Chapter six.

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18 Maggio 1984

Louis

Tra nuovi post-it buttati prontamente nel cesso del bagno maschile, e visite improvvise di Hannah a casa mia, era passato qualche giorno.

Harry era guarito e lo avevo incontrato tra i corridoi scolastici tantissime volte, ma l'impulso di andargli a parlare era stato bruscamente interrotto (circa una quarantina di volte) dalla pressione che mi mettevano cinque ragazzi dietro di me stretti nei loro giubbini di pelle. Non che avessero capito che mi volessi dirigere dal riccio, ma semplicemente non ero stato in grado di avviarmi nella sua direzione con la consapevolezza che i miei amici mi stessero guardando.

In quel momento me ne stavo lì, nella mia DeLorean - rigorosamente rossa - parcheggiata di fronte allo schermo del cinema, aspettando Liam, Harry, la talpa occhialuta e Niall che sarebbero dovuti arrivare da un momento all'altro. Ormai, vedere Harry mentre Liam era presente, per me non era più un problema: mi aveva confessato che gli piaceva il topo da biblioteca e di certo non mi sarei sentito in imbarazzo a parlare con il riccio dopo quella assurda rivelazione da parte del moro. Il vero problema era Niall, che odiava qualsiasi essere umano che venisse considerato 'inferiore' a noi ragazzetti dalle vespe lucide e dai i capelli pieni di gel.

Mi accorsi che, le mie mani poggiate sul manubrio, tremavano visibilmente. Cercai di darmi una parvenza di contegno; non c'era nulla di male se avevo avuto il piacere di invitare Harry al cinema. Era un amico, e Niall avrebbe dovuto mettere da parte la sua spavalderia per un po', ed accettarlo.

A parlar (o meglio, a pensare) del diavolo, spuntano le corda: ed eccolo lì, infatti con un sorriso smagliante ad ampliargli le gote. Ma non era solo: nel posto accanto al guidatore della decappottabile di Niall, era seduta una ragazzina mora a cui avrei dato più o meno dodici anni. Niall non era esattamente perspicace nello scegliersi le partner.

"Amico" mi chiamò, dopo aver posteggiato, sporgendosi leggermente dal finestrino scappottato.

Gli rivolsi un sorriso sghembo, mentre la ragazzina accanto a lui mi lanciava un bacio che, prontamente, evitai.

"Dov'è Hannah?" mi chiese.

"N-non c'è" farfugliai.

"E perché?" insistette.

"Perché avevamo detto 'serata solo uomini', o sbaglio?" intervenne Liam, mentre parcheggiava accanto al veicolo di Niall.

Fui sorpreso in un primo momento: non mi ero accorto della sua presenza. Qualche secondo più tardi, capii che avevo ignorato altre due figure piazzate nei sedili dell'automobile di Liam.

Accanto al mio amico, infatti, c'era Harry, con il capo rivolto verso il basso, mentre si torturava il numero sproporzionato di anelli che portava.

I suoi capelli erano tenuti fermi da una fascia viola, ed indossava una camicia primaverile che, alla sola vista, mi fece stringere nel mio giubbotto di pelle e rabbrividire di freddo.

Non riuscivo a vedere se i suoi soliti skinny neri gli fasciassero le gambe o meno, tuttavia mi resi conto di quanto quella sera fosse ancora più bello e timido del solito.

Nei sedili posteriori invece, un apparentemente infastidito Zack (o Zayn, non ricordo) sbuffava rumorosamente.

"Vedo che nemmeno tu hai rispettato la regola 'solo uomini' Liam, ti sei portato dietro due principesse"

"Io me ne vado" fece la talpa occhialuta da dietro, aprendo lo sportello della macchina di Liam.

"Tu non vai proprio da nessuna parte" lo ammonì il mio amico, girandosi.

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