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"Jeongukk-ie" cercò di svegliarlo nel modo più calmo e dolce possibile e, dopo svariate volte, finalmente il minore diede segno che era in procinto di svegliarsi. Lentamente aprì gli occhi per posarli subito in quelli di Taehyung, "Buongiorno bell'addormentato" il maggiore gli sorrise beffardo, mentre l'altro sbuffò. "Ce la fai ad alzarti ragazzino?" Jeongukk si stiracchiò per qualche istante, poi si tirò su a sedere. "Sì, credo di sì" annuì e lentamente, dopo svariate lamentele perché voleva rimanere a letto ancora un po', insieme all'aiuto del maggiore, riuscì ad alzarsi e a sconfiggere i grandi giramenti di testa.

"Dobbiamo andare là, vero...?" la voce, ancora stanca ed esausta, arrivò all'orecchio di Taehyung non come una domanda, ma più come una ricerca di sostegno e supporto emotivo. "Sì, dobbiamo andare. Hyewon ci aspetta." Joengukk abbassò lo sguardo a terra annuendo debolmente. "Vedrai che andrà tutto bene, non sarai mai da solo, capito ragazzino? Sarò sempre al tuo fianco, mh? Cambiati, ti aspetto di là, chiamami per qualsiasi cosa."

"Taehyung...?" Il maggiore si girò subito verso il minore, prima di uscire dalla camera. "Non devi cambiarti anche tu...?" e fu in quel momento che realizzò di indossare ancora i vestiti con cui era solito dormire. "Non che ti stia male ciò che porti" il minore alzò le mani al cielo, ridacchiando "però se in caso volessi, prendi ciò che vuoi dall'armadio." E Taehyung, ancora in silenzio, alzò gli occhi al cielo. "Sono io che devo prendermi cura di te, non tu di me ragazzino" e sbuffò divertito.

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"Siamo già arrivati?" la voce spezzata dall'ansia del minore trafisse l'udito di Taehyung. "Sembra di averci messo molto meno del solito, vero? C'è anche un bel sole oggi, sembra davvero una bella giornata. Sarà il presagio che andrà tutto bene, vedrai." Non c'era volta in cui le parole di Taehyung non colpissero il cuore di Jeongukk, facendolo sorridere e tranquillizzare all'istante.

I due scesero di fretta e furia, notando l'orario e si diressero all'interno della struttura, aspettando con ansia la ragazza pronta a dar loro tutto il suo aiuto.

"Buongiorno dormiglioni" la risata solare della ragazza attirò l'attenzione del due intenti a punzecchiarsi e a darsi fastidio per alleggerire la tensione. Si salutarono e si abbracciarono calorosamente, prima di seguirla nel suo studio.

Una volta arrivati, si sistemarono sulle poltroncine e l'attenzione cadde subito su di Jeongukk che sentiva il panico farsi spazio sempre di più all'interno del suo corpo mal nutrito, stanco e stremato. "Come stanno andando questi giorni?" la voce soave della ragazza riuscì leggermente a mettere a suo agio il diretto interessato, che, però, rivolse subito lo sguardo verso il maggiore, che lo stava incoraggiando con lo sguardo a prendere forza e a parlare di tutto ciò che gli passasse per la testa.

Annuì a sé stesso e prese la parola. "Non vanno" rispose secco. "Pensavo stessi cominciando a star meglio, ma è stata tutta una fervida illusione." Il disgusto provato per sé stesso, in quelle parole, fece venire i brividi a Taehyung, che cominciò a torturarsi il labbro inferiore con i denti, tenendo sempre lo sguardo pronta ad accogliere quello di Jeongukk. "Va tutto così male che non mi sembra più di essere nemmeno un essere umano. Sembra tutto così finto da poter essere la realtà. Tutto così duro e crudo, così difficile."

