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"Quindi stasera vi vedrete?"chiese Elia portandosi alle labbra la matita.
"Si, non so cosa mettere" emozionata non ero molto concentrata nella lezione, la cosa sembrava reciproca.

"Metti una tuta" fece spallucce facendomi ridere.
"Dovrei chiedere aiuto a Giada" bofonchiai soprappensiero.
"Ti aiuto io" si alzò dal letto aprendo il mio armadio, iniziai a boccheggiare alzandomi di scatto.
"Non c'è bisogno" dissi chiudendo di scatto le ante.
"Nascondi per caso qualche giochino hot?" Alzò più volte le sopracciglia in modo scherzoso.
"No!"
"Allora fammi vedere" ridendo lo spinsi verso il letto.

Giada mi aveva detto che tra pochi giorni sarebbe stato il suo compleanno e avevo messo il regalo proprio nell'armadio nascondendolo per quando facevamo ripetizioni.

"Ti è piaciuto così tanto dormire con me che vuoi rifarlo?" Chiese quando lo spinsi sul letto, gli buttai il cuscino in faccia facendolo ridere e urlandogli poi di concentrarsi sulla lezione.

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Mi sistemai per l'ultima volta la maglia a dolcevita infilandola nel jeans a vita alta, pettinai per l'ennesima volta i capelli uscendo di casa dopo l'ultima occhiata allo specchio.

La macchina di Stefano era parcheggiata difronte casa, salutandomi con la mano lo riconobbi salendo velocemente e ricevendo un piccolo bacio sulla guancia.

Il tragitto sembrò terminare subito, come ricordavo essere in sua compagnia era piacevole e parlare con lui era semplice e gradevole.

Eravamo in fila al cinema quando lo notai guardarmi.
"Qualcosa non va?" Chiesi ricambiando lo sguardo.
"Sei molto bella stasera" arrossii portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Mi prese la mano stringendola appena, sorrisi al piccolo gesto seguendolo verso la sala.

Non appena prendemmo i nostri posti notai che riprese la mia mano facendo incrociare le nostre dita.
La sala spaziosa era priva di riscaldamento, faceva abbastanza freddo, forse notandolo Stefano si sfilò la giacca porgendomela.

"Tieni" me la poggiò alle spalle sorridendo teneramente, ricambiai il sorriso sussurrando un piccolo "grazie".

Il telefono vibrò facendomi distogliere lo sguardo dal gentile ragazzo e nello stesso tempo spensero le luci facendo iniziare il film.

"Tutto ok?" Elia?

Sorrisi notando quanto stesse diventando premuroso col passare del tempo.

"Certo!"
"Mica sta facendo il pervertito?" Mi venne da ridere attirando l'attenzione di Stefano, gli sorrisi ritornando al cellulare.
"Ti ho già detto che è un bravo ragazzo"
"E io che non mi fido, per ogni cosa contattami"

Da quando era diventato così tenero?

Gli risposi per poi posare il cellulare in borsa, presi la mano di Stefano facendo incrociare le dita, la portò alle labbra lasciandone un piccolo bacio sopra.

Arrossendo e sorridendoci ci voltammo per guardare il film.

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"Grazie sono stata davvero bene" gli dissi mentre eravamo sotto casa.
"È stato un piacere, spero lo rifaremo presto" sorridendo mi lasciò un piccolo bacio sulla guancia, aprii la portiera e scendendo lo salutai agitando la mano.

Ah, era carinissimo!

Salii velocemente le scale per poi accendere la luce della camera e buttarmi sul letto.
Comincia a far battere le gambe come una forsennata ancora emozionata.

Era stato così carino e gentile, poi i sorrisi che mi porgeva e quegli occhi...!!
Continuai ad urlacchiare quando una risata mi fece distrarre dal mio momento di sfogo.

"A quanto vedo le cose sono andate bene" Elia era seduto sulla ringhiera del balcone mentre con una mano faceva cadere la cicca della sigaretta.
"Direi benissimo" risposi ancora emozionata uscendo sul mio balconcino.
"Ti va di parlarne?" Inclinò la testa osservandomi, il cappