4. You and I

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Harry premette il pulsante rotondo al centro del telecomando che teneva in mano, facendosi investire da una luce bianca, così simile a quella che gli aveva rovinato la vita da fargli girare la testa.

Menomale che era seduto.

Si perse ad osservare le poltrone rosso scuro, tentando invano di contarle, come faceva quando aveva 16 anni.

Mosse leggermente le gambe, seduto sull'orlo di quella che fu la sua casa per mesi interi, e pur non sapendolo ancora, anni interi.

Otto anni fa era entrato in quel luogo pieno di speranze, di sogni, di aspettative, per poi uscirne vincitore.

Sì, tecnicamente non avevano vinto, ma era come se l'avessero fatto. Anche quello che non si erano mai azzardati ad immaginare, era successo.

L'onda del successo li aveva travolti, ed era uscito da quell'esperienza più forte, come mai si era sentito nella sua vita.

E soprattutto non era solo.

Certo, Harry non era stato travolto solo dall'onda del successo. Altre onde più fragili ma altrettanto devastanti si erano imbattute sui suoi scogli, anche se forse era troppo giovane per rendersene del tutto conto.


Giugno 2010

In mezzo alla folla fuori dallo studio, un ragazzino riccio con gli occhi verdi stava parlando con una donna che senza ombra di dubbio doveva essere la madre.

- Piccolo, sono sicura che andrà tutto bene. Rilassati, respira - continuava a ripetere, non sapendo che così contribuiva ad infondergli ancora più ansia.

Il respiro invece di calmarsi si faceva più affannoso e un attacco di complessi era pronto a prendere possesso della sua mente.

La decisione di un secondo.

- Mamma devo andare in bagno, torno subito - disse ansante.

Si precipitò in fretta e furia all'inseguimento dei cartelli che indicavano il bagno e quando lo trovò ci si chiuse dentro.

Per fortuna del piccoletto, non era un luogo stretto e angusto, cosa che avrebbe peggiorato la sua situazione, bensì abbastanza grande e spazioso.

Aprì velocemente il lavandino, passando le mani e i polsi sotto l'acqua fredda, come se stesse per svenire.

Provò subito una sensazione di sollievo diffondersi nell'organismo, e le paure e il senso di soffocamento vennero lavate via dalla stessa acqua che ora scorreva tra le sue mani e sulla sua fronte.

Puntò gli occhi verdi nello specchio davanti a lui, sussurrando parole di incoraggiamento.

- Avanti Harry, c'è la puoi fare. Sei arrivato fin qui, manca l'ultimo passo -

Dopo cinque minuti passati così, decise che sì, poteva farcela. Aveva 16 anni, doveva crescere e affrontare le proprie sfide con coraggio.

Fu così che fece scattare la serratura del bagno, proprio quando un altro ragazzo stava tentando di aprirla per entrare. La forza con la quale quest'ultimo stava tirando la porta lo fece cadere rovinosamente addosso ad Harry, che sussurrò un - Ops - con tono mortificato, guardando il pavimento bianco.

L'altro girò la testa per incontrare i suoi occhi ed esclamò un - Ciao! - molto affabile e leggermente sorpreso.

Il ragazzino dagli occhi verdi notò che indossava una striscia con dei numeri identica alla sua, incollata alla maglietta sotto al cardigan. Ne dedusse che fosse un concorrente.

AmnesiaWhere stories live. Discover now