Capitolo 7

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Le mie gambe iniziarono a tremare, costringendomi a inginocchiarmi sul pavimento freddo. Le pareti nere della stanza erano tutte incrostate di liquido scuro. Il pavimento grigio decorato da schizzi di sangue qua e la. Il letto di legno scuro sembrava perfetto e bellissimo, tranne per il corpo insanguinato abbondonato sulle coperte nere. L'aria era pesate e avevo voglia di vomitare. Che diavolo significava? Era uno schero? Mi alzai in piedi tenendomi allo stipide della porta. Libri sparsi ovunque sul pavimento. Una scrivania nell'angolo dove c'era un enorme finestra, con una grande impronta rossa di una mano. Non mi resi conto nemmeno che stavo piangendo da quanto ero scioccato. 

''O mio Dio'' Sussurrai ancora incredulo. Trovando la poca forza rimasta,mi avvicinai al letto, per vedere chi fosse la persona stesa sul letto. Quando fui abbastanza vicino da riconoscere la donna, urlai. Agatha. ''ODDIO!'' respirai. Agatha era stesa, immobile, ricoperta dal suo stesso sangue, con un pugnale piantato nello stomaco e diverse altre ferite su tutto il corpo. Ecco perchè non l'avevo sentita quel giorno... Per il semplice fatto che era morta. Era morta, cazzo! Non avrei mai potuto pensare di soffrire così tanto nel vedere una persona morta. Insomma, l'avevo vista solo una volta. Mi appoggiai alla parete, macchiata di sangue, sporcandomi. Urlai di nuovo, e da lì mi fu difficile respirare. Un attacco di panico. Continuavo ad urlare, e piangere. Mi fermai quando sentii dei passi arrivare dal corridoio.

''Lou? sei tu?'' Tuonò lui. deglutii, avrebbe ucciso anche me? Quando apparve sulla soglia, mi stavo guardando le mani sporche di sangue. ''Louis... Ti avevo detto di andare in bagno'' Ringhiò.

singhiozzai. ''Ti prego'' mugolai tra i singhiozzi. ''Non uccidere anche me, non dirò nulla a nessuno. Mi farò tuo schiavo, farò tutto ciò che vuoi ma non uccidermi'' piagnucolai.

''Louis... non potrei mai farti del male'' Sussurrò avvicinandosi, e come d'istinto feci un passo in dietro. Meglio la parete sporca, che di uno sporco assassino.

''Non toccarmi!'' Urlai con le lacrime che continuavano a scendere imperterrite. 

''Lou posso spiegarti!'' gridò di rimando mettendomi le mani ai lati della testa, intrappolandomi.

''Hai ucciso una persona Harry, cosa vuoi spiegare?'' Sbottai chiudendo gli occhi. 

''Louis... Io... devo parlarti seriamente. E non lo farò qui'' Mi prese per un braccio e mi portò nella stanza accanto. Un letto matrimoniale ci invitava a sedercisi sopra. Harry chiuse la porta a chiave. ''Siediti. Ho bisogno di dirti alcune cose''

''Non vogio sentire nulla da te'' Sighiozzando mi sedei sul letto. ''Lasciami andare'' mugolai.

''Louis...'' Sussurrò sedendosi per terra davanti a me. ''Uccidere le persone è nella mia natura'' Che? Era serio? ''Louis. Sono un mezzo demone'' Quelle parole mi bloccarono.

Una risatina isterica uscì dalla mia gola ''Harry, okay, adesso basta. Non è più divertente''

''Non sto scherzando'' Sussurrò prendendomi le mani. 

''Perchè hai ucciso Agatha?'' Dissi con voce tremolante.

''Sapeva troppo. Uccido solo persone che sanno che esistano i demoni e le altre creature notturne.''

''Ucciderai anche me quindi?'' Tirai su col naso, avevo paura. Tanta.

