prologo

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settembre 2020, Italia

"Le scuole di tutti gli ordini e i gradi riapriranno, a patto di rispettare le restrizioni differenziate in ogni zona;
le scuole superiori in zona gialla dovranno rispettare il 75% di alternanza presenza/didattica a distanza,
quelle in zona arancione il 50%,
in zona rossa le scuole superiori saranno chiuse".

Era questo l'annuncio comparso sulla bacheca del registro elettronico di tutti gli studenti della Dante Alighieri, la scuola che frequentava Michael Jagger. Un rumoroso sbuffo uscì dalle sue labbra, e velocemente un pugno partì dalla sua mano, andando a impattare il muro. "Come se non avessimo già passato un anno di merda" ringhiò, dimenticandosi dei suoi esercizi quotidiani di pianoforte.

Non ci riusciva davvero a credere. Immaginava che le scuole non sarebbero ricominciate normalmente, ma si era sempre aggrappato alla speranza che i contagi sarebbero rimasti bassi come in estate e che almeno la scuola non avrebbe continuato a subire la pandemia in quel modo.

Eppure era costretto a rimanere a casa ancora, in alternanza tra lezioni in presenza e lezioni a distanza. Incontrando i suoi compagni di classe una settimana sì e un'altra no, senza riuscire a parlare con loro o ad abbracciarli, perché, da regolamento, la mascherina e il metro e mezzo di distanza era obbligatorio in qualsiasi situazione. Non che pensasse che fosse sbagliato; sperava solo che tutto finisse presto.

L'annuncio continuava:

"La scuola ha deciso di organizzare le lezioni attraverso la tabella che segue, alternando un giorno di didattica a distanza a un giorno di lezioni in presenza, in modo tale da assicurare lo svolgimento di un programma organico e strutturato nel migliore dei modi".

Tutto ciò che sinceramente aveva in mente era una lista di insulti rivolti a tutti e a nessuno. Avrebbe voluto piangere, urlare, buttarsi a terra e fare il bambino che pesta i piedi per terra per fare cambiare idea a un adulto troppo distratto per prestargli davvero attenzione.

Non fece nulla di tutto questo. Si sedette davanti al pianoforte, sullo sgabellino posto appena sotto i tasti, e ricominciò a suonare. Se pianse lacrime di frustrazione non se ne accorse, né glielo fece notare il fratello Chris, arrivato in quella stanza per ascoltarlo suonare.

Una settimana dopo sarebbe ricominciata la scuola, il lunedì sarebbe stato collegato in videolezione. Maledisse per l'ennesima volta il coronavirus.

David Jones stava facendo una doccia, canticchiando mentre l'acqua gli scorreva sulla pelle eterea e i capelli ricci e biondi si appiattivano, bagnati, sulle sue spalle

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David Jones stava facendo una doccia, canticchiando mentre l'acqua gli scorreva sulla pelle eterea e i capelli ricci e biondi si appiattivano, bagnati, sulle sue spalle. Non stava pensando a nulla, prendendo come scontato il fatto che quell'anno scolastico sarebbe stato normalissimo, con la mascherina ma senza più didattica a distanza.

Forse fu esattamente per questo suo stato d'animo estremamente spensierato che quando il fratello Terry, con cui viveva da qualche anno dopo la morte del padre e il ricovero della madre in una clinica psichiatrica, entrò in bagno comunicandogli che c'era un nuovo annuncio nel registro scolastico e che non sarebbe stato contento, fu come una secchiata d'acqua gelata. Le sue palpebre si aprirono di scatto, mostrando i suoi occhi azzurro ghiaccio dalle pupille diversamente dilatate.

"I-in che senso?" balbettò, con un tono di voce abbastanza alto perché il fratello potesse sentirlo oltre lo scrosciare dell'acqua della doccia.

Poté seriamente immaginare Terry mentre si mordeva un labbro prima di dire quelle parole. "Sei in presenza lunedì" iniziò. David stava già rispondendo che lo sapeva, ma poi il fratello maggiore continuò: "...e martedì in dad. Alternerai i giorni".

Pronunciò dad con un sillabare ben definito, staccando bene le lettere fra loro, un "di-a-di" che evidenziava ancora di più quanto per David fosse orrenda la situazione.

Inutile dire che il biondo, dentro la doccia, soffocò a fatica un lamento. L'alternarsi giornaliero di didattica a distanza e lezioni in presenza era massacrante, odiava quella situazione con tutto se stesso.

 L'alternarsi giornaliero di didattica a distanza e lezioni in presenza era massacrante, odiava quella situazione con tutto se stesso

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spazio me:
scrivere questa parte è la cosa più autobiografica di sempre, dico davvero. queste sono le mie reazioni praticamente ogni volta che la Lombardia diventa rossa o arancione, perché insomma, non andare a scuola e non vedere nessuno è incredibilmente deprimente.

a parte questo, spero che per ora la storia vi piaccia. è solo il prologo e la trama non è ancora ben avviata, in realtà, domani pubblicherò la seconda parte e spero si capirà qualcosa in più.

love y'all,
-Brì

you're the best thing about me - The Rolling Stones [completa]Where stories live. Discover now