8. Nel sangue

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Giaceva immobile e la morte non era con lui.

Ernest Hemingway

Sammarchi cammina in fretta lungo il corridoio dell’obitorio.

– Commissario, è proprio necessario che venga anche io? Lo sa che i cadaveri m’impressionano.

– Dannazione, Capasso, come ci è arrivato in polizia? Rispondendo ai quiz su C.S.I.?

– È che vederli su quel tavolo di acciaio, così.

– Beh, è un problema suo, ispettore; piuttosto mi racconti un po’ cosa avete trovato tra le cianfrusaglie che avete requisito a casa Nori.

– Nulla di che, sul portatile semplici scatti ripresi in vari luoghi di villeggiatura, tutti all’estero. Alcuni ritraggono il professore in compagnia della moglie o della sorella.

– Mai insieme?

– No mai.

– Curioso.

– Commissario, non faccia il sospettoso a oltranza: mica ci vivevano insieme!

– Va bene, per il momento sorvoliamo. C’è altro?

– Qualcosa sì. Il professore, circa dodici mesi fa, ha acquistato un potente server del valore di migliaia di euro

– Uno di quei computer con una marea di processori?

– Esatto. Uno dei più costosi con il massimo della memoria disponibile.

– E che se ne fa un famoso chirurgo di una cosa del genere?

– Ci installa software di video produzione professionali, per altrettante migliaia di euro.

– Mah. Abbiamo le fatture di acquisto con le caratteristiche tecniche precise?

– Sì. Tutto memorizzato sul portatile.

– Bene, le passi alla scientifica. Vediamo se loro riescono a capirci qualcosa.

Nel frattempo i due sono giunti davanti all’entrata della sala adibita alle autopsie.

– Ah, quasi dimenticavo, non è che sul portatile ci sono anche fotografie della casa? – chiede Sammarchi fermandosi all’improvviso.

– Sì.

– Ok, vada a prenderlo e lo porti nel mio ufficio.

– Subito! – il tono del poliziotto rasenta l’entusiasmo.

– Aspetti. Mi serve anche che richieda al catasto una copia della pianta della villa.

– Che ha quella villa che non va?

– Vada e non faccia domande, sempre che non preferisca accomodarsi con me oltre la porta.

– Non ci penso proprio.

Capasso si allontana quasi correndo, Sammarchi scuote il capo e spinge uno dei battenti della porta.

– Commissario! Ti stavo aspettando. – il dottor Childari porge la mano in segno di saluto.

– Dottore, mi conosci da anni, lo sai che non sopporto questi convenevoli.

– La speranza è l’ultima a morire, – dice il medico – ma oramai devo rassegnarmi ad avere più soddisfazioni dai morti che dai vivi.

– Benvenuto nel club. – chiosa sardonico Sammarchi accostandosi al tavolo autoptico – Parliamo di cose serie, di lui per esempio.– indica il cadavere supino sulla superficie di acciaio satinata.

Non svegliarmiWhere stories live. Discover now