Chapter 5.

371 31 7
                                    

BROKEN - CHAPTER 5.

Harry’s POV

Stavo lì a fissare le braccia imbrattate di sangue e la lama insaguinata, in uno stato di shock completo e delusione.

“I-io H-Harry” cominciò a parlare.

Scossi la mano per farla tacere. Non volevo né sentirla parlare né parlare con lei di questo al momento.

“No, Melody! CHE CAZZO E’ QUESTO!” gridai.

Sono fottutamente incazzato.

“PERCHE’ DIAVOLO HAI FATTO QUESTO A TE STESSA?” urlai.

“Dio, Melody” dissi, le dita che affondavano tra i miei ricci e che li tiravano.

Lei era lì, di fronte a me, a pochi metri di distanza. Con quelle braccia da dove colava il sangue, mentre si torturava le mani e guardava basso.

I tagli erano abbastanza profondi, considerando la quantità di sangue sul pavimento. Ma mi sentivo male ad urlarle contro. Avevo perso il controllo. E magari potevo provare a capire perché si fosse spinta a tanto da farsi male, solamente se lei mi parlasse.

“Senti, mi dispiace. E’ solo che io non capisco” dissi, abbassando la voce alla fine.

Guardai verso di lei. Stava tremando, i singhiozzi coperti dalle sue mani. Cautamente mi avvicinai. Presi delicatamente le sue braccia e le spostai dal suo pallido viso. Non si liberò dal mio tocco, e ne fui grato. Le sue braccia penzolavano giù per i suoi fianchi, il viso rivolto di lato che evitava il mio sguardo. Portai la mia mano sotto il suo mento e la costrinsi a guardarmi.

I suoi occhi erano rossi e gonfi, e potei solamente notare tanto dolore e disperazione guardandola. Inspirai ed espirai cautamente, cercando di controllare la mia rabbia. Chiusi gli occhi e pizzicai il mio naso, prendendo respiri costanti. Appena mi calmai, le parlai, senza urlarle contro.

“Mi consenti di aiutarti a ripulirti?”.

Lei annuì.

Presi il kit del pronto soccorso da sotto il lavandino. Le lavai e ripulii prima il braccio sinistro e successivamente quello destro. Indietreggiò, non appena l’acqua fredda colpì le sue ferite.

“Scusa” dissi.

Lei non rispose. Continuai a lavare via il sangue, tamponando sulle ferite che continuavano a sgorgare quel liquido rossastro. Non appena finii di pulire le sue braccia, ci applicai sopra le bende.

“Finito” dissi, appena terminai il lavoro.

“G-grazie” rispose guardandomi.

“M-mi dispiace” continuò, con un tono privo di colore tra le parole.

Annuii.

Ero ancora tremendamente incazzato. Stavo facendo del mio meglio per tenermi dentro la mia rabbia, tanto non sapevo niente di lei e le ragioni delle sue azioni. Vorrei solo che mi parlasse, sì. Non avevo ancora dimenticato quel giorno, distesa sulla barella con il corpo graffiato e mutilato. Ma tanto non mi avrebbe mai detto niente. Sapevo che non ci conoscevamo, ma cazzo, avevo appena preso tra le mani il suo braccio pieno di tagli! Meritavo delle risposte.

“Perché non vai un po’ a riposarti? Intanto io pulisco questo casino” dissi, riferendomi al sangue sul pavimento e alle bende.

Annuì e proseguì per il corridoio.

__________________________________________________________

Appena ebbi finito di pulire quel disastro, buttai gli asciugami. Le macchie di sangue erano difficili da togliere, perciò era meglio buttarli via.

Broken » Harry Styles (Italian Translation) [discontinued]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt