Capitolo 26

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"Posso offrirle un caffè?"
Mi volto di scatto scostandomi dai fogli che stavo distrattamente leggendo, per incontrare gli occhi verdi di Dylan che mi fissano curiosi ma circospetti e con un certo velato distacco

"Un caffè?" ripeto sbattendo le palpebre un po' frastornata guardandomi intorno alla ricerca di qualche occhio indiscreto notando però solo tante persone concentrate nel loro lavoro

Finito l'incontro di gruppo sono rimasta un po' a parlare con alcuni dei ragazzi che desideravano confrontarsi con me su alcuni consigli da me impartiti nel corso dell'ora

Sono uscita una decina di minuti fa e stavo vagando senza meta mentre leggevo alcuni documenti riguardanti il mio appartamento trovati stamattina nella cassetta della posta, prima di essere interrotta dalla voce baritonale di Dylan.

Come fa a spuntare da ogni angolo senza farsi neppure sentire? Ok che sono distratta ma non l'ho davvero neppure sentito arrivare o avvicinarsi

"Si quel liquido ambrato, amaro e caldo contenente caffeina" mi prende in giro mentre gli nasce un sorriso sincero e genuino che amo particolarmente perché è quel tipo di sorriso che lo ringiovanisce e che lo illumina

Sento il mio viso andarmi a fuoco per la figuraccia e gli lancio uno sguardo omicida poco convincente soprattutto se si tratta di un militare

"Sempre impertinente maggiore Bay" ribatto avviandomi lungo il corridoio venendo subito seguita anche da Dylan

"Era un modo per dirmi di sì?"

Gli lancio un'occhiata di sottecchi notandolo particolarmente sorridente con le mani dietro la schiena e la postura rigida che è di suo consueto

"Le lascio libera interpretazione" dichiaro sorridendogli furba mentre spingo la porta di uscita venendo investita da un'aria calda e dalla luce del sole alto e ristoratore che mi investe appena mi lascio alle spalle il quartier generale

Sento Dylan ridacchiare e continuare a seguirmi

Attraversiamo la strada e superando un enorme prato in cui generalmente le persone fanno jogging, arriviamo al chioschetto che ho scoperto qualche anno fa grazie a Jackson

Mi piace perché è immerso nel verde e abbastanza distante dal quartier generale e quindi da occhi indiscreti

So che Dylan pensava di portarmi al bar all'interno dell'edificio ma non mi piace sentirmi costretta ad un determinato comportamento quando qua posso stare a mio agio ed essere libera di dire o fare quasi tutto quello che voglio.

"So che volevi andare al bar dentro al quartier generale, però ho pensato fosse più..."

"Intimo? Va benissimo Norah, anzi preferisco" mi interrompe facendomi subito rilassare

Dylan si avvicina al banco del chiosco ordinando i due caffè mentre io prendo posto su uno dei tavolini posti li intorno

Lo guardo sorridere educatamente all'omaccione dietro il bancone e pagare, per poi prendere le due tazze e portarle al nostro tavolo

"Grazie" sussurro afferrando la tazza e osservandolo da dietro questa sedersi di fronte a me con uno sbuffo di sollievo

Deve essere molto stanco e gli occhi rossi mi suggeriscono un sonno mancato continuo

"Non stai dormendo molto?" Mi ritrovo infatti a chiedergli curiosa e pensierosa sorseggiando il caffè caldo

Dylan solleva gli occhi dapprima concentrati sul contenuto della sua tazza

"Ad essere onesto non molto" ammette mordendosi un labbro

"Insonnia?"

"Qualcosa del genere suppongo" si gratta la testa a disagio

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