Still alive

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"Credi che si sveglierà?" Meredith strinse la mano pallida della sorella stesa sul lettino. Sembrava assente, eppure sperava che la sentisse, aveva sperato che la sentisse molte volte in realtà.

Il giorno in cui l'aereo aveva ceduto, Lexie aveva riportato varie ferite sul corpo, mentre Mark cercava di medicargliele a stento a causa del forte dolore al petto. Erano riusciti a scampare anche a quella disgrazia, prima la bomba, poi la sparatoria e adesso un disastro aereo. Nonostante ciò, sia sua sorella che il migliore amico di suo marito erano rimasti in coma per lo sforzo e gli eccessivi danni fisici causati dall'impatto.
20 giorni e ancora nessun risveglio.
Derek sperava tanto che Mark non si svegliasse prima di Lexie o se l'avesse vista in quelle condizioni probabilmente sarebbe tornato in coma.
"Ci sono buone speranze" rispose Derek posando una mano sulla spalla della moglie, non sapeva se credere realmente alle sue parole, probabilmente sarebbe stato troppo bello chiedere di riavere il suo migliore amico e sua cognata tra i corridoi del Seattle Grey's Mercy West ancora una volta, eppure sentiva che qualcosa sarebbe cambiato e questa volta in meglio.
"Io devo andare, ho un'appendicectomia tra 15 minuti circa e dovrei essere già in sala con la Bailey a prepararmi" disse Meredith senza staccare gli occhi dal corpo inerme della sua sorellina. Derek notò una certa angoscia nel suo volto, Meredith non poteva perdere le speranze, se le avesse perse lei,sarebbe rimasto il solo a credere nel suo risveglio.
"Sto io con lei finchè non mi chiamano per l'intervento" si propose il neurochirurgo, sfoderando uno dei suoi smaglianti sorrisi alla Sheperd. Meredith ricambiò con un sorriso un po' più tirato,lui fece finta di non notarlo e si sedette accanto a Lexie.
"Dottoressa Grey" una specializzanda di primo anno si sporse dalla porta della stanza, una coda di cavallo alta, due occhi piccoli e un sorriso dolce e gentile, probabilmente non sarebbe sopravvissuta fino al terzo anno, pensò Meredith che in quell'istante si voltò verso la matricola.
"Wilson dì alla Bailey che sto arrivando, lavati, potrai tenere l'aspiratore per oggi", lo sguardo della ragazza cambiò espressione, da leggermente impaurita sorrise a 32 denti e annuendo fece dietro front per andarsene.

"Sembra sprizzare gioia da tutti i pori" disse Derek sorridendo quasi divertito
"Lo so, non è orribile?" chiese Meredith un po' disgustata da quell'entusiasmo da specializzanda. Dopo l'incidente aereo lei e i suoi amici erano stati promossi ed erano diventati strutturati, tutti tranne la Kepner poiché non aveva passato l'esame ed era tornata dalla sua famiglia. Da quel momento le cose erano cambiate, l'agitazione, l'emozione, le corse per contendersi gli interventi, era tutto svanito con quel camice blu.
"Si chiama Jo Wilson giusto? Secondo te è portata per la neurochirurgia?" Domandò Derek interessato, gli faceva piacere l'idea di trovare una sorta di protetto anche se ciò avrebbe significato sostituire Lexie, proprio per questo aveva temporeggiago fino a quel momento.
"I nuovi specializzandi mi massacrano anche se non sono male, Jo sembra portata per la chirurgia generale, però potresti provare con la Brookes, non si direbbe,ma è intuitiva" spiegò la bionda dandosi una sistemata al camice. "Odio quando mastica le gomme, fa rumore e odio la menta, Lexie lo sapeva e sapeva anche cosa volevo durante un'operazione" disse con tono quasi frustrato il dottor Sheperd.

Meredith non proferì parola e annuì dandogli retta, si avvicinò alla soglia della porta e si girò un ultima volta per salutare suo marito e in cuor suo anche la sorella,con un cenno della mano. La aspettava la sala operatoria e sapeva che nemmeno un'appendice l'avrebbe aiutata a distrarsi quel giorno.


