Capitolo 14: Secret.

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*Kristen Pov.* “Ero solo un bambino, giocavo a calcio, andavo a scuola, pasticciavo casa… avevo solo 5 anni. Era una domenica piovosa, ma i miei volevano andare al parco. Eravamo arrivati al solito parchetto della domenica, mia madre, incinta di Lottie, andò a sedersi alle panchine ad osservare le foglie autunnali e bagnate. Mio padre mi portò nella parte nascosta del parco, dove c’era un’altalena. Mi spingeva e faceva battute, rideva, mi faceva le coccole… dopo mi disse di aspettarlo che doveva fare una cosa per me… lui ha detto una sorpresa. Io aspettai, aspettai troppo. Mia madre mi trovò disteso a terra. Mi chiese dove fosse mio padre, io dissi che stava preparando una sorpresa. Mi prese la mano e mi portò a casa. Vivemmo 5 anni d’inferno, Lottie e Fizzy vennero al mondo, io diventavo sempre più grande e responsabile, mia madre faceva i turni notturni e quando tornava a casa era a pezzi. Un giorno portò un uomo a casa, avevo 17 anni. Era felice, ma io non volevo un altro padre, avevo paura per mia madre, non volevo vederla soffrire ancora.” Alcune lacrime gli rigano il viso e si appoggia al mio petto, stringendomi. Lo calmo accarezzandogli gli zigomi facciali. Comincio a parlare. “Avevo 14 anni. Era settembre ed io e la mia famiglia eravamo tornati dalla nostra vacanza. Io rimasi sola con mio padre, mia madre era andata al suo solito corso di yoga. Andai in salotto e vidi mio padre, che mi osservava. Gli chiesi se potevo fare qualcosa per lui e mi ordinò di sdraiarmi e mettermi in reggiseno. Io titubante lo feci, non sapevo ancora dei pericoli che potevano avvenire. Mi legò al divano e cominciai ad agitarmi, mi imbavagliò. Sudavo freddo, tremavo. Si mise a cavalcioni su di me e dalla tasca prese un taglierino e incise i tagli. Si chinò fino al mio orecchio e disse ‘Ora comincia l’inferno, principessa’. Dopodiché mi slegò e se ne andò.” Ora piangevo anche io, piccoli singhiozzi uscivano dalle mie labbra. Stringo Louis e mi stringe a sua volta. “Shhh è tutto finito, ora ci sono io...” mi accarezza dolcemente i capelli e mi calmo “Cosa c’è dietro quella porta?” chiedo sfrontata. “Vieni…” ci alziamo e percorriamo il corridoio. Louis prende una chiave d’oro nella tasca di pantaloni e apre la porta. Le luci sono spente. Entro, un odore di cuoio invade il mio naso.
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SPAZIO AUTRICE
Probabilmente mi odierete perché sto capitolo è cortissimo ma sappiate che il prossimo sarà bello(spero)
Non odiatemi! :(
-Giorgia

Sex with Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora