Chapter 1

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HARRY'S POV 

Era un normale pomeriggio invernale in cui stavo accompagnando Maggie e Tom a fare delle commisioni... e mentre pensavo a perché non ero semplicemente rimasto a casa, a causa della deprimente pioggia, non immaginavo che quel casuale pomeriggio sarebbe stato molto diverso. Maggie e Tom sono due miei amici di vecchia data, ci conosciamo sin dal liceo e il destino ha voluto che loro due finissero insieme e io da solo. Sono sempre in una stanza anonima con qualche ragazza altrettanto insignificante per me, e mi impegno a mantenere basso il livello di noia. Vivo in uno stupido appartamento minuscolo in un puzzolente edificio di un quartiere di Londra, precisamente nel punto più isolato di Camberwell, che uno sconosciuto padre mi ha lasciato in eredità prima di trasferirsi non so dove con la sua puttana, ma voglio andarmene da lì. E' un inferno, la costante puzza di vomito e sporco ti penetra violentemente nelle narici e fa male alla testa; e dipende dai fottuti ragazzi perennmente ubriachi che ci abitano e non hanno la decenza di resistere fino al cesso , figurati di pulire il loro schifo. Il prossimo semestre mi iscriverò all'università, ho trovato un lavoro ben pagato in un'editoria, grazie a dei professori della vecchia scuola, già da stagista guadagnavo come un vero impiegato e mi piace l'ordine quindi sistemare documenti e conti di ufficio mi viene piuttosto naturale, ma questo è il periodo natalizio quindi sono in ferie. Mentre Maggie elenca le cose da acquistare  per la centesima volta e il suo paziente fidanzato alza gli occhi al cielo ripetutamente, sentiamo la suoneria del il telefono di lei, soffocata nella sua borsa sulle gambe di Tom che si affretta a recuperare il dispositivo e fissa lo schermo, poi sbuffa seccato.

"Cosa diavolo vuole Dave da te?" scatta Tom. Non conosco questa persona, ma suppongo sia un conoscente di Mag.

"Non ne ho idea Tom! Non chiama spesso, dammi, deve essere importante..." è chiaramente confusa.

"Ovviamente" sbuffa lui e mi viene da ridere, è così ridicolo qundo lo fa, secondo me non ne ha idea e sono abbastanza egoista da non dirglielo.
Da quando Maggie ha preso la chiamata la sua espressione è cambiata più volte e non sembra niente di buono, in effetti dopo pochi secondi fa manovra e cambia rotta. Non parla per tutto il tempo solo, suppongo alla fine della telefonata, sbuffa un "vado io" e attacca.

"Quindi?" insiste Tom, io preferisco stare con la bocca chiusa. Dopo un minuto finalmente  si decide a parlare: "Ecco... c'è questa ragazza, cioè questa amica mia e di Dave che sta avendo qualche... uhm, probema e ha litigato con un bel po' di gente. E' scontrosa, ma non è colpa sua...ha litigato anche con Dave e me tempo fa ma lui è ostinato a continuare a tenerla sott'occhio e ora...non risponde a telefono da ieri e nessuno sembra averla vista da parecchi giorni in giro quindi sto andando a casa sua, essendo una ragazza spero mi farà entrare." spara tutto un fiato con nervosismo e ricomincia a respirare regolarmente. Ora stringe le mani sul volante, le sue nocche diventano bianche mentre fissa il vetro come se stesse sfidando il tempo. Noi altri non fiatiamo e continuiamo ad aspirare dalle nostre sigarette, si sente il rumore della pioggia e dei tergicristalli, quando attraversiamo queste strade stranamente vuote. Arriviamo in questo appartamento, nessuno risponde e io e Tom sfondiamo la porta, credo di avere un grosso livido sulla spalla, ma in questo momento non mi importa granché. Sembra un film horror. Nella casa è tutto in subbuglio e improvvisamente sentiamo un lamento o un pianto, non saprei dire. Maggie si butta verso una parte della casa. In pochi secondi... da un urlo e anche io e Tom siamo immediatamente in quello che sembra il bagno. Non credo si possa descrivere l'immagine che mi rimarrà sempre perfettamente stampata in testa, una visione tremenda. C'è questo scheletro, più che una ragazza, cazzo, è magra come la morte e piena di sangue, non si vede neanche una parte del suo corpo non ricoperta di sangue. I lunghi capelli appiccicati addosso e bagnati da non so cosa. I tagli e le ferite sembrano freschi e non ho idea di come possa esserseli fatti se non passando in un'affettatrice. I suoi piccoli occhi sono gonfi e irritati e pieni di lacrime. La ragazza ci sente e continua a piangere; prima che io me ne accorga Tom ha chiamato l'ambulanza e sentiamo una sirena. Il corpo sul pavimento sembra cambiare espressione, ora è inorridita e spaventata. Non la conosco però vorrei abracciarla e dirle che va tutto bene, ma sono pietrificato e continuo a spostare lo sguardo da lei a Mag sporca di sangue che le tiene la mano e piange. Poco dopo sono nella macchina di Tom e seguiamo l'ambulanza.
Nel tragitto dalla casa della ragazza all'ospedale, non riesco a spiccicare parola. Non avevo mai visto una cosa del genere. Sono sconvolto come un bambino e sono in ansia, spero che vada davvero tutto bene.
Dopo circa 7 minuti ci stiamo precipitando nell'edificio dietro Maggie e la barella sporca di sangue, sono ferite da medicare e ci permettono di rimanere alla definizione di parenti stretti, e pensare che non ho la più pallida idea di chi sia. E' svenuta e viene adagiata su un letto prima di essere attaccata a vari tubi per la respirazione, mentre 3 infermiere iniziano a disinfettare e ripulire il suo corpo scheggiato come un oggetto di ceramica. Cerco di osservare distaccatamente e non perdere i sensi, mentre Tom abbraccia la sua fidanzata. Dopo qualche minuto chiama Dave che dice che è a lavoro e non può muoversi, ma viene rassicurato da Maggie.  
Più tardi arriva un dottore con un lungo camice bianco e un'espressione severa: "Salve ragazzi, suppongo voi siate la cosa più stretta ai perenti che lei abbia, quindi mi rivolgerò a voi. Questa ragazza ha tentato il suicidio. Le ferite sono tagli provocati con una lama e alcuni sono molto profondi, ma niente che non possa guarire con le giuste cure. Purtroppo è in un grave sottopeso ed è tanto che il suo corpo stia resistendo, dunque dovrà serimente riguardarsi. Quando si sarà ripresa potrà essere dimessa, ma dovrà avere qualcuno che la tuteli e la controlli per evitare di rivedere questo. Ovviamente è un mio consiglio e sono sicuro che frete la scelta giusta. " indica la ragazza e il suo corpo torturato, direi quasi che prova pietà per lei, ma è comprensibile. Il suo discorso non fa una piega, lei ha bisogno di aiuto.
Circa un'ora dopo, il suo corpo è ricoperto di garze e bende e il suo viso è così pallido e spento.Le palbebre sono venate di viola e gli occhi irritati. Osservandola meglio posso notare che le sue guance sono infossate e il lenzuolo che arriva fin sopra il seno lascia coperte le ossute clavicole. Quella visione mi prende lo stomaco e mi crea un groppo in gola, costringendomi a spostare lo sguardo.

SicknessWhere stories live. Discover now