Potere Winx

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La squadra aveva perso troppo tempo ormai. Era ora di proseguire.

S'incamminarono tutti insieme nel bosco, alla ricerca dell'uscita sul lato che avrebbe portato alla base super segreta segretissima.

"Ho...ho male alle gambeee" piagnucolò Conte.

"Giuseppe siamo partiti meno di 20 secondi fa."

Camminavano sull'erba verde e scura, senza un sentiero da seguire, senza nessun punto di riferimento se non il fiume. Silvio raccontava storie della guerra del Vietnam con ogni minimo dettaglio. "Ma tu non hai nemmeno partecipato" commentò Luigi alla fine del racconto. L'altro continuò la sua storia imperterrito.

Furono ore, giornate, non lo sapevano perché la foresta era sempre più cupa e ad un certo punto non permetteva più di vedere il cielo, ma quando giunsero all'uscita, il sole stava tramontando, dipingendo l'orizzonte di colori caldi e confortanti.

"Ce l'abbiamo fatta". Matteo sospirò e volse lo sguardo verso il compagno. 

Matteo e Luigi sono giovani, hanno solo 20 anni. Matteo sta salendo le scale del Quirinale di corsa, non può perdersi un incontro così importante, tutto ciò potrebbe cambiare la sua vita radicalmente. 

Ad un certo punto sbatte contro qualcuno, alza gli occhi e ne incontra un paio color nocciola.

"Ti sei perso bel marpione?" dice la voce calda di quell'uomo, e a Matteo scende un brivido lungo la spina dorsale.

"...Matteo..."

"...Matteo...?"

"MATTEO"

"Cazzo guardi?" dice Zlatan.

"Matteo mi hai fatto spaventare, continuavi a fissarmi e non rispondevi" commentò Di Maio sistemandosi il colletto.

"Scusa..."

"Ragazzi! Vi conviene dare un'occhiata a..."

Una struttura enorme con ogni tipo di recinzione esistente, sorvegliata da un numero inimmaginabile di guardie e simile a una fortezza di una qualche città di un gioco fantasy.

"Matteo, è perfino più grande del tuo-"

"NUOO" urlò Matteo a rallentatore lanciandosi su Luigi. Stava per dire troppo.

Il resto della squadra era lì in piedi a guardarsi l'un l'altro. "Noi... non abbiamo sentito nulla..."

Adesso, la missione iniziava davvero. Era prevista una serie di fasi.

La prima fase consisteva nell'introdursi all'interno della struttura: Silvio usò il suo fucile-sparaacqua-rampino-rabbino per ancorarsi alle altissime mura rinforzate. Lanciò il rabbino che si appese con le braccia al muro, e poi, uno per volta, i compagni di squadra salirono.

Era davvero strano. Non c'erano guardie in quel posto, da nessuna parte. Doveva essere una trappola, per forza.

"Fate attenzione a dove mettete i piedi, o la testa, o le braccia, o tutto il corpo. Putin ama l'effetto sorpresa." li informò Lucia. 

"OoO, mI cHiAmO LuCiA e So TuTtO gNe Gne!" piagnucolò Giuseppe. 

Ma che cazzo.

"Io avevo detto di darlo in pasto all'orso". Forse Silvio non aveva tutti i torti.

"сука блять"

Un soldato russo di tipo 1 si lanciò ad angelo su di loro, sfoderando tutte le lame possibili nella loro direzione.

A quel punto, la squadra si librò in aria avvolta da una nebbia luccicante.

Enchantix
Oh-ou-ou
Enchantix!
Polvere magica
Potere al massimo
Enchantix
Piu forza mi darà
Potenza massima
Polvere
Di Fata
Potere Enchantix
Ali di Luce
Super Poteri Winx!
Enchantix!

"USO DPCM!" urlò Conte. In men che non si dica, una cupola energetica si erse al di sopra delle loro teste, e il soldato, scontratosi con la sua superficie, andò in mille pezzi. Che potenza quel DPCM. 

Ma non ci fu il tempo per ringraziare Giuseppe (che si era risvegliato dal suo stato di inutilità acuta): un'orda di russi incazzati in naruto run si stava dirigendo verso il gruppo. 

"DOBBIAMO FARE QUALCOSA! DEVO ANCORA NEGARE QUALCHE DIRITTO AI GAY PRIMA DI MORIRE!" pianse la Meloni.

"USO BANCO A ROTELLE!". Giuseppe fu messo in posizione di missile sul banco a rotelle evocato da Lucia, e fu lanciato a tutta velocità dal rabbino di Silvio verso i nemici.

"MATTEO, LUIGI! CORRETE DENTRO, CE NE OCCUPIAMO NOI DI QUESTI QUA!"

E così, i due entrarono nel condotto dell'aria sul tetto. Di nuovo da soli, di nuovo insieme.

Amore al Quirinale | Salvini x Di MaioDonde viven las historias. Descúbrelo ahora