sopravvissuti

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*Chelsea*

L'ambulanza finalmente arriva, posano Mika su una barella mia io non voglio assolutamente lasciarlo. Gli tengo la mano e piango, finché nessuna lacrima scende più dai miei occhi.

《Ragazzo, 16 anni, ferita d'arma da fuoco sulla spalla sinistra. Dobbiamo rimuovere il proiettile. 》dice il paramedico alla dottoressa con i capelli rossi. Un'altra dottoressa, con i capelli castani e gli occhi verdi mi porta al pronto soccorso.

《Come ti chiami?》mi chiede puntandomi un fottuto fascio di luce bianca negli occhi.

《C - Chelsea...》balbetto.

《Quanti anni hai Chelsea?》

《16》

《Sapresti dirmi cosa è successo?》mi chiede poi facendomi sdraiare su un lettino. Solo ora mi rendo conto dell'enorme taglio che ho sull'avambraccio. Devo essermelo fatta mentre Mika mi cadeva addosso per salvarmi.

Mika.

《Io... eravamo ad un ballo, e... dov'è Mika?》mi allarmo, comincio a dimenarmi urlando.

《Calma Chelsea... lo stanno operando》nuove lacrime calde raggiungono quelle ormai secche di prima.

《Non ti preoccupare Chelsea. Andrà tutto bene.》poi mi fa una flebo.

《Dicevi? Eravate ad un ballo e...?》

《E è arrivato mio padre, aveva una pistola e ha sparato, e Mika ha provato a salvarmi e si è beccato una pallottola... cazzo》concludo.

《Beh io tuo ragazzo è stato molto coraggioso.》Commenta la dottoressa sedendosi vicino a me.

《Sì... Lui è dolcissimo, non farebbe mai male ad una mosca...》al pensiero di Mika le lacrime mi pizzicano gli occhi.

Poi lo rivedo in mezzo alla strada, in mezzo al suo sangue, che muore...

E grido, grido di frustrazione.

Poi mi iniettano un sedativo direttamente nella flebo e mi addormento di un sonno senza sogni.

*Mika*

《Infermiera, vada a telefonare ai genitori di questo povero ragazzo... si è buttato per salvare la sua ragazza. Che atto coraggioso.》sento dire la dottoressa.

I miei occhi si aprono leggermente, poi il peso di tutto ciò che è successo ieri mi schiaccia come un macigno togliendomi il respiro. Affanno cercando aria e la dottoressa se ne accorge e mi raggiunge.

《Hei hei hei... calma Michael calma》mi calma.

《Chel... Chel... Chelsea...》balbetto.

《Chelsea? Raccontami di lei.》mi incita la dottoressa.

《Lei... Lei è fantastica. È meravigliosa, dolce, spiritosa... e la amo. Dov'è? 》mi gira la testa, ma non è fasciata.

Menomale, ho ancora tutti i capelli.

《Infermiera? Vada a chiamare la signorina Franchetti》quella annuisce e se ne va.

《Ora Chelsea arriva Michael. Non ti preoccupare. 》mi da una pacca sulla testa ed esce, lasciando così entrare Chelsea, che, in lacrime, mi si getta addosso.

《M...M... M...》balbetta.

Io le bacio i capelli ricci morbidi.

《M... mika》riesce a dire infine.

《Ti amo ti amo ti amo non lasciarmi mai più, non farlo mai più...》sta tremando.

《Anche io ti amo》le sussurro nell'orecchio coperto dai capelli.

Lei si scansa e mi bacia, la sua lingua cerca avida la mia.

Poi la porta si apre...

《Mika! E... Chelsea?》è la voce di papà.

Merda.

*Chelsea*

Mi scanso da Mika non appena sento la voce del signor Penniman alle mie spalle, e Zuleika mi abbraccia forte.

《Ci avete fatto preoccupare tantissimo!》singhiozza.

《Mika?》fa il signor Penniman.

《Papà》fa mika.

《Oddio mi sono preoccupato così tanto per voi...》esclama in lacrime abbracciando il figlio, mentre Jonni piange come una fontana e Fortuné mi si avvicina.

《Ma tu sei la fidanzata di mika?》mi chiede.

《Sì Fortuné. Lo sono. 》

《Papà, mamma... Chelsea ora è la mia ragazza.》annuncia mika fiero.

E io, imbarazzata, sorrido, mentre mi abbracciano con fare paterno.

Mio padre non mi abbracciava.

Mio padre mi frustava e mi picchiava a sangue.

La storia di Chelsea e MichaelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora