L'attesa del Piacere...

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Saliamo a casa tutti e quattro.
Già sapevo che non appena andato via il suo ospite, mi avrebbe fatto il quarto grado.

Intanto nell'ascensore io e Diego ci guardavamo, lui stava per scoppiare a ridere, ma con un braccio gli do una botta sul fianco come per dirgli di non farlo.

Appena arrivati, vado in camera mia.
Diego va in cucina, seguito dai due.
Poco dopo sento anche la sua porta chiudersi.
Così prendo il telefono.

"E ora che le diciamo?" gli scrivo
"Niente. Che siamo usciti, oppure semplicemente la verità"
"Cosa? Noo. E cosa le diremmo?"
"Che ci stiamo... Frequentando"

Frequentando...

"OK, però le parlo io. E non le raccontiamo nulla delle nostre... Avventure"

Subito dopo sentiamo quei due entrare in stanza, e poi la porta chiudersi a chiave.

Ok, immagino già cosa stiano per fare.

Ad ogni modo... Esco dalla stanza per poi andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua con limone.

Mi siedo e penso a tutto il discorso che potrei farle riguardo a me e Diego e il nostro... Tempo insieme.

Intanto quasi un senso di mancanza mi assale.
Si lo ammetto, già mi mancava stargli vicino.
Eppure non dovrei proprio pensarlo, in fondo... Siamo solo amici... Credo... Un po' di più forse.
E sarà sempre così.

Poi... È meglio non destare altri sospetti nella mia coinquilina, che capirebbe subito che probabilmente tra noi c'è una storia o robe così.

Alla fine riprendo il telefono.
Non mi ha risposto.
Così ridigito:
"Comunque... È stato bello"
"È vero.... Ci sto pensando anch'io"

OK.. Non so cosa stesse pensando in realtà.
Magari... Gli potrei piacere veramente... Chissà.

"Buonanotte" rispondo.
"Notte"

Sorrido.

Devo ammetterlo... Credo di essermi presa una cotta per lui.

************************
Passa una settimana.
Con Rosalba avevo parlato qualche giorno fa, non appena abbiamo trovato una sera libera per entrambe che abbiamo sfruttato per uscire.

Era rimasta sorpresa dalla cosa... Dal nostro frequentarci.

In ogni caso, sono circa 2 giorni che non vedo Lui...
Non so dove sia andato.

I giorni precedenti ci vedevamo di sfuggita a casa, avevamo orari molto diversi.
Per cui quando io uscivo di casa, lui rientrava, o stava dormendo. E viceversa.

Ma come presa da uno strano orgoglio, preferisco non contattarlo e aspettare che lo faccia lui.

Ora sono a casa, sul divano, a leggere il mio libro di Charlotte Bronte, avvolta da un grosso pile, con i capelli a cipolla e senza un filo di trucco.

Insomma... Una serata relax.

Rosalba sarebbe tornata a mezzanotte, per cui... Come non passare il tempo se non dedicandomi un po' a me stessa.

Poco dopo sento il telefono vibrare.
Quasi sussultando e con un gesto rapido prendo il telefono poco distante da me.
Era una semplice notifica di Instagram...

Sono sincera... Speravo fosse lui.

Poco dopo, consapevole di essere troppo distratta per leggere, lascio il libro e metto un po' di musica a volume molto alto.

Mi alzo in piedi e inizio a ballare e cantare, intorno al tavolo, sopra il divano, come una pazza.

Però era divertente.
Per cui continuavo.

Pochi secondi dopo, intenta a scendere dalla sedia su cui ero salita e  continuando a cantare a squarciagola la canzone, mi giro e trovo Diego appoggiato alla porta che mi guardava e rideva.

O cazzo.

Così spengo subito la musica, e faccio un:-Ehi... -
-Scusa il disturbo, ma é troppo bello vederti scatenarti-
-Mh.. Sono pazza lo so-
-No. Sei sexy, é diverso-

Subito dopo si avvicina, e mi stringe a sè tirandomi per la schiena.
Ci guardiamo. Finché, troppo presa da tale sguardo, lo accarezzo su una guancia.

Improvvisamente lui mi bacia, con un tocco leggero, per poi mordermi il labbro e tirarlo.

Sento tante capriole all'interno dello stomaco.

Poi si stacca, mi guarda e va in stanza lasciandomi lì, di sasso.

Però sta volta non cedo.
Se mi vuole, venisse lui.

Così riaccendo la musica e continuo a fare quello che facevo prima.

Subito dopo, sentendo dei rumori dalla sua stanza, mi avvicino alla sua porta, poggiandoci l'orecchio.
Sentivo dei respiri pesanti, credo si stesse allenando.

Così mi allontano.

Poi prendo le mie cose e mi dirigo in camera, intenta a prendere l'accappatoio e le ciabatte. Infine vado in bagno, chiudendo la porta ma non a chiave (di proposito) ed entro nella doccia.

Man mano che mi lavavo, sento la porta aprirsi.

Era lui che stranamente non si affaccia, ma si lava le mani credo e va via.

Io intanto finisco di insaponarmi, e mi sciacquo.

Finito tutto apro la tendina e vedo che l'accappatoio e le ciabatte non erano dove le avevo poste. Così come qualsiasi altro asciugamano qui dentro.
Che stronzo...

Ora mi fa pure gli scherzetti. A che pro? Questo si saprà.

Così urlo un:
-Diegooo. Mi puoi ridare l'accappatoio. Ho freddo.-
Ma niente, nessuna risposta.
Alzo gli occhi al cielo.

Così, esco e vedo lui davanti alla porta con uno strano sorriso, quasi ad aspettarmi.

-Cercavi qualcosa? -
A cui rispondo:
-Dai non scherzare. Dove hai messo l'accappatoio? -
-Nella mia stanza-

Così sospiro rassegnata e mi dirigo, nuda come ero, verso la sua camera.
Apro la porta, prendo le mie cose dal suo letto, le indosso e torno indietro.
Lui era davanti alla porta, come per bloccarmi il passaggio.

Così gli dico:
-Mi fai uscire? -
-Lo vuoi proprio? -
-Si- rispondo convinta... Anche se in realtà non lo ero per niente.

Volevo essere orgogliosa, farlo rodere. Per quale motivo?
Perché non si é fatto sentire per niente in questi giorni.
Magari si schiarisce un po' le idee.
E poi... Mi piace avere la situazione sotto controllo. Farlo sentire... Senza potere nei miei confronti.
Decidere quando e dove averlo.

Così, con fare quasi arrogante lo faccio scostare e mi avvicino alla porta della mia stanza.
Poi entro senza neanche degnarlo di uno sguardo.
Intanto sentivo il suo sguardo ardere sul mio corpo.

Chiudo la porta a chiave.

In fondo come molti dicono...
L'attesa del Piacere...

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