva la mia divisa. 《Toni...per caso stai con mia sorella?》 Continuavano comunque a ritenersi in quel modo. 《Dal primo giorno.》 Sussurai annuendo. 《Già...dal primo giorno.》 Ripetè Hermione mangiando un biscotto.

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