''No louis. Non lo farò. Noi demoni non siamo cattivi come si pensa. Non tutti almeno.'' Sorrise sbilenco. ''senti, credo di provare qualcosa per te. Quindi non pensare che io ti voglia fare del male.''

Ignorai ciò che disse, anche se mi fece perdere un battito. ''Come puoi essere metà demone? Tuo padre era un demone e tua madre un umana? O qualcosa del genere?''

''Il contrario in realtà'' chiarì lui. ''solitamente gli ibridi tra umani e demoni non nascono. Perchè i demoni voglio mantenere la razza pura ecc... Ma come vedi, io sono qui.'' ghignò.

Presi un grande respiro, e lasciai andate l'aria piano. Ripetei questa azione più o meno 5 volte. Dovevo calmarmi. "Posso andarmene adesso?" implorai.

"Ti prego Lou... Non lasciarmi solo" fu la sua volta di implorare. Sembrava un bambino che pregava la madre di restare a casa invece di andare a lavoro. "Ho paura di stare solo"

"Se non avessi ucciso Agatha non saresti solo" gracchiai stizzito. Commisi il grave errore di aprire gli occhi. Per quanto quel ragazzo sembrasse il male in persona, i suoi occhi erano quelli di un cerbiatto ferito. Delle lacrime splendenti scendevano sulle sue guance.

"Louis ti amo. Non andartene." singhiozzò. Due 'ti amo' in un giorno... Forte.

Girai la testa di lato. Pochi giorni prima diceva di non volere una relazione, e adesso mi diceva che mi amava? Pff. "Non sprecare quelle parole. Per te non avranno senso, ma per me sono importanti"

"Per me hanno senso louis. È vero ciò che ho detto"

"Qualche giorno fa non volevi neanche avere una relazione con me. Perche dovrei crederti? Probabilmente se restassi uccideresti anche me" sbuffai. Volevo andarmene da quella casa. Per nulla al mondo sarei rimasto.

Si alzò e mi diede un leggero bacio sulle labbra. "Smettila di dire che ti ucciderò, quello che ucciderà qualcuno di noi due, sei tu louis. E non volevo avere a che fare con te, perche appunto, avresti scoperto cosa sono e cosa faccio." soffiò sulle mie labbra. Un brivido mi percosse facendomi  allontanare da Harry. Scivolai sulle coperte e mi misi al centro del grande letto matrimoniale, il più possibile lontano da Harry. Lui mi guardò e sogghignando salì sul letto e mi sovrastò, facendomi stendere. Serrai gli occhi, spaventato. Adesso mi avrebbe stuprato? "Ti amo" sussurrò nel mio orecchio.

"Ne sono felice" borbottai annoiato. Continuavo a dirmi di non credergli e che era solo una trappola. Lui ridendo mi baciò il naso.

"Lou" sussurrò.

"Che vuoi?" risposi acido.

"Ti amo"

"Ho capito"

"Ti amo tantissimo"

"Mi fa piacere, ti togli adesso?" sbuffai. Mi morse il lobo e squittii. "Smettila di toccarmi" dissi agitandomi. Si stese di fianco a me ridendo. Io presi quell'opportunità per alzarmi e correre alla porta. La chiave non era nella toppa, ma provai comunque ad abbassare la maniglia. "Cazzo!" imprecai.

"Sei ridicolo" disse Harry che era apparso improvvisamente accanto a me. Feci un balzo in dietro.

"CHE CAZZO! Come cavolo hai fatto?!" urlai in preda allo spavento. Il mio cuore batteva a mille.

"Non ti lascerò andare Louis. Quindi abituati a queste stranezze. Ti starò col fiato sul collo tutto il tempo" disse prima di aprire la porta con un pugno. Fatto ciò presi tutta l'aria che potevo e corsi il più lontano possibile da Harry, e dalla sua villa.

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Eccolo!!!!

Spero vi piaccia. Qui la storia si fa complicata eh?

Panic (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora