capitolo [1]

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Sentì un brivido freddo sulla schiena seguito da un freddo sulla parte sinistra del viso, ero ancora nella libreria e...all' inizio non riuscivo a capire bene la situazione, ero confuso,probabilmente per la mancanza di sonno.
Quando mi sono reso conto di trovarmi in libreria capi di essermi addormentato mentre leggevo un libro.
Mi incamminai verso l'uscita ma non vedevo Sophia da nessuna parte, era strano che non ci fosse con il negozio aperto.

Presi la giacca che avevo lasciato ieri e usci dal negozio,ln tutta la strada c'era odore di dolci,non avevo fame ma sentendo quell'odore il mio stomaco iniziò a comandare sul cervello.
l'odore veniva dalla pasticceria vicino alla libreria di Sophia così decisi di avvicinarmi.
Più mi avvicinavo più riuscivo a sentire la voce di una donna cantare,non era la voce più bella che si potesse sentire ma il suo canto era pieno di felicità e quella caratteristica riusciva a rendere godibile anche un canto come quello.
Ero riluttante ad aprire la porta, qualcosa in quel canto mi faceva sentire male al cuore, più mi avvicinavo a quel canto felice più la sensazione di fame veniva sorpassata dal vomito.
In un impeto di chiarezza aprii la porta e riuscii a vedere la "cantante", era una donna robusta con un forte odore di farina e zucchero addosso,si girò con un sorriso a 32 denti.
"Benvenuto! Arriva giusto in tempo abbiamo appena sfornato. Ne prenda quanti ne vuole su, che poi vanno a ruba"
La donna mi mostrò un vassoio di dolciumi,ne aveva di tutti i tipi e forme, mi sforzai a prenderne qualcuno nonostante la sensazione di vomito ne presi un paio e per ringraziare ne presi un paio anche per Sarah,mi sembrava d'obbligo per avermi fatto dormire nel suo negozio.
"Mi scusi ma per caso Lei é il vice comandante livre?"
Vice comandante, suonava così male, è un titolo che non merito.
Il comandante è solare e allegro, dà sempre il meglio di sé in ogni cosa che fa mentre io...faccio solo scartoffie e sto chiuso in camera.
Perché ha scelto me e non qualcun'altro?
"Si,sono io."
"Oh,ma allora é vero che farai le veci di
comandante alle selezioni?"
La donna si fermò un attimo a guardarmi,
sembrava interessata alla cerimonia,e come non poteva esserlo il futuro della nazione dipendeva da quei ragazzi.
si fece di nuovo strada quella sensazione

comandante

è così...così...sbagliato, non sono adatto a prendere il suo posto.
Il comandante è come una stella che arde e illumina tutti, io al suo confronto sono come una luna che illumina solo grazie al suo riflesso.
"Il comandante é molto impegnato in questo periodo e mi ha chiesto di sostituirlo"

"Beh,deve fidarsi molto allora! Sai mia
figlia vorrebbe conoscerti,parteciperà alle
selezioni e vorrebbe proprio entrare nella sua compagnia. Ma che sto dicendo,non posso mica influenzare il suo giudizio"

Feci una piccola risata, nonostante tutti i demoni che si erano fatti strada nel mio cuore quel sorriso era qualcosa che ormai sembrava un piccolo ricordo.

"Mi ha parlato di sua figlia,mi può dire il suo nome?"

"Si chiama Etiwh Créme,le ho trasmesso il mio amore per i dolci fino al grimorio"

"Una magia di dolci? Sembra interessante,se é abbastanza forte sarò in competizione per prendermela"

Feci un sorriso forzato, non volevo che capisse che ero più a terra di quanto non si vedesse già.
ho paura di mangiare questi dolci, ho fame ma non voglio mangiare.
Purtroppo per me, mentire non era il mio forte e nemmeno forzare qualcosa che avevo perduto da tempo.

"Ragazzo, ti si legge in faccia che hai troppi pensieri, così i dolci ti faranno venire il voltastomaco."

Cercai di sviare la donna da quella conversazione ma ormai era tardi, la maschera era caduta e provare a riprendere quel "sorriso" serviva a nulla

"Mi scusi, è che ogni volta che sento capitano riferito a me stesso...mi sento come se fossi uno scherzo. Io. Il ragazzo che fa le scartoffie, e che sta sempre nell'ombra del comandante"

Mi misi una mano sulla tempia per nascondere il mio volto, era difficile tenere a freno i pensieri una volta che il Rubinetto era aperto.

"Suppongo sia normale, di certo non posso capirti ma a farti il sangue amaro diventerà amaro pure il cuore. Cerca di tirarti su il morale"

Mi feci coraggio e mangiai uno di quei dolci, erano buoni, erano fatti con la magia e ripristinavano le energie. Ne presi un altro per riprendermi dall' essermi svegliato presto ma non riuscì a finirlo, ancora quella sensazione di vomito.
Poco dopo mi incamminai in libreria per dare i dolci a Sarah,entrato oltre a lei vidi un'altra figura,si girò verso di me...non riuscivo a crederci,le mie labbra si mossero da sole come mosse dall'emozione mentre le mani diventarono deboli dalla paura.
"Lei é l'imperatore magico Julius
Novachrono!!"

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