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"Cosa fai stasera?" domanda Michael passandosi le dita tra i capelli, disordinandoseli come sempre.

"Sinceramente non lo so. É l'ultimo dell'anno, e forse i miei non mi lasciano uscire perchè vogliono fare qualcosa in famiglia" affermo.

Siamo all'inizio della via degli stupratori, appoggiati contro il muretto che chiacchieriamo.

I miei genitori lavorano tutto l'anno, ci sono raramente per me, e quando cercano di essere presenti falliscono nel tentativo essendo troppo invandenti. Credo che molto probabilmente l'ultimo lo vogliano passare in famiglia visto che il Natale è andato a farsi fottere.

"Beh perché c'era una festa a cui volevo andare e mi chiedevo se volessi venire con me" continua annuisco senza pensarci due volte.

Non lascerò che Michael vada ad una festa da solo e si ubriachi.

"Passa a prendermi tu" dico e lui fa cenno di sí con la testa.

Cerca qualcosa nelle sue tasche e dopo pochi secondi tira fuori uno spinello.

"Michael" lo guardo male mentre mette la sigaretta tra le labbra e la accende.

"Cosa c'è?" dice buttando fuori il fumo.

"Avevi detto che cercavi di smettere" faccio e lui sbuffa. "Ma non si puó smettere così di colpo in bianco, Brooke e lo sai pure te" si giustifica continuando a fumare.

"Si invece se ci provi ce la fai" dico. "Tanto è solo una, amore mio"

"Avevi detto che smettevi, e non chiamarmi amore mio"

"Vieni stupida" dice prendendomi la mano e facendomi avvicinare a lui, abbracciandomi.

"Uno spinello non mi ucciderà" sussurra, le sue labbra così vicine al mio collo.

Mi accarezza le schiena e stiamo per un po' uniti.

"Passamela va" ridacchio prendendo la sigaretta speciale tra le dita e facendo qualche tiro.

"Questa è la Brooklyn che adoro" mi sorride. Lascio che il fumo esca in una scia che sale e rido mentre lui prende il mio viso tra le mani e mi bacia.

Passa al mio collo lasciando baci leggeri, fermandosi in un punto e iniziando a succhiare. Gli tiro i capelli mugolando e lui morde il mio collo, staccandosi e guardando il rossore che ha appena provocato.

"Dovrei andare a casa" dico dopo un po' che stiamo seduti per terra appoggiati con la schiena al muretto.

"Di giá?" fa lui, con una mano sul mio ginocchio.

"Se vuoi che stasera sia presentabile si" ridacchio e mi alzo insieme a lui.

"A stasera allora" sorride a fior di labbra e ci scambiamo un bacio a stampo mentre mi avvio per andare a casa mia.

"Dov'eri?" domanda mia madre dalla cucina appena chiudo la porta di casa.

I cazzi tuoi no, vero?

"In giro" faccio casuale. "Con chi?" continua.

"Con sto cazzo mamma" rispondo senza dar peso alle parole forse per il fatto che sono sballata da prima.

"Non parlarmi così, signorina" dice mia madre girandosi verso di me.

Scrollo le spalle salendo le scale per andare in camera mia. "Preparati che sta sera tua zia Rose ci ha invitato a cena" mi informa e mi fermo a metá scale guardandola. "Io non vengo" dico decisa.

"Certo che vieni, ci sará pure tua sorella" continua mia madre.

"Appunto, io non ho intenzione di venire" cerco di stare calma.

"E perchè scusami?"

"Devo uscire con Michael" affermo e lei fa una risata finta.

"No" dice decisa.

"Mamma è l'ultimo dell'anno, e pretendo di passarlo col mio fidanzato"

"Non è il tuo fidanzato"

"Lo saprò io se è il mio fidanzato o no?"

"Finchè vivrai qui, le decideró io le persone che puoi frequentare, e dico che con questo Michael tu non ci stai punto" fa come se fosse naturale dire che è lei a decidere quali persone devo amare.

"Allora vorrá dire che me ne andró, e questa volta sono seria mamma" dico salendo in camera mia, mentre lei pensa che io stia scherzando.

Sbatto la porta di camera mia, e digito il numero di Michael, raccontandogli la discussione con mia madre e le mie intenzioni.

"Prepara le tue cose, stasera ce ne andiamo" la sua voce è fin troppo seria dall'altra parte del telefono, pochi secondi e riattacca.

Weird. || Michael CliffordWhere stories live. Discover now