Chapter three.

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12 Maggio 1984

Louis

"Ma questa ragazza secondo te arriva all'alba, per riempirti l'armadietto di post-it?" mi chiese Niall, ridendo mentre osservavamo i tre bigliettini che quel giorno erano stati incollati al mio armadietto apparentemente di mattina molto presto.

"Non so, Niall e non ho intenzione di saperlo. La cosa che in realtà voglio scoprire, è chi è questa tipa per dirle che la ringrazio ma che sono fidanzato"

"In un certo senso, le salveresti anche la pelle, Hannah la ucciderebbe" esalò il mio amico, munendosi di alcuni libri di Algebra.

Rilessi velocemente i messaggi lasciati a penna nera su quei post-it colorati:

"Buongiorno, amore mio"

"Non sai cosa farei per averti"

"Scommetto che anche oggi sei stupendo"

La mittente doveva essere una ragazza dolcissima ed io mi sentivo davvero in colpa, ma non potevo rischiare di farmi scoprire o Hannah avrebbe scombussolato la scuola, e la nostra relazione sarebbe stata messa a repentaglio. Per cui feci la cosa più ovvia ed abituale, staccai i vari post-it dall'armadietto e li accartocciai tra le mie mani per poi buttarli nel cestino più vicino.

Per un attimo pensai a quella povera ragazza che, se fosse passata in quell'esatto istante ed avesse visto me buttare tutti i suoi bigliettini, probabilmente sarebbe scoppiata a piangere.

Volevo davvero fare la figura del 'rubacuori', ma il pensiero che una sola ragazza potesse stare male a causa mia, mi fece rabbrividire.

"Porca puttana, dov'eravate? Vi cerco da decenni!" ci pensò Liam a farmi accantonare quei pensieri, almeno per il momento.

"Siamo di malumore, Payne?" chiese Niall, al mio fianco, cominciando a camminare -ovviamente in direzione delle scale, la prima sigaretta del mattino non era stata consumata e non si poteva sgarrare oltre- per poi mettere un braccio attorno alle spalle del mio amico.

"Onestamente, sì. Mi sarei dovuto vedere con un pivello di terza ma mi ha dato buca"

Lo guardai e soffocai una risata prima di "E da quando ti importa così tanto di recuperare chimica?" chiedere.

"Da quando il professore non fa altro che ripetermi quanto rischio di non superare l'ammissione agli esami, se non ottengo almeno una sufficienza nella sua materia" ammise Liam sbuffando.

La suola dei nostri anfibi neri, risuonava forte tra le mura della scuola a causa del pavimento troppo pulito.

Avrei voluto fare quello tutta la vita, camminare con i miei amici al centro dei corridoi indossando giubbini di pelle nera stretti, notare gli sguardi di rispetto e di ammirazione che ragazzi e ragazze ci serbavano, incamminarsi per andare a fumare una sigaretta.

Nessuna preoccupazione, giorni felici.

Ma proprio quando stavamo per raggiungere le scale, vidi Harry appoggiato alla porta della sua classe, il borsone abbandonato per terra e la testa rivolta verso l'alto.

"Hey" mi uscii di scatto, rendendomi subito conto troppo tardi di avere due dei miei migliori amici, che non concepivano il modo di essere -vivere e respirare- del riccio, al mio fianco. Certo, il corridoio era quasi vuoto quindi il rischio che Hannah mi vedesse e si facesse pippe mentali della serie "Louis, se parli con il gay finirai per essere come lui" non c'era.

Ma fu comunque disarmante vedere lo sguardo scioccato di Niall puntarsi addosso a me.

Harry raddrizzò la testa per poi "Ciao, Louis" dire timidamente, aggiungendo in un secondo momento "Liam, Niall ciao anche a voi"

Lovers In The 80s.Where stories live. Discover now