Chapter fourteen.

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14 Giugno 1984


Louis


"Non sarebbe possibile prenderne una matrimoniale?"


Sentii chiedere al mio migliore amico.


Non ero arrabbiato con lui, era con il suo "ragazzo" ed anche se mi aveva promesso di non lasciarmi solo durante la gita, lo faceva inconsapevolmente. Pensava che mi sarei divertito con Hannah la sera, com'era giusto che fosse. I miei compagni di classe mi avevano regalato per la maturità, un pacco di preservativi a testa per un totale di ventidue pacchi da consumare in due mesi estivi. Peccato che non ne fossi così entusiasta.


La ragazza della reception guardò la lista che aveva davanti, con uno sguardo a dir poco stupito. Non riuscivo io ad abituarmi all'idea di Liam con un altro ragazzo, figuriamoci una persona estranea a cui veniva chiesta una camera matrimoniale per due ragazzi.


"Sì, certo" disse lei, scuotendo il capo e Liam fece un verso d'approvazione. La talpa, accanto a lui, arrossiva e si passava le mani sulla fronte, di tanto in tanto. Non mi stupii del fatto che il mio migliore amico facesse vacillare così tanto quello che, a prima impressione, era sembrato a tutti un tigrotto agguerrito. Era il potere dei Payne, ammaliare e fottere.


Il mio potere, in quel momento, avrei voluto che fosse l'annullamento di tutto ciò che avevo incanalato ed immagazzinato durante quelle ultime settimane di Maggio.


E, durante il viaggio, avevo dato il meglio di me nel ricordare a tutti quanto mi scottasse ancora il segno indelebile di Harry.


I miei compagni, eccitati e divertiti dall'idea della partenza, non si erano smentiti ed avevano cominciato a cantare cori da stadio, canzoni derisorie contro qualche secchia seduta nella prima fila o semplicemente a ruttare ed impressionare, come meglio potevano, ogni singola hostess che passasse di lì.


La mia fidanzata, accanto a me, parlava con Gloria, sua migliore amica storica, di quanto avrebbe desiderato un nuovo costume da sfoggiare sulle spiagge affollate dell'Italia.

Anche io ero stato molto contento di partire.

Avevo visto qualche immagine delle spiagge sarde ed erano semplicemente fantastiche. Il caldo sole italiano avrebbe riscaldato la mia pelle leggermente ambrata e, si sperava, anche il mio cuore dolorante.


Non sarei mai arrivato a pensare che un ragazzo come Harry potesse destabilizzarmi in questo modo. Realmente, non avrei nemmeno immaginato che un ragazzo potesse farmi vacillare. Eppure era successo.


Me ne sarei dovuto rendere conto prima, molto prima.

Dovevo fermare tutto dal momento stesso in cui Harry, di fronte a me, aveva ordinato una cioccolata calda tra tutti i gusti, rimarcando la normalità che ad un tipo come lui sembrava estranea. Era lì che me ne sarei dovuto accorgere. E sarei dovuto scappare lontano da lui e dall'effetto che mi avrebbe fatto da lì a poco. Ma ero rimasto, osservando le sue labbra sporche di cioccolata ed ascoltando le sue giustificazioni riguardo il suo modo di vestire.

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