2. EMOTIONS

62 12 12
                                    

La paura... era un sentimento che Lily provava spesso, ma faceva del suo meglio per nasconderlo. Come ora, stava camminando verso l'albergo ma avrebbe voluto correre. Al le aveva mandato un messaggio dove le scriveva di tornare subito in hotel. Sarebbe stato normale se non ci fosse di mezzo il fatto che loro erano spie in missione, ovvero in costante pericolo.

Non appena entrò nell'edificio trovò molte più persone di quante ce n'erano quando era uscita. Quattro ragazzi erano immersi in una conversazione seduti a uno dei tavolini, mentre altre ancora stravaccate sulle poltrone beige di fronte al camino. Caleb era impegnato nel fare un check-in a una coppia, ma i suoi smeraldi trovarono comunque un momento per fissare la mora, la quale lo salutò con un cenno e si diresse nella sua stanza.

Drast non aveva alcuna idea di cosa fosse successo lì dentro, di dove fosse il suo partner, ma nella camera c'era un completo disastro.
Il letto era sfatto e il materasso ribaltato, i fogli dei fascicoli erano lanciati disordinatamente sul tavolo e sulle sedie, i mobili svuotati di quel poco che vi era all'interno e spostati dal muro, ogni tipo di cassetto esistente era aperto e le tende chiuse.

Lily cominciò a chiamare a gran voce il suo amico, fino a che non una testa riccia si sporse dalla porta del bagno. L'asiatica si tranquillizzò, sospirò. <<Ti piacerebbe spiegare?>> il tono della ragazza era diventato astioso, ma ciò non scombussolò l'ispanico.

<<Ho scoperto qualcosa>> parlò il moro facendo le spallucce. Aloysius Gregorin era la calma fatta persona, diceva che il panico era il veleno degli agenti della CIA. La sua partner aveva la certezza della sopravvivenza quando era con lui, nonostante lo prendesse sempre in giro su quanto fosse noioso e calcolatore.

<<Mi dirai cosa o...?>> chiese retorica la liscia quando vide che il suo collega non era intento ad aprire bocca, standosene di fronte a lei a fissarla e sbattendo le ciglia scure.

<<White ha alloggiato qui>> disse Al.

Greig White... la migliore spia di New York. Con la sua partner, di lavoro e vita Allison Streight, aveva avuto molti successi. Era conosciuto per la sua aggressività durante gli interrogatori degli uomini di Al-Qaida*, motivo per il quale veniva chiamato "Il privatore di sonno" in quanto ammanettava le persone accusate sul pavimento in una posizione così dolorosa che rendeva impossibile dormire.

L'asiatica, nonostante questo, lo conosceva come "l'amico di mamma e papà". Nessuno dei due decise di coltivare un grande rapporto ma andavano d'accordo, soprattutto per fare un favore ai genitori della ragazza. Jay e Fumie Drast erano i migliori amici dei coniugi White, insieme lavoravano come un unico team e non due squadre differenti. Tutti e quattro erano temuti anche dai più grandi criminali d'America, sono stati anni d'oro quelli del duemila. Ma sapete come si dice 'è bello finché dura'. L'impegno, la forza e l'intelligenza non sconfiggono mai un proiettile. Crollarono in due, si sgretolarono gli altri. I Drast morirono e si portarono una parte degli White con loro: la loro sanità. Uno dei tanti motivi per cui ora Greig era ricercato, colpevole di tradimento e omicidio.

<<Ecco,>> la voce bassa di Al riportò Lily alla realtà <<Guarda>> prese un oggetto della tasca e lo mostrò alla sua partner. Era un coltellino svizzero, il legno era bruciato ma la lama brillava quanto un diamante. Una cosa, però, colpì la spia: una scritta sul manico. La mora aggrottò le sopracciglia quando riuscì a decifrare l'incisione: G.W. Era imprecisa, come se fosse fatta a mano.

<<La migliore spia di New York e lascia un indizio così evidente?>> domandò basita. Le sopracciglia dell'amico si inarcarono in segno di soddisfazione. <<Ho pensato la stessa cosa,>> spiegò il ragazzo con un'ombra di sorriso in volto, lasciando intravedere i denti perfettamente bianchi <<Ma non capisco cosa voglia dire.>> scosse la testa, che in precedenza aveva abbassato, e parlò di nuovo: <<L'ho trovato in bagno, poi mi sono messo a cercare per tutta la camera.>> A quel punto l'asiatica sospirò stanca ma non sconfitta; il fatto che alloggiassero nella stessa stanza di White era positivo. <<Sistemiamo questo disastro e andiamo a dormire, domani vedremo come muoverci>> la mora ricevete solo un cenno positivo dall'amico.

SHOW YOUR TRUE SELFHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin