ACT VIII

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Dato che ci stava mettendo troppo per i miei gusti (seriamente manco si trovasse in un atelier di alta moda), decisi di andare a vedere a che punto era con la caccia all'outfit perfetto.

Afferro la maniglia e aprendo la porta me lo ritrovo davanti.
"Tempismo perfetto" diciamo simultaneamente senza sorprenderci troppo.
"Poteva andarti peggio, ho rimediato due paia di pantaloni, una maglietta intima e questa felpa"
"Una maglietta che?"
"Ah già, tu la chiami canottiera"
"No, non è che sono io a chiamarla cosi, è una cazzo di canottiera"
"Si vabe come dici tu"
"È cosi"
"È così" ripete imitandomi
Sospiro, non ho voglia di incazzarmi ne nient'altro. Afferro tutti i vestiti con una mano sola, mentre con l'altra gli sbatto la porta in faccia prima che possa iniziare a dire qualcos'altro che mi faccia innervosire più di quanto già non sia.

Poggio i capi nel lavandino e inizio ad esaminarli per bene. Ci sono due paia di pantaloni, un paio neri e l'altro con fantasia militare, entrambi della tuta e decisamente troppo larghi. Oltre questi pantaloni, Matt mi ha portato una canottiera grigia che userò sicuramente e una delle sue felpe nere, anch'essa enorme.

Mi infilo la canottiera e poi la felpa.. certo che è proprio comoda. Dopodiché provo entrambi i pantaloni arrotolando l'elastico e stringendoli il più possibile con i laccetti. È infattibile come cosa, e, riflettendoci bene posso farne anche a meno, magari Matt può rimediarmi degli shorts e non so.. calzini lunghi?

Anche stavolta, neanche il tempo di pensarlo che bussa alla porta.
"Hai fatto? Ti ho trovato dei pantaloncini che non uso più da anni e ti ho portato anche delle calze da abbinarci"
Apro la porta e lo fisso piacevolmente sorpresa.
"Come.. come hai..?"
"Direi che ti conosco abbastanza da sapere come ti vesti.." "..e soprattutto da sapere che in quei pantaloni ci nuoti" aggiunge sorridendo, che carino.
Mi passa gli indumenti e prima che se ne possa andare mi sfilo al volo i pantaloni neri che avevo ancora su e glieli consegno insieme a quelli militari che avevo poggiato a bordo del lavandino, così può rimetterli a posto.
"Se vuoi truccarti mia mamma tiene tutto nel primo cassetto a destra"
Annuisco e se ne va.

Incredibilmente con soli due giri di elastico i pantaloncini non cadono, sconvolgente. I calzini che mi ha portato arrivano appena sotto il ginocchio, sono neri e hanno degli smile sciolti sopra, mi domando come faccia ad avere roba del genere.

Dopo essermi guardata per un bel po' allo specchio, inizio a rimuovere i rimasugli di trucco sciolto con un po'd'acqua su alcuni pezzi di carta igienica e decido che forse un po'di mascara non sarebbe male, giusto per spostare l'attenzione dalle mie perenni occhiaie, alle mie ciglia.
Sistemo i capelli semplicemente rifacendomi lo chignon lasciando liberi due ciuffetti davanti, in genere li faccio per incorniciare il viso ma in questo momento voglio solo essere accettabile per quel poco che riesco con questi vestiti.

Rimetto a posto il mascara ed esco dal bagno abbastanza in fretta.

"Stai bene"
"Grazie"
"Merito della mia felpa"
"Convinto te.."
"Dove si va?"
"Tu non lo so, io devo decidere"
"Come sarebbe?"
"Sarebbe che esco da sola"
"Vuoi perderti?"
"Sai ho un telefono"
"Scarico.."
"No"
"Si"
"No"
"Ah ah? Dimmi la percentuale"

Do un'occhiata allo schermo del cellulare giusto per controllare quando mi accorgo che ha ragione, cazzo.

"48" mento spudoratamente
"48?"
"No 49"
"Fammi vedere"
"Fatti i cazzi tuoi"
Viene verso di me e cerca di strapparmi il telefono dalle mani ma inizio a correre verso la cucina per non farglielo prendere. Inutile dire che inizio a ridere come una cogliona e lui non impiega molto a fare lo stesso.

"Preso"
"Daiiii"
"Allora vediamo.. strano, deve essere scesa di botto perché qui dice batteria al 14%"
"Ridammelo"
"Dovrei?"
"Si dovresti è mio"
"Anche tu sei mia" si sforza a dirlo seriamente ma non riesce, cosi scoppiamo a ridere entrambi, più di quando già non stessimo facendo.
"Davvero vuoi uscire da sola?"
"Si.."
"Lo sai che ti perderai sul serio e mi toccherà cercarti per tutta la città probabilmente finendo per chiamare la polizia anche se l'attimo dopo spuntereste dietro di me, vero?"
"Si lo so" dico con aria soddisfatta
"Almeno fai caricare un po'il telefono"
"Mmm no, non mi va, già è buio"
"Ok ho capito ti do il mio"
"Non c'è bisogno"
"E invece si, tieni" me lo passa
"Ti fidi davvero così tanto?"
"Certo"
"Ah sì?"
"Ok ripensandoci non è l'idea più brillante che abbia mai avuto, rida-"
Non fa in tempo a finire la frase che mi sono già precipitata fuori. Certo che questo fottuto condominio ha più scale del previsto, tutto questo perché l'ascensore mi mette ansia anche se prima l'abbiamo usato, beh prenderlo da sola è ancora peggio.. si, io e le mie fisse.

Non sono passati neanche 5 minuti che squilla il telefono, inutile dire che si trattava di quel ritardato con il mio numero. Decido di non rispondere, ma dopo sei volte che richiama forse è il momento di mandarlo a fanculo vocalmente.
"Che cazzo vuoi"
"Testa di minchia hai lasciato i soldi dietro la cover"
"Cazzo" dico fermandomi sul penultimo gradino.
"Ti toccherà tornare indietro a prenderli"
"Col cazzo che mi faccio altre scale, lanciali dalla finestra"
"Non funzionerà mai"
"Tu fallo, un attimo che scendo in strada"
"Dimmi che non sei seria"
Apro il portone e corro fuori guardando verso l'alto.
"Aspetta.. ok ci sono affacciati dalla finestra della cucina"
"Non ci credo" lo vedo scostare la tenda.
"Muoviti"
"Ci faccio un aereoplanino e te lo lancio?"
"Non ci provare"
"Scusa ma come cazzo pensi di farli arrivare lì sotto? È un pezzo di carta"
"Ehm.. che ne so tu buttali"
"Guarda che l'aereoplanino è meglio.."
"Fanculo tu e i tuoi origami del cazzo"
"Ok ricevuto" all' improvviso apre la finestra e li lascia cadere.
"Nonono aspe-"
Seguo la traiettoria con la testa e corro avanti e indietro spostandomi talvolta a destra e sinistra manco stessi premendo in loop "W" "A" "S" "D" (per i più esperti).
"Li prendo li prendo"
Lui nel frattempo si sta ammazzando dalle risate.
"Cazzo c'è da farti un video ahahhaha"
"stai zitto che mi deconcentri.. ora li prendo ora li pre-"
"AHAHHAHAHAHAHAHHA"
La banconota si ferma esattamente all'estremità di un ramo dell'albero alla mia destra, impigliandosi tra le foglie. Il solito culo.
"E adesso che faccio"
"AHAHHAHAHAHAHHAHAH"
"Potresti anche smetterla di ridere e provare ad aiutarmi" dico iniziando a ridere nervosamente
"Ok ok, allora potresti.. AHHAHAHAHAHHAHA"
"Hai rotto il cazzo, faccio da sola"
"Nono dai ora ti a-"
Gli attacco in faccia e lo vedo farmi il medio dal vetro della finestra che ha appena richiuso, probabilmente per il freddo.
Ok posso farcela. Mi guardo intorno per cercare qualche oggetto da poter utilizzare per recuperare i soldi ma non trovo nulla di utile, anzi, direi che in questo posto non c'è proprio nulla a prescindere. Matt come cazzo fa a vivere qui? Inizio a disperarmi quando mi rendo conto che dall'altra parte della strada c'è un negozio di cinesi, magari hanno qualche canna di bamboo da prestarmi, in genere gli asiatici le hanno, o forse ci sto solo sperando..



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⏰ Last updated: Jan 24, 2021 ⏰

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Si ma non chiamarmi "Fra"Where stories live. Discover now