Mi ritrovai davanti al portone di un palazzo immenso, con molte finestre che si affacciavano sulla strada principale
Entrai in quel posto che sarebbe stata la mia casa per il resto di non so quanti anni.
Ero accompagnata da una donna sulla quarantina, che subito dopo mi presentò ad una signora, anche lei sulla sessantina, che poi scoprì chiamarsi Elizabeth
Era la propietaria di questo palazzo...
Elizabeth mi accompagnò verso la mia camera, che sfortunatamente dovevo condividere con un'altra ragazza che poi mi presentarono
"Maggie lei è Sophie la tua compagna di stanza"
Feci un sorriso falsissimo irritata dallo sguardo strafottente che mi stava rivolgendo la ragazza
Che garbo... dico tra me e me
La ragazza entra nella stanza prende le sue cose e sparisce nel nulla...
"Tranquilla non ti darà fastidio"
Sta volta sorrido a Elizabeth in modo sincero, la donna mi saluta e se ne va.
Lo sguardo di quella donna è molto accogliente... forse questo posto non è male come pensavo
Inzio a disfare le mie valige, metto i vestiti in quel piccolo aggeggio che chiamano armadio e poi mi dirigo in bagno
Inizio a gurdarmi intorno e lo trovo, precisamente in fondo al corridoio
Entro e sistemo il mio asciugamano, lo spazzolino e il dentifricio
C'erano solo spazzolini e 1 dentifricio escludendo il mio, questo mi fa pensare che lo condividono...
Feci una smorfia schifata e capii che il motto in questa casa sia: ciò che è mio è tuo, ciò che è tuo è mio
Mi faceva ribrezzo condividere il dentifricio, anzi, odiovo condividere le cose con gli altri a prescindere
Faccio per uscire e vedo una porta semiaperta con un ragazzo incappucciato che gioca alla Play
"Chi sei?" Chiedo
"Chi sei tu?" Mi risponde con voce roca e sguardo impassibileIn una frazione di secondo si alza e mi sbatte la porta in faccia
Rimago sbalordita dal suo comportamento
Uno più simpatico del altro... dico con tono sarcatistico a bassa voce.
Rientro in camera mia e sento il bisogno di accendermi una sigaretta
Spesso fumo cose più pesanti, ma sto cercando di smertere visto che non voglio mandare a puttane i miei polmoni
Appena finisco la sigaretta sento la porta aprirsi, così nascondo il mozzicone dentro un fazzoletto e lo metto in tasca
"È pronta la cena" dice Elizabeth
"Arrivo subito" rispondo
Arrivo in cucina e mi siedo
"Ragazzi lei è Maggie" dice Elizabeth, tutti mi rivolsero un saluto generale tranne quel ragazzo incappucciato
"Jaden saluta"
Scopro così il nome del ragazzo incappucciato, Jaden.Mi rivolge uno sguardo, ghigna e inizia a mangiare
Cerco di mantenere la calma e lo seguii a ruota.
Poi aiutai a sparecchiare
Adoravo sparecchiare, lo facevo sempre prima che mia madre bhe... lo racconterò più avanti.
Feci un giro del piano su cui mi trovavo e notai svariate volte dei fogli attaccati al muro con sopra degli orari
Presa dalla curiosità chiedo
"A cosa servono questi orari"E dal nulla spunta lui "sono regole che nessuno rispetta"
"e se io volessi"
"Non sfidarmi, capito!" Dice con tono decisoLo gurdo con un ghigno stampato in faccia, giro i tacchi e me ne vado con passo sicuro
SPAZIO AUTORE
ciao ragazze, spero vivamente che questa storia vi stia piacendo, se volete scrivete un commento o mettete una stellina
Nei prossimi capitoli la storia si farà mooooolto più interessante...
Non aggiornerò ogni giorno, ma cercherò di farlo più volte possibile
Scusate per gli eventuali errori
Giulia <333
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𝐋𝐎𝐍𝐄𝐋𝐘 ; Jaden Hossler
Romance"𝐕𝐈𝐍𝐂𝐎 perché riesco a conoscere a pieno il mio nemico, le sue particolarità, i suoi difetti, le sue debolezze, ma è inevitabile che io inizi ad amarlo" Non hai potere su qualcosa che non conosci e che in qualche modo ti appartenga. 𝐋'𝐎𝐃𝐈𝐎...