"Solo 10 giorni e dovremmo staccare la spina al dottor Mark Sloan" disse una specializzanda al dottor Avery
"Non c'è bisogno che me lo ricordi Murphy, c'ero quando lo ha chiesto" Jackson guardò con volto di ammonimento Leah che abbassò lo sguardo, quando le suonò il cercapersone corse via da quel quadretto imbarazzante che si era creato e lasciò il ragazzo da solo.

Ce la farò a diventare un buon chirurgo plastico senza la tua spalla? Si chiese Avery. Solo 10 giorni e non avrebbero più potuto fare nulla. Posò la fronte al muro in attesa che accadesse un miracolo. Mark lo stava lasciando, April invece lo aveva già fatto,non se la sentiva di partire per Tulaine, così era rimasto al Seattle Grey's Mercy West ad assistere il suo migliore amico.
"Svegliati ti prego" sussurrò il ragazzo sperando che le sue preghiere potessero essere ascoltate da quel Dio di cui April tanto parlava.

"Ehm dottor Avery?" lo chiamò una ragazza con gli occhiali e i capelli ricci
"Edwards" sorrise Jackson, Stephanie ricambiò e lo prese per mano
"Si sveglierà" aggiunse la specializzanda.
Jackson annuì poco convinto, in fondo sapeva che le possibilità di riabbracciarlo o fare un qualsiasi intervento con lui come i vecchi tempi, erano veramente poche.
"Jackson, so che sei affezionato a lui ma, se non dovesse farcela io ti starò accanto" proseguì la Edwards.
Dopo che April se n'era andata Jackson era stato piuttosto male, tra la vita del suo amico appesa a un filo e la partenza della donna che amava non era riuscito a sorridere nemmeno una volta e Stephanie era riuscita a recuperare i suoi pezzi e a rimetterli insieme con lo scotch.

Aveva bisogno che qualcuno rimettesse insieme i suoi pezzi con una supercolla, pensò il ragazzo dai profondi occhi verdi, e solo April avrebbe potuto farlo, se fosse rimasta almeno.

"Andiamo nella stanzetta?" domandò Jackson mostrandosi il più accondiscendente possibile.
Stephanie annuì, ormai era abituata a quei momenti in cui Jackson era in uno stato di tale sconforto da volersi solo distrarre con del sesso. Non pensava di essere un oggetto per lui, non lo aveva mai creduto in realtà, aveva bisogno di lei e lei ci sarebbe stata.


"Wilson, aspira un po' qui" ordinò la dottoressa Grey alla sua specializzanda, la ragazza annuì e fece come le era stato detto.
"Com'è andata oggi? Tutto come al solito?" Domandò la Bailey mentre armeggiava con gli strumenti.
"Come al solito" rispose Meredith con un sospiro, con come al solito voleva sottolineare ancora di più il fatto che non vi fossero novità nè speranze a cui aggrapparsi.
"Lei non ha dato un tempo limite per essere staccata dai macchinari, Sloan sì" proseguì Miranda, più andava avanti il discorso più aveva necessità di torturarsi le mani. La bionda alzò per un attimo lo sguardo verso la donnina e senza scomporsi le disse:"Anche se mia sorella dovesse svegliarsi, Mark potrebbe non sopravvivere e senza di lui non ce la farebbe comunque".
Jo rimase in silenzio ad ascoltare, nell'ultimo periodo aveva sentito parlare molto della sorella di Medusa, così veniva chiamata, e del dottor Sloan, forse perché era tempo di prendere una decisione.

"Meredith" Cristina entrò in sala di fretta e si coprì il viso con la mascherina, vacillò un attimo e l'amica la guardò preoccupata
"Che succede?" Chiese la Grey cercando di mantenere la calma

"È sveglia" due parole, otto lettere, una frazione di secondo e le speranze di Meredith Grey erano riapparse.

My space

Ehilà! Eccomi tornata con una fanfiction che non ha nulla a che fare con Harry Potter. Non so quanti di voi conoscano Grey's anatomy o lo abbiano visto ma, spero di rendervi questa lettura piacevole e scorrevole. Non scrivevo da un po' e questa storia mi ha dato la forza di volontà di continuare. Fatemi sapere se vi piace e se dovrei continuare❤

Rose

In another life Where stories live. Discover now