La conversazione andava avanti, Jeongukk parlava, si sfogava, finché all'improvviso si bloccò rendendosi conto di quante informazioni stesse davvero buttando fuori e raccontando ai due seduti nella stanza assieme a lui. Non poteva, non poteva far sentire così Taehyung.

"Jeongukk?" il maggiore lo richiamò incontrando il suo sguardo in un battito di ciglia. Aveva gli occhi spenti, più del solito. Sembrava come se la sua anima stesse decidendo di lasciare il suo corpo, evitando di fargli capire cosa fosse realmente giusto, in quel momento. "Scusami" sussurrò, guardandolo fisso negli occhi. "Ti sto facendo perdere la concezione della tua vita con i miei dannati problemi. Sono senza speranze, perché ti ostenti a voler che io stia meglio? Non c'è via o modo per farmi star meglio. La mia vita è andata, finita. Sto diventando un peso e, per favore, non controbattere. L'ho appena capito, è davvero tutto finito." continuò a sussurrare, senza mai spostare lo sguardo. Taehyung era bloccato, immobile. Il respiro gli si stava mozzando ogni volta che provava a prendere una boccata d'aria.

"No Jeongukk, non hai finito" la ragazza si alzò in piedi, parlando ad alta voce, con tono severo. "Perchè stai parlando così a chi sta dando la vita per vederti sorridere anche solamente per un istante? È ipocrisia, apri gli occhi. Torna qui tra noi" la ragazza si avvicinava in modo severo, tenendo lo sguardo assottigliato e fisso negli occhi senza barlume del ragazzino. "Hai ancora molto da dare, da fare, da vivere. Hai bisogno di aiuto ed è ciò che stai ricevendo. Devi lottare, lo stai facendo? Bene, continua a farlo. Hai al tuo fianco una persona che ti ha preso sotto la sua ala protettiva, pensi che tutti abbiano questa fortuna? Pensi che tutti abbiano una persona che nel cuore della notte corra a casa sua per andargli a salvare la vita? No, Jeongukk, no. Quasi nessuno ha questa fortuna. Ti sembra che Taehyung stia al tuo fianco perché sei un peso? Pensi davvero che se ti considerasse un peso, sarebbe qui al tuo fianco, in questa clinica? Rispondimi, a voce. Perchè se lo pensi, voglio che lo dici a lui-" indicò il maggiore che stava osservando la scena come spettatore, bloccato sul posto, quasi senza nemmeno sbattere le palpebre. "-guardandolo negli occhi. Voglio che gli dici di andarsene, perché non vuoi il suo aiuto. Voglio che tu gli dica che sta sprecando il suo tempo perché non vuoi la sua presenza nella tua vita. Fallo, forza!"

Jeongukk cominciò a respirare pesantemente, boccheggiava in cerca di parole da esternare, che non riusciva a trovare, che non arrivavano mai. Cominciò a scuotere la testa, come per tornare in sé stesso, per tornare sulla terra e capire esattamente cosa stesse succedendo.

"Vuoi che se ne vada?" e cominciò a stringere i pugni per cercare di controllare il suo stato d'animo in tempesta. "NO!" urlò, cominciando a piangere. "Ho b-bisogno di lui" i singhiozzi cominciarono a riempire la stanza. "Non voglio stare da solo" piangeva a dirotto, era disperato. "H-ho bisogno del suo a-aiuto" e in un millesimo di secondo il minore si ritrovò a piangere fra le braccia di Taheyung, che lo stava tenendo stretto a sé. "Sono qui Jeongukk, sono qui" gli carezzava la schiena "non me andrò, mai."

La ragazza annuiva, aveva capito quanto il corvino si ritrovasse nel caos più totale e aveva bisogno di metodi più forti per approcciarsi al cammino per il ricovero effettivo. Taehyung la guardò e lei gli sorrise dolcemente, annuendo soddisfatta. "Ce la farete" sussurrò facendosi capire solo dal maggiore.

"Non ti abbandonerò mai Jeongukk."

Please, eat. | Taekook希望Where stories live. Discover now