Chapter 10

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Per quanto Phoebe provasse a convincere Aidan ad alzarsi per tornare a casa, il ragazzo non sembrava avere alcuna intenzione di darle ascolto; il giovane stava acquattato, nascosto ancora dietro al barile dove aveva trascinato la principessa, soltanto la parte superiore del volto oltre il contenitore di modo da poter osservare Isobel senza essere scoperto.

Aidan non faceva parola e rispondeva alle richieste della principessa con dei gesti delle mani per paura che la bionda potesse sentirlo parlare e di conseguenza ritrovarsi in una situazione ancor più imbarazzante dell'attuale. Conosceva Isobel da quando erano bambini e giocavano insieme a nascondino per le strade e da sempre aveva sperato di poterla sposare un giorno; poi di punto in bianco qualcosa era cambiato e il ragazzo non riusciva più a vedere l'amica come faceva un tempo e a parlarle come al solito.

— Aidan — chiamò per l'ennesima volta Phoebe facendo voltare leggermente verso di lei — Io capisco che tu abbia paura di parlarle per la prima volta ma...

— Guarda che la conosco da quando avevamo tre anni — replicò lui con un tono talmente basso da costringere la ragazza ad avvicinarsi a lui — Solo che qualche anno non riesco a parlarle.

— Che cosa? — esclamò la giovane ricevendo un'occhiataccia da Aidan — Io credevo nemmeno la conoscessi, da quello che dicevano tua madre e tua sorella.

— Loro esagerano sempre, tutto qui — dichiarò lui con una scrollata di spalle e arrossendo lievemente — Non ce la faccio a mettere insieme una frase quando la vedo e probabilmente si ricorda la mia voce leggermente più alta, ma sa chi sono. Almeno lo spero.

— Vuoi una frase da dirle? — commentò Phoebe con un sorriso — Dille semplicemente "buongiorno Isobel, bella giornata, vero?" e poi rispondi a tutto quello che dice lei.

— Tu la fai facile — replicò il giovane lanciando un'ultima occhiata a Isobel per poi calarsi completamente dietro al barile — Tu sei una principessa, non devi preoccuparti di qualcuno che non ricambia i tuoi sentimenti. Per me è diverso.

— Ma tu credi che io abbia avuto una vita regale? — domandò la ragazza con tono sarcastico — Ho avuto le tue stesse paure e a dire la verità non è neanche andata troppo bene, ma se non ci provi non saprai mai come sarebbe potuta andare.

Aidan rimasse in silenzio per qualche secondo a fissare il terreno in metto alle scarpe riflettendo su quello che Phoebe gli aveva appena detto. Voleva davvero passare il resto della propria vita a domandarsi come sarebbe stato se le avesse parlato? In fondo cosa aveva da perdere a fare due chiacchiere con lei?

— Hai ragione — dichiarò deciso alzandosi dal suo nascondiglio — Andrò a parlarle.

Lasciando Phoebe sola dietro al barile, il ragazzo si avvicinò sicuro di sé al banco di un contadino che vendeva verdure ancora sporche di terra dove Isobel stava facendo degli acquisti per la famiglia. Per un paio di volte provò ad aprire le labbra per far uscire qualcosa ma senza molti risultati. Poi la ragazza si voltò verso di lui mentre recuperava il proprio cestino pieno di ortaggi vari e il volto le si illuminò con un grande sorriso mentre quello del giovane diventava della stessa sfumatura dei pomodori del contadino.

— Ciao Aidan — esclamò lei mentre gli occhi le si illuminavano di gioia.

— Ciao Isobel — balbettò il giovane passandosi una mano sulla nuca imbarazzato — Bella giornata, vero?

— È una giornata magnifica — concordò lei allargando ancora di più le labbra — Come mai sei al mercato?

— Mio padre aveva bisogno di una nuova ascia — rispose Aidan senza riuscire a staccare gli occhi dal terreno — Così sono passato da Duncan.

— Oh, capisco — replicò Isobel annuendo e fissando un punto non definito a pochi centimetri dal braccio del ragazzo.

— Tu invece sei qui per la famosa zuppa di tua madre immagino — commentò il giovane alzando leggermente lo sguardo.

— Esattamente — esclamò lei illuminandosi nuovamente — Lo hai capito dalle verdure nel mio cestino?

— Sì — rispose lui riuscendo finalmente a guardarla in volto — E poi oggi è sabato e tua madre la prepara ogni sabato.

— Hai ragione — disse la fanciulla ridendo e contagiando anche il ragazzo — Avrei ancora bisogno di un paio di ingredienti, ti va di farmi compagnia?

— A dire la verità io... ecco... io... — balbettò Aidan contorcendosi le mani nervosamente — Dovrei tornare a casa... dovrei fare una cosa... urgente...

— Capisco — commentò Isobel con un sorriso amaro — Non ti preoccupare.

Il ragazzo si voltò verso il barile dove sapeva nascondersi Phoebe con uno sguardo triste e dispiaciuto per la situazione; la giovane cercò di non farsi vedere da altri se non il ragazzo gesticolando per dirgli di andare e che se la sarebbe cavata da sola. Aidan esitò per qualche secondo prima di voltarsi nuovamente verso Isobel e sfoggiare il suo miglior sorriso.

— Ma sono sicuro che la mia famiglia sappia cavarsela — esclamò facendo tornare il sorriso alla fanciulla davanti a lui.

— Quindi mi accompagni? — domandò lei ricevendo un assenso dall'amico — Grazie, Aidan, l'apprezzo molto.

Mentre i due si avviavano verso il centro del mercato parlando e ridendo, l'uno di fianco all'altra come se fossero tornati bambini dopo tutto quel tempo, Phoebe recuperava l'ascia di Arthur e si alzava dal suo nascondiglio rassettando la gonna del vestito.

La ragazza ci mise un po' per capire da quale direzione fossero arrivati, ma quando passò nuovamente davanti alla bottega del fabbro seppe di essere sulla buona strada; Phoebe dovette controllarsi molto per non gettare un'occhiata all'interno della fucina e vedere nuovamente Colton dopo quella strana sensazione provata poco prima che ancora le attanagliava lo stomaco.

Nel momento in cui riuscì a vedere in lontananza la stalla di Hayla un po' della tensione si distese e la giovane tirò un sospiro di sollievo, anche se in realtà qualcos altro la faceva sentire terribilmente a disagio, come se qualcuno o qualcosa la stesse seguendo. Quando giunse davanti alla porta di casa Atwood, la sensazione di essere osservata crebbe talmente tanto da non riuscire a controllarsi e Phoebe lanciò un'occhiata alla strada ma non riuscì a vedere niente e nessuno, ad eccezione di un mantello rosso scuro piuttosto malconcio sparire dietro ad una casa poco distante.

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⏰ Last updated: Sep 13, 2017 ⏰

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Eniri - Il Regno PerdutoWhere stories live. Discover now