ottavo capitolo.

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Il giorno dopo il ballo, visto che ci hanno lasciati a casa, ne ho approfittato a rilassarmi tra musica e letture di ben 2 libri.
Sono le 14 e mezza quando decido finalmente di uscire dalla stanza.
Appena varcata la soglia della porta incontro Kyle, nemmeno lui è andato alla festa che ha organizzato Dylan nella sua villa.
《 buongiorno, alla buon'ora 》.
《 già, buongiorno anche a te 》scendiamo insieme in cucina e preparo il caffè per entrambi.
Ci sediamo uno davanti all'altro, non è mai successo di passare del tempo insieme da soli da quando sono qui.
E mi fa piacere, nonostante i suoi cambiamenti d'umore.
《 come mai non ci sei andata? 》si riferisce ovviamente alla festa in piscina.
《 non sono dell'umore 》.
《 per Alexander? 》boom, centrato il punto.
Lo guardo con fare indifferente per non far tralasciare nessun tipo di emozione, non mi va e non me la sento di aprirmi con qualcuno riguardo questo fatto delicato.
Prima o poi, quando sarò pronta, affronterò il discorso con lui in persona.
Anche perché voglio scoprire la verità.
Sento la pancia di Kyle iniziare a brontolare sempre più rumorosamente e scoppio a ridere vedendo la sua faccia sofferente.
《 senti Aisha, non so se hai notato ma ho fame, che ne dici di andare a mangiare da Spike? fanno degli Hamburger davvero squisiti 》ammetto che parlando di cibo anche il mio stomaco risente il fatto di non aver pranzato.
《 ci sto, vado a cambiarmi 》detto ciò, finisco il caffè e salgo al piano di sopra dove indosso dei semplici pantaloncini e una canotta bianca.
L'estate si sta avvicinando, siamo quasi agli inizi di giugno e fra poco l'anno scolastico giungerà a termine.
In un certo senso sono contenta, dall'altro campo dovrò trovare qualcosa di diverso per distrarmi.
Lui mi aspetta come sempre davanti alla porta per poi salire in macchina.
Spike non è molto lontano da qui e per quanto ho capito è anche l'unico locale oltre a quello di Margareth.
Il posto è davvero affollato, ma per fortuna in fondo alla sala riusciamo ad individuare un tavolo vuoto e andiamo subito a sederci.
Di nuovo uno di fronte all'altro.
《 io e te non abbiamo mai parlato 》afferma lui.
È vero, oltre a non essere mai rimasti da soli a bere caffè, non abbiamo nemmeno mai avuto un discorso più lungo di 2 frasi.
《 e so anche che tu non hai nulla da raccontare, quindi facciamo un gioco 》lo guardo incuriosita mentre pensa a come continuare la proposta.
《 hai 2 domande da farmi, ed io dovrò rispondere sinceramente e raccontare tutto nel dettaglio, che ne dici? 》sorrido alla sua offerta, ho già pronte le mie curiosità.
《 perché mi odiavi così tanto? 》mi guarda dritto negli occhi per poi accennare un piccolo sorriso, se lo aspettava.
Infondo è una domanda scontata.
Si posiziona meglio sulla sedia e poi inizia il racconto in modo ben dettagliato, come promesso.
《 non ti ho mai odiata in realtà, devi sapere una cosa, io e mia madre siamo soli da parecchi anni.
io mi prendo cura di lei e lei di me.
siamo sempre stati in due ed il tuo arrivo è stata una novità innaspettata per me.
oltre al fatto che non sono abituato ad avere rapporti esterni a parte il nostro gruppo, non mi andava giù il fatto di condividere la mia casa, la mia famiglia e i miei amici con te, una totale sconosciuta 》.
Mi osserva per vedere la mia reazione ma continuo ad ascoltarlo senza proferire parola, voglio conoscerlo bene.
《 poi però ti ho vista così fragile ed indifesa e non me la sentivo di continuare a buttarti cattiveria addosso.
e non sei così male, sei solamente spaesata e spaventata, anche se ultimamente mi sembri in qualche modo cambiata, ma aspetterò che sia tu a parlarmene 》.
Finito di rispondere alla mia domanda aspetta la seconda.
Lo vedo agitarsi sul posto e con la mano tortura la cannuccia all'interno della sua bevanda.
Forse ha già capito dove voglio andare a parare.
《 tuo padre dov'è? 》forse posso sembrare insensibile a chiederglielo, ma ho due domande e non voglio sprecarle con cose che non m'interessano.
Fa un respiro profondo prima di rispondere.
《 quando avevo 10 anni aspettavo la sua chiamata per il mio compleanno.
era il mio punto di riferimento a quell'età, la mia forza, il mio esempio.
ho aspettato e pianto per tutto il giorno, lui era andato a lavorare all'estero, in europa per essere precisi, e tornava a casa due volte all'anno.
quella sera papà ha chiamato mamma, inconsapevole di quello che avrebbe detto e soprattutto sicura che avesse chiamato per farmi gli auguri, ha messo subito il vivavoce, ma la sua intenzione era un'altra 》beve un sorso della sua bevanda e poi torna a guardarmi.
Gli accenno un sorriso per spingerlo in qualche modo a continuare.
- Margareth, ti ho chiamato per dirti che non torno, non tornerò più, mi dispiace avvisarti così ma penso tu abbia già intuito che le cose non vanno tra di noi, quindi ho deciso di rimanere qui in Spagna, dai un bacio al piccolo Kyle da parte mia e auguragli un buon compleanno -.
qualche mese dopo abbiamo anche scoperto che lì si era fatto un'altra vita trovando anche un'altra donna.
l'ho odiato con tutto me stesso, ho odiato il modo in cui ha trattato mia madre, il modo in cui ci ha abbandonati, così facilmente.
senza problemi, come se fossimo spazzatura da poter buttare quando si ha voglia.
mia madre ha pianto tanto, si mostrava forte davanti a me, ma la sentivo di notte sai? assorbivo tutta la sua sofferenza, la facevo mia, la aiutavo in casa, facevo la spesa aspettando che lei si riprenda, e dopo anni ce l'ha fatta, ma non ha mai più voluto sentir parlare di uomini; eravamo e siamo rimasti io e lei 》.
Chiude il lungo discorso con le lacrime agli occhi, ed io non sono messa meglio.
Immaginare la gentile signora Margareth venire trattata così è assurdo, e poi un piccolo Kyle solo ed indifeso, che è dovuto maturare prima del previsto, mi fa spezzare il cuore.

La nostra ordinazione arriva giusto in tempo per spezzare il silenzio creato tra di noi.
Mi ha fatto davvero piacere che lui si sia aperto al 100% con me, ma non sono molto brava con le parole.
Presi dalla troppa fame però lasciamo la faccenda alle nostre spalle e ci dedichiamo al famosissimo Hamburger di Spike.
Devo ammettere che è davvero squisito come mi ha affermato lui!

Ci alziamo dopo che Kyle ha pagato e lo fermo non appena noto che vuole ripartire verso casa.
《 aspetta! so che non ho molto da raccontare, ma mi farebbe piacere se tu mi accompagnassi in un posto 》.
《 dove vuoi 》detto ciò ci avviamo verso il Maggy's bar.
《 non vorrai mica parlare con mia madre dopo quello che ti hi raccontato? 》.
《 ma no stupido! è di qua 》indico il bosco poco lontano dal bar.
Senza dire più nulla mi segue.
Passiamo i primi alberi e non so esattamente dove devo andare, ma mi faccio trasportare dall'istinto.
In lontananza finalmente noto la grande roccia che mi ha fatto da appoggio quella sera.
Inizio ad agitarmi un pochino, forse senza motivo, ma è più forte di me.
In fondo, è l'unico posto che conosco, qui sono 'rinata'.
Kyle nota subito il mio cambiamento d'umore ma non conosce questo luogo, non ne ho parlato con nessuno.
E non c'ero più tornata da allora.
Tasto la terra sotto i miei piedi, come per cercare delle impronte, ma ormai è passato quasi un mese dall'accaduto e saranno sparite da un po'.
《 dove siamo? 》mi chiede curioso mentre segue ogni mia mossa con lo sguardo.
《 nel luogo dove mi sono risvegliata, ero qui prima di arrivare al Maggy's bar 》spalanca gli occhi incredulo.
cosa si aspettava? che fossi stata trovata da qualcuno?
Mi giro attorno sperando di trovare il punto da dove fossi arrivata, ma ci sono solo alberi e tante piante.
《 seguimi 》senza obbiettare inizia a correre dietro di me.
Corriamo senza meta in mezzo al verde e cambiando spesso traiettoria.
Ho paura di girare in cerchio, è tutto così uguale.
Ho l'adrenalina a mille ed il cuore che batte fortissimo, voglio scoprire qualcosa, desidero sapere come sono arrivata in questo bosco senza fine.
《 randagia ferma! 》mi urla in lontananza Kyle, ma non lo ascolto minimamente, solo quando supero tutti gli alberi raggiungendo l'autostrada capisco il perché di quel richiamo.
Prima che possa attraversare involontariamente la strada affollata, vengo fermata da lui, stringendomi forte a sé, quasi da farmi male.
Sento il suo cuore fuoriuscire dal petto, allo stesso ritmo del mio e posso scommettere che è bianco in volto quasi quanto me.
stupida, stupida, stupida!
Ci lasciamo cadere entrambi sull'erba umida, sono in mezzo alle sue gambe e mi continua a tenere stretta mentre cerchiamo di riprendere a respirare normalmente.
《 tu sei pazza 》afferma tra un sospiro ed un altro.
《 dove volevi andare? 》.
《 volevo scoprire da dove ero venuta, come ci ero arrivata in un bosco, voglio sapere chi sono 》rispondo con voce spezzata.
Appoggia la testa sulla mia schiena ed io chiudo gli occhi per evitare di piangere, sono sfinita.
《 torniamo a casa 》detto ciò mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi ed entrambi, ancora scossi, torniamo alla macchina.

buonasera cari lettori!
come promesso l'ottavo capitolo.
premetto che so che non è un capitolo molto interessante, infatti non sapevo se pubblicarlo o meno, ma mi serviva come capitolo di passaggio e soprattutto per far conoscere un po' il personaggio di Kyle.
spero che vi piaccia lo stesso e prometto che i prossimi saranno meglio!
buona lettura e buona serata/notte.

vic.

chi sono?Where stories live. Discover now