Prefazione

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Ci sono storie che non dovrebbero essere raccontate.
Storie dove il vissuto, sarebbe bene nasconderlo come cappotto di vergogna agli occhi degli altri.
Spesso, troppe volte, accade di non far caso alla gente che sfiora il nostro stesso spazio. E che magari respira ossigeno condiviso, ignara che per altri, risulta essere moto involontario e non bisogno vitale.
Ci sono vite, troppe vite, con la morte dentro velata dietro volti anonimi camuffati da sorrisi.
E poi c'è la vita di chi ha paura di viverla, a cui nemmeno il destino è stato capace di dare forma, tanto era pregna di brutture da dover nascondere.
Ci sono storie ancora incomplete, perché nessuno ha avuto il coraggio di scrivere il finale; troppo impegnati a cercargli un briciolo di bene.
Ci sono storie che hanno bisogno di essere urlate, perché tenersele tutte per sè, non aiuterà comunque a cambiare le cose.
Esiste il male, quello subdolo, che si aggrappa alle caviglie trascinando nel baratro anche gli uomini e le donne migliori.
Questa vita non è vita: questa è una storia come tante, è la storia di Violante, che ha imparato a chiudere gli occhi tremando nel buio di vicoli bui.
È questo il suo posto: sotto luci di ribalta mai viste, perché troppo intenta ad aggrapparsi alla speranza cieca per non lasciarsi morire.

Violante Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora