10.

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Dopo aver cenato e aver messo a lavare i piatti nella lavastoviglie, arrivò il momento di uscire e di andare in ospedale per farti controllare la spalla. Non volevi andarci, ma Namjoon insistette così tanto che, alla fine, ti convinse.
"Non avrai freddo con quel coso?" disse Nam indicando il tuo giacchetto
"Nahh starò bene"
"Sei sicura che non vuoi qualcosa da mettere sopra la camicia? magari un maglioncino?"
"Tranquillo, non ne ho bisogno"
Dopo vari tentativi, Nam si arrese. Vi avvicinaste all'ingresso, vi infilaste le scarpe e usciste. Fuori faceva molto freddo ma non volevi approfittarti troppo del ragazzo: ti aveva già ospitato e salvato da quella persona, chiedere anche indumenti sarebbe stato eccessivo. Iniziaste a camminare poiché la moto non era la scelta migliore e l'ospedale si trovava abbastanza vicino, quindi sarebbe stato solo uno spreco.
La passeggiata fu abbastanza tranquilla, nessun discorso, nessuna parola, nessuna mano che stringeva l'altra...solo un freddo bestiale che ti stava congelando che fece diventare tutto il tuo naso rosso. Namjoon si girò verso di te e notò che stavi congelando: ti prese la mano, la intrecciò con la sua e la mise nella sua tasca sinistra
"C-che fai?"
"Menomale che avevi detto di non aver freddo"
"Non è come sembra"
"Ah no?" disse prendendoti il naso con l'indice e il medio
Sorridesti e lasciasti cadere la testa sul suo braccio dato che la spalla era troppo in alto.
Dopo una lunga camminata, finalmente arrivaste in ospedale: quella struttura era molto moderna e probabilmente la più nuova a Seoul
"Hey y/n, non guardarlo così...ci penserò io a pagare le spese mediche"
"Ma sei impazzito? Non posso fare una cosa del genere. Senti Nam, non siamo nelle condizioni di permetterci cure da un ospedale cosi..."
"Io posso"
"Cosa?"
"Si beh, ecco...ti ho mentito"
"..."
"Mio padre ha lasciato molti debiti, ma anche una bella somma di soldi"
"Tu...tu mi hai mentito Nam?"
"Non è come sembra y/n"
"Ah no? E come dovrebbe essere? Mi hai mentito e mi vieni a dire che non è come sembra?"
"Non l'ho fatto con cattive intenzioni"
"Quel tipo di Instagram aveva ragione. Me lo aveva detto di stare attenta, di non fidarmi di te"
"Y/n per favore, fatti curare"
"Ma sei pazzo? Dovrei curarmi in questo ospedale e farmi pagare le spese mediche non solo dal figlio dell'uomo che ha ucciso mio padre, ma anche da un bugiardo?"
"Fatti curare e non mi farò mai più vedere"
"Purtroppo dovremmo vederci comunque a scuola"
"Mi comporterò in modo tale da farti credere che non esista, ma fatti curare, ti prego"
Sbuffasti innervosita. Era una situazione difficile e non sapevi come comportarti, ma accettasti comunque le cure mediche; infondo lui ti aveva mentito, usarlo per curarti non avrebbe fatto male a nessuno, ad esclusione del tuo cuore. Ti sentivi tradita.
Usciste dall'ospedale e non guardasti Namjoon per tutto il tempo
"Devo andare"
"Aspetta"
"Cosa vuoi adesso?"
"Dove vai?"
"A casa mia"
"Ma non-"
"Ho mandato un messaggio a mia zia, mi sta aspettando là giù"
Facesti in modo di bloccare quello che Nam ti stava per dire: già faceva male così e quello che avrebbe detto avrebbe peggiorato la situazione.
Durante il tragitto restasti in silenzio e non apristi la bocca per nessun motivo, anche quando passò la tua canzone preferita: tua zia lo notò, ma non fece domande, come era solito. Dentro quella famiglia nessuno sembrava interessarsi a te. L'unica persona che lo faceva era tuo padre, ma lui non c'era e tu quella sera ti sentisti più sola e meno amata di tutte quelle precedenti.
Arrivasti a casa, salutasti di fretta tua zia ringraziandola ed entrasti nel portone. Appena mettesti piede, scoppiasti a piangere a dirotto. Salisti lentamente le scale per fare in modo che le lacrime si fermassero prima di entrare a casa tua: non volevi far preoccupare tua mamma, ma non eri nemmeno sicura che fosse a casa. Che madre è una che lavora fino a tardi per tenere su una figlia di cui non le importa? Da quando era morto tuo padre lei era letteralmente scomparsa dalla tua vita, non la vedevi mai e riuscivi a malapena a dirle "ciao".
La tua vita era già triste e complicata, ci mancava solamente un bastardo di merda che ti mentisse.
Triste e stanca, ti mettesti il pigiama e ti buttasti sul letto, per riempire poi il cuscino di lacrime e addormentarti successivamente in un sonno profondo.

If it'll be destinyWhere stories live. Discover now