Capitolo 38

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Cirilla e Tristan stavano passeggiando per i giardini, sotto supervisione della regina madre, quando la marchesa si palesò alle porte senza invito chiedendo di essere ricevuta da sua maestà.

Quel giorno Henry stava sdraiato sotto un albero a leggere un libro in santa pace, si era ricavato quel momento di tranquillità per sé stesso, non ne poteva più di essere tirato nel drama della fanciulla né di vedere quell'uomo averla vinta.

Gli dava il voltastomaco che un tale deficiente si prendesse una cosa tanto preziosa come Cirilla.

Non la voleva per sé, questo Henry era sicuro, voleva qualcuno di rispettoso per Cirilla. Qualcuno che non minacciasse di farle del male se lo avesse rifiutato. Qualcuno che avrebbe voluto per sua sorella.

Si stava quasi addormentando sotto il tepore del sole quando avvertì il profumo di orchidee. Non poteva essere. Non avrebbe mai osato presentarsi lì.

La vide in piedi che aspettava lui la notasse. Era vestita di verde molto acceso e indossava i capelli in un'acconciatura serale molto elaborata.

"Eccolo il mio bell'uccellino. Mi domandavo dove fossi andato ieri sera." Henry si raddrizzò immediatamente raccogliendo il libro dal pavimento. "Allora non stai male? Che cosa ti è capitato per non fare ritorno al nido?" lo canzonò e con lo sguardo Henry, notò sua madre che si faceva vicina alla coppia.

"Henry, la marchesa ha detto che l'hai invitata tu." Domandò sua madre alquanto offesa. Henry annuì dopo un veloce sguardo di intesa con la donna. "Lo sai che non apprezzo la gente che si impone."

"Volevo farle vedere le rose in fiore." Mentì Henry e sua madre gli lesse proprio attraverso.

"Allora verrò anche io." L'istinto materno di Elaine non era molto sviluppato, ma c'era e colpiva quando serviva. E percepiva che suo figlio si era cacciato in qualche guaio. Non aveva mai portato nessuno a palazzo e di sicuro non avrebbe mai portato una tale svergognata a guardare dei fiori che a lui nemmeno interessavano.

La madre si fece accanto a Henry con orrore di Marigold, tirò suo figlio verso il roseto.

Proprio non la sopportava.

"Ho visto lo stangone danese." Disse Marigold guardando i due futuri sposini che si attardavano in una delle tre fontane. Henry guardò come Cirilla stava sorridendo al principe gesticolando divertita. Chissà cosa gli stava raccontando che quello stava facendo finta di ascoltare perché troppo preso nel fissarle il corpo.

Cirilla lo sapeva? Se ne rendeva conto?

"Un ottimo partito." Diceva sua madre mentre Henry si distraeva. Fece del suo meglio per non lasciare che lo sguardo tornasse lì.

"Mi dicono che ha un pessimo caratteraccio."

"Eh chi ve lo dice?" voleva sapere la regina voltandosi verso Marigold adirata. "Chi è che parla degli affari di corte a voi? E con quale diritto?"

"Sono voci innocenti, sapete. Quelle che girano sempre, come quella secondo la quale, la principessina norvegese si attardi nelle stalle con vostro figlio." Era una provocazione e la madre di Henry non era decisa ad ignorarla.

"Se sareste così gentile da smentire queste voci e dirmi chi le mette in giro, Marigold, vedrò personalmente di giustiziare questi vanesi con le mie mani. Non tollerò che si manchi di rispetto in primis a Cirilla e poi al mio amato figlio, che è sempre impeccabile e non fa altro che aiutare quella povera ragazza sfortunata."

Sua madre aveva le migliori intenzioni, ma aveva dato a Marigold quello che voleva.

"Il principe l'ha presa proprio a cuore allora."

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora