2.8

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Sento delle dita accarezzarmi la guancia, le labbra. É come se ci fosse una presenza sopra di me, che mi fissa. Apro quindi di colpo gli occhi, ritrovando Michael seduto accanto a me.

Mugolo, strofinandomi gli occhi.

"Dove-Dove siamo?" domando con voce roca.

"In camera dei tuoi" sussurra Michael spostandomi i capelli dal viso.

"Perchè?" chiedo, cercando di alzarmi, di mettermi un secondo più comoda.

"Perchè me lo hai chiesto tu. Non te lo ricordi?" dice e scuoto la testa.

Non so se la perdita di memoria sia negli effetti collaterali del LSD, so solo che in questo momento mi sento malissimo e vorrei morire.

"Come stai?" chiede gentilmente Michael.

"Male" dico strofinandomi gli occhi.

Allungo la mano sul comodino e cerco il telefono, che sblocco. Guardo l'ora e sono già le cinque.

Perdita della cognizione del tempo.

Ma che cazzo? Quanto ho dormito.

Michael si butta nel letto dei miei genitori, e mi prende per i fianchi, facendo combaciare la mia schiena al suo petto.

Lascio giù il cellulare e mi faccio cullare dal battito del suo cuore.

"Come mai tu stai così bene?" domando, giocando con le sue dita.

"Perchè sto con te" risponde dolce.

Sorrido alle sue parole come una bambina di cinque anni.

"Non in quel senso, stupido" sussurro ridacchiando.

Sospira prima di rispondermi.

"Sono abituato a queste cose.." dice e poco dopo cala il silenzio.

Il sole sta per tramontare, facendosì che la camera si illumini di un arancio magnifico.

I nostri respiri si alternano, e oltre a quelli, il silenzio ci riempie.

Silenzi incolmabili si abbattono su di noi, ora siamo sdraiati entrambi a pancia in sù, che fissiamo il soffitto, nel buio. Il sole ormai non si vede più, è morto contro l'orizzonte.

Questi silenzi in cui viviamo valgono più di molte parole, il comunicare con lo sguardo, con la mente, con il cuore, è tutto ciò che ci basta. Stare insieme ci basta.

Silenzi che molte volte fanno male. Che ti fanno morire dentro.

Niente rumore del mondo, via il casino che ha creato l'uomo con l'esagerazione. Solo i nostri battiti del cuore, e i nostri respiri che si incontrano.

Il freddo fuori, che si contrappone al nostro caldo amore.

"Michael, noi siamo così..così sbagliati" sussurro intrecciando le mie dita alle sue.

Prende la mia mano e pianta un leggero bacio sul dorso di essa, guardandomi negli occhi.

"Noi non siamo sbagliati Brooklyn, sono gli altri ad essere dei perfettini di merda" dice lui sorridendomi dolcemente.

Ci guardiamo intensamente negli occhi, come se avessimo trovato il posto perfetto per morire.

Affogati, uno negli occhi dell'altro. Così da rimanere per sempre insieme, anche dopo la morte, se c'è qualcosa, naturalemente. Il paradiso forse? No, il paradiso è giá sulla terra, perchè creaerne un'altro?

Il paradiso é stare insieme. Il paradiso è stare qui, come sta succedendo, e guardarsi fino allo sfinimento. Scrutare ogni minimo particolare del compagno. Amarsi.

"Dovresti smetterla di farlo" sussurro.

"Cosa?"

"Drogarti. Non ti porterà da nessuna parte, seriamente. Ti fai solo male.." spiego.

Sospira passandosi le dita tra i capelli.

"É difficile Brooklyn, e sono cose che non puoi capire. Sai troppo poco di me" dice.

"Michael, almeno cerca di smettere" continuo.

"Ma non è una cosa di decide da un giorno all'altro. É..complicato. Ci sono dentro da troppo tempo" gesticola.

Sospira, non so cosa digli, ho paura che se la prenda. Aspetto che parli lui, che mi dia una risposta.

"Ci proverò.." dice insicuro.

"Mi fido di te" faccio e lui mi sorride.

Spero veramente che la smetta di drogarsi. Okay, ci sta una canna qualche volta, ma basta che la smetta con le cose pesanti.

Lo amo, e non voglio perderlo per qualche pazzie fatta da giovani.

Prima gli ho detto di sì, l'ho fatto con lui solo per renderlo felice.

Perchè infondo è questo quello che voglio, restare con lui ed essere felice veramente.

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Il capitolo è corto e fa schifo, maaa, ma non vi preoccupate dovrei mettere l'altro tra tipo due giorni, lo so è tutto senza senso però va beh.

Vi amo, Grazie di tutto.

~Laura

Weird. || Michael CliffordWhere stories live. Discover now