37. Prime esplorazioni

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Dopo che Shadee ha chiuso la porta, Evianne scoppia a ridere. È un suono misurato, quasi impercettibile, e sulla lingua rilascia un sapore amaro. È sempre stata affettuosa, una grande amante del contatto, ma ardita mai. Eppure con Shadee ha sentito un impulso irrazionale ordinarle di cercare il suo corpo, dirle di andare oltre l'imbarazzo e i propri freni inibitori. E lui l'ha rifiutata. Peggio! Ha negato ogni connessione tra la casata e il fiore viola. Non gli porta rancore per come l'ha trattata e non è nemmeno triste, un po' perché non rientra nel suo carattere, un po' perché Shadee si esprime con mille linguaggi, e il suo volto tradisce le parole. È felice di vederla, ma ha paura per lei, che Reggia Blu prima o poi la distruggerà, crede di poterla tenere al sicuro rinchiudendola in una stanza. "Crede" è la parola chiave: quando Evianne vuole fuggire non c'è serratura che tenga.

Si siede sul letto e strappa una strisciolina dal rotolo di Chenzira.

«Mi dispiace se sono scappata» dice alla carta.

Poco dopo una calligrafia di fuoco marchia la pergamena.

Sprovveduta, impulsiva, testarda. Parole di Nandi. Bulbun dice eroica. Canterà le tue gesta quando ti impiccheranno.

Le battute degli Erranti le strappano un sorriso. Sono stati i primi nemici che ha conosciuto nella Bolla di Rovi, ma con il tempo le hanno insegnato ad andare oltre le apparenze e si sono ritagliati un angolino importante nel suo cuore.

«Vorrei foste qui. Sono all'interno di Reggia Blu.»

Noi abbiamo raggiunto Spinarupe un'ora fa. Abbiamo cercato di recuperarti con un'imboscata, ma gli Spilli erano sulla difensiva. Ormai è fatta. Hai vinto tu. Non ci resta che guardarti le spalle... sperando che non ti spuntino le ali.

«Hai letto il messaggio che ti ho lasciato?»

Jaja. Tempio di Dagan. Stiamo facendo l'elenco dei santuari più famosi nelle vicinanze di Spinarupe e domani inizieremo a setacciarli. Dobbiamo trovarlo prima di Shadee.

Il ricordo di Shadee, dell'astio liberato dalla voce, gonfia il cuore di tristezza. «Sa che sono qui. Mi caccerà non appena un certo Damen sarà di turno. Devo manomettere le sorveglianze e impedirglielo. Idee?»

Per tua fortuna conosco bene Reggia Blu. Userò l'incanto di Liesna per disegnarti una cartina dettagliata. Trova la guardiola. Dietro una grata c'è un archivio con un grande quaderno in pelle di coccodrillo. Sposta il nome di Damen in fondo. Imita la calligrafia.

Sembra un'impresa titanica e molto rischiosa, ma con Chenzira che le fa da guida si sente meno sola, inizia a pensare di non essersi infilata in una follia intera – soltanto in mezza – e che forse il futuro le offrirà qualche bella sorpresa. «Il fiore viola. Dove posso cercarlo?»

La risposta di Chenzira impiega qualche minuto ad arrivare.

Bulbun ha parlato di una casacca. Notizia dell'ultima ora: anche gli Spilli ogni tanto si cambiano. Hanno una lavanderia in comune gestita da alcune ancelle. Potresti andare lì e controllare i colletti delle loro casacche.

«Sì, può essere...» Anche se sono passati dieci anni da quando Bulbun ha visto quel ricamo. Si tiene il dubbio per sé e continua a guardare il foglio. Tratteggi e segmenti di fuoco riproducono un poco alla volta la piantina di Reggia Blu. Nell'angolo a nord, nella parte bassa della Cittadella, si riempie un riquadro che corrisponde alla lavanderia di palazzo.

Nandi dice che è una sciocchezza. Punterebbe l'archivio con gli alberi genealogici della casata. Potrebbe essere un simbolo o corrispondere a un soprannome.

«Grazie.» Potranno anche essere soltanto dei consigli generici, ma per lei sono degli importantissimi punti di partenza. «Mi servono anche delle serre o una drogheria per i medicinali, in caso le ali...»

Una storia di ali e spilliWhere stories live. Discover now