2.

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Mi ritrovai davanti al portone di un palazzo immenso, con molte finestre che si affacciavano sulla strada principale

Entrai in quel posto che sarebbe stata la mia casa per il resto di non so quanti anni.

Ero accompagnata da una donna sulla quarantina, che subito dopo mi presentò ad una signora, anche lei sulla sessantina, che poi scoprì chiamarsi Elizabeth

Era la propietaria di questo palazzo...

Elizabeth mi accompagnò verso la mia camera, che sfortunatamente dovevo condividere con un'altra ragazza che poi mi presentarono

"Maggie lei è Sophie la tua compagna di stanza"

Feci un sorriso falsissimo irritata dallo sguardo strafottente che mi stava rivolgendo la ragazza

Che garbo... dico tra me e me

La ragazza entra nella stanza prende le sue cose e sparisce nel nulla...

"Tranquilla non ti darà fastidio"

Sta volta sorrido a Elizabeth in modo sincero, la donna mi saluta e se ne va.

Lo sguardo di quella donna è molto accogliente... forse questo posto non è male come pensavo

Inzio a disfare le mie valige, metto i vestiti in quel piccolo aggeggio che chiamano armadio e poi mi dirigo in bagno

Inizio a gurdarmi intorno e lo trovo, precisamente in fondo al corridoio

Entro e sistemo il mio asciugamano, lo spazzolino e il dentifricio

C'erano solo spazzolini e 1 dentifricio escludendo il mio, questo mi fa pensare che lo condividono...

Feci una smorfia schifata e capii che il motto in questa casa sia: ciò che è mio è tuo, ciò che è tuo è mio

Mi faceva ribrezzo condividere il dentifricio, anzi, odiovo condividere le cose con gli altri a prescindere

Faccio per uscire e vedo una porta semiaperta con un ragazzo incappucciato che gioca alla Play

"Chi sei?" Chiedo
"Chi sei tu?" Mi risponde con voce roca e sguardo impassibile

In una frazione di secondo si alza e mi sbatte la porta in faccia

Rimago sbalordita dal suo comportamento

Uno più simpatico del altro... dico con tono sarcatistico a bassa voce.

Rientro in camera mia e sento il bisogno di accendermi una sigaretta

Spesso fumo cose più pesanti, ma sto cercando di smertere visto che non voglio mandare a puttane i miei polmoni

Appena finisco la sigaretta sento la porta aprirsi, così nascondo il mozzicone dentro un fazzoletto e lo metto in tasca

"È pronta la cena" dice Elizabeth

"Arrivo subito" rispondo

Arrivo in cucina e mi siedo

"Ragazzi lei è Maggie" dice Elizabeth, tutti mi rivolsero un saluto generale tranne quel ragazzo incappucciato

"Jaden saluta"
Scopro così il nome del ragazzo incappucciato, Jaden.

Mi rivolge uno sguardo, ghigna e inizia a mangiare

Cerco di mantenere la calma e lo seguii a ruota.

Poi aiutai a sparecchiare

Adoravo sparecchiare, lo facevo sempre prima che mia madre bhe... lo racconterò più avanti.

Feci un giro del piano su cui mi trovavo e notai svariate volte dei fogli attaccati al muro con sopra degli orari

Presa dalla curiosità chiedo
"A cosa servono questi orari"

E dal nulla spunta lui "sono regole che nessuno rispetta"
"e se io volessi"
"Non sfidarmi, capito!" Dice con tono deciso

Lo gurdo con un ghigno stampato in faccia, giro i tacchi e me ne vado con passo sicuro

SPAZIO AUTORE

ciao ragazze, spero vivamente che questa storia vi stia piacendo, se volete scrivete un commento o mettete una stellina

Nei prossimi capitoli la storia si farà mooooolto più interessante...

Non aggiornerò ogni giorno, ma cercherò di farlo più volte possibile

Scusate per gli eventuali errori

Giulia <333

𝐋𝐎𝐍𝐄𝐋𝐘 ; Jaden HosslerWhere stories live. Discover now