Capitolo 44

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***cuz when i'm not with you i'm weaker!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! la me di 10 anni fa che impazzisce********

"Cirilla."

Si arrampicò sull'altare e la sdraiò sotto di sé. Si scambiarono una serie di baci appassionati che li lasciavano sempre con meno controllo sulla loro persona poi Henry scese baciandole uno dei seni. Cirilla non gemette. Disse solo il nome di Henry con una cadenza disperata.

Non avrebbe dovuto perché il suono prese in contropiede Henry che ne fu estasiato. Lasciò una scia di baci che andavano giù fino all'ombelico, poi le divaricò le gambe e con dolcezza infinita tracciò con la lingua una linea immaginaria che terminò nel centro. Cirilla tremò forte e i due si cercarono.

"Henry." Mormorò lei accarezzandogli i capelli. "Io. Io non so-" Stava balbettando cercando di respirare regolarmente.

"Devo smettere?" le chiese, sarebbe stato difficile adesso che era sdraiata lì, selvaggia e maledettamente bella. Henry non sarebbe potuto più tornare indietro dopo ciò. L'immagine di Cirilla così perfetta gli avrebbe dato la caccia per il resto della sua vita.

Gli avrebbe rovinato il sesso con chiunque altro.

Lo sapeva.

"No. Io, non voglio che tu smetta." Confessò innocentemente Cirilla mordendosi il labbro mortificata.

"Allora cosa c'è?" le domandò torreggiando su di lei così che potesse guardarlo negli occhi. I riccioli castani cadevano sul volto di Henry rendendolo irresistibile.

"Mi sento strana." Ammise e lui le posò una mano su un fianco toccandole il naso con il proprio.

"Nel senso che ti fa male qualcosa?"

Lei scosse il capo in maniera adorabile e, mentre le gote le si tingevano di rosso purpureo disse senza aprire gli occhi. "nel senso che se non continui potrei morirne."

Henry si lasciò andare in una sonora risata che soffocò contro la pelle morbida di Cirilla mentre ritornava tra le sue gambe. Stava ancora sogghignando quando prese a baciarla piano.

Le bloccò le anche contro la pietra e affondò il volto dove sapeva che lei lo desiderava. Ebbe solo un ripensamento. Non era solito offrire certi trattamenti alle donne con cui stava, l'unica che ne aveva abusato era stata la marchesa, ma lì non aveva avuto scelta.

Aveva fatto tutto meccanicamente perché non aveva importanza.

Adesso era diverso. Lui voleva Cirilla che strillasse forte il suo nome e ci si impegnò affondo perché questo accadesse.

Alla marchesa era stato un modo per accontentarla ma era come un uomo sazio che si infilava altro cibo automaticamente per non offendere la sua ospite.

Con Cirilla no. Lei se la sarebbe proprio mangiata.

E così fece. Cominciò con timidezza poi sentì le sue mani sposarsi dai fianchi fino a circondarle le cosce per tirarsela più vicina. Era affamato come non lo era mai stato per quel genere di attenzioni.

La leccò, la baciò, con tutta la cura che aveva imparato.

Era sempre stato un amante egoista, non aveva mai dato troppo aveva sempre e solo preso.

Cirilla percepì ogni carezza della lingua di Henry come una scarica elettrica finché non riuscì a trattenersi e incontrò la bocca di Henry con movimenti del bacino.

Questo fece fomentare così tanto Henry che aumentò la profondità del suo tocco. A quel punto Cirilla, che aveva perso ogni controllo su sé stessa, prese a gemere in una maniera adorabile che perforò il glaciale cuore di Henry.

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora