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(Ania's Pov)
Mi sgranchii la schiena sbadigliando, dormire alla scrivania era la condanna della spina dorsale.

Mi avvicinai allo specchio guardando le enormi occhiaie e gli occhi gonfi, corrucciai le sopracciglia rammentando la sera precedente.
Ero stanca di quella situazione, prima mi diceva cose meravigliose o agiva facendomi capire che gli piacevo e poi tornava a casa con un'altra.

"Basta Ania" borbottai con ancora le urla di quella ragazza vive nelle orecchie, preferivo quando metteva lo stereo a palla.

Mi tirai dei piccoli schiaffetti incitatori alle guance, alla fine non era la prima volta che avevo delusioni amorose, dovevo solo convincermi che fosse meglio rinunciare adesso che in futuro, dove sarebbe stato troppo tardi.

"Sù, è ora di prepararsi" mi portai i capelli dietro le spalle aprendo le ante dell'armadio e asciugandomi una lacrima che, inconsciamente, mi aveva rigato il viso.

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"Quindi credi davvero che resterà un altro anno?" Mi chiese Stefano alzando entrambe le sopracciglia.
"Sembra che quella donna sia nata per rovinare la vita degli studenti" risi quando sbuffò alzando gli occhi al cielo, la vecchia Daniela era una vera dittatrice, riusciva a rovinare l'umore solo entrando nella classe.

"Hai da fare stasera? Ci sarà una festa e mi chiedevo..." Stefano si grattò nervosamente la testa lasciando che il suo sguardo si spostasse in diverse direzioni.
"Oh, beh, in realtà non so..." mi morsi il labbro inferiore calando il viso osservando così le mie vecchie Converse, non che volessi rifiutare ma non ero tanto dell'umore.

"Non c'è fretta, avvisami quando vuoi, sarò da te anche se mi confermi cinque minuti prima" ridacchiò poggiando la mano sulla mia spalla, sorrisi alla sua gentilezza guardandolo mentre si schiarì la voce arrossendo alle gote.
"Ti ringrazio" mi spostai dalla parete prendendo lo zaino dal pavimento, a sua volta fece lo stesso posando la mano sulla mia spallina.
"Lascia che lo porti io, oggi avevi parecchie lezioni, deve essere pesante" con gentilezza prese il mio zaino sfilando le spalline e accostandolo al suo.
"Grazie" sorrisi al dolce gesto notando le sue gote colorarsi di nuovo di rosso.

Arrossiva quando gli sorridevo, che tenero.

"Allora, hai visto il nuovo boss di Genshin?" M'illuminai in viso a quella domanda, avere amici che giocavano era il paradiso per me.
"Oh, si, era..." la mia voce si bloccò alla vista di una figura slanciata davanti a noi, uno sguardo cupo prese il sopravvento dei suoi lineamenti quando ci notò.

"Ma che scena adorabile" con acidità nella sua voce sputò le parole come delle frecce avvelenate, arricciai il naso notando i suoi occhi fissi su Stefano come per intimorirlo.

"Ma da che pulpito" cominciai a parlare facendolo stranire, il mio tono di voce amaro fece fare lo stesso a Stefano.
"Eri adorabile con la ragazza di ieri? Era la stessa della settimana scorsa oppure è carne fresca?" Sbarrò gli occhi alla mia domanda retorica corrucciando le sopracciglia, ero ancora irritata e la delusione sembrava prender il sopravvento delle mie parole.
"Se vuoi vicino la classe di psicologia ce n'è una carina, magari però questa volta offrile prima una cena" sbottai prendendo sotto braccio Stefano, Elia chinando lo sguardo strinse le labbra in una linea sottile.

I miei pensieri avevano preso il sopravvento della mia bocca, la delusione delle sue parole invane non facevano altro che farmi ribollire di rabbia.

Stava tentando davvero di fare il cretino quando io stavo soltanto parlando con Stefano? Proprio lui che passava la notte con altre ragazze?

"Mi dispiace per essere stata così rude" sospirai guardando Stefano che camminava il silenzio.
"Figurati, so che non sei il tipo da reagire in quel modo senza motivo"

Grazie Dio che esistono persone come lui.

"La proposta per stasera è ancora valida?"

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"Credo che così tu sia perfetta!" Sistemai la spallina del vestitino bordeaux guardando Giada sottecchi, non era il mio genere ma il camoscio contornava perfettavente le linee morbide del vestito.
"Va bene" risposi ridacchiando e prendendo il lucida labbra, la vidi attraverso lo specchio mentre un velo di tristezza le incupiva il viso.

"Ania, mi dispiace per mio fratello, ciò che ha fatto... credevo davvero tu gli piacessi e fosse serio... in parte è colpa mia che gli ho permesso di continuare a fare il cretino con te..." la bloccai prendendole le mani, alzò lo sguardo mentre l'azzurro dei suoi occhi luccicava.
"Non è affatto colpa tua, guarda, sto bene! Conoscevo già l'indole di tuo fratello quindi non credevo molto a ciò che diceva o faceva"

In parte era vero, sapevo di non dovermi fidare e sapevo non sarei stata giusta per stargli accanto.
Però la delusione era lo stesso presente.

"Se lo vedo rifare il dongiovanni con te giuro che gli taglio i gioielli di famiglia!" Ridemmo entrambe bloccandoci poi quando il clacson risuonò nel vicinato.
"È Stefano"
"Divertiti e mi raccomando, Stefano è un bravo ragazzo" il caloroso sorriso mi rincuorò facendomi annuire felicemente, scendemmo entrambe uscendo ben presto di casa.

Stefano mi aspettava fuori la macchina, gli sbuffi bianchi della sua sigaretta s'innalzavano mentre lui ci porse un sorriso smagliante, Giada ci salutò agitando la mano prima di rientrare nel suo appartamento.

"Sei... mozzafiato" arrossii alle parole di Stefano mentre da buon gentleman mi apriva la portiera.
"Grazie" risposi flebilmente ricambiando il caloroso sorriso ancora una volta.

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"Ecco il tuo punch" presi il bicchiere ringranziando Stefano che si sedeva al mio fianco.
Arricciai il naso quando l'insieme di frutta e alcolici risultò stordente per il mio palato, la risata del biondo fu attenuata dalla forte musica tecno.

"No, ma dai, tu sei l'amica di Elia!" Una ragazza in ghingheri si avvicinò insieme a due sue amiche, scoccò la lingua contro il palato quando notò Stefano.
"E tu sei?" Il tono della sua voce cambiò cercando di essere seducente, allungò le mani contornate dalle lunghe unghie rosse fuoco in segno di saluto.
"Stefano" educatamente ricambiò il salutò mentre la bionda faceva dondolare il suo caschetto.
"Io sono Ilaria" disse volgendosi anche nella mia direzione, notai come le altre due ragazze non parlarono lasciando forse che l'alpha del gruppo fosse l'unica fonte d'attenzione.
"Ania"

"Ah si, la ragazza nerd che gironzola sempre con Elia, per essere sua amica devi essere forte"
"Infatti" risposi facendo ridacchiare Stefano.
"Volete unirvi a noi? Tutti gli amici di Elia sono ben accetti" il tic di gesticolare mi faceva alquanto ridere per non parlare del fatto di come volesse comprarmisi per avere più approvazione nei confronti di Elia.

"Se non lo fate sarebbe davvero un peccato!" L'enfasi eccessiva la spinse a prendermi per mano e farmi alzare velocemente, quasi mi cadde il punch.
"Si, si" sbottai infastidita, non la conoscevo nemmeno e già mi trattava con fin troppa confidenza.

Mentre ci trascinava al suo tavolo notai delle macchie sul suo collo che ben presto riconobbi come succhiotti.
Riconobbi in ritardo chi fosse, era la ragazza che avevo visto più di una volta a casa di Elia.

La mia mano libera fu stretta da Stefano che captò il mio mal umore, mi leggeva nella mente?

"Eccoci qui, stavamo giusto giocando!" Indicò il tavolo pieno zeppo di alcolici, il grande gruppo era intento a girare la bottiglia vuota posta giusto al centro, il ragazzo che fu puntatò sbottò sofferente bevendo d'un fiato uno shoottino.

Oh, odiavo quel gioco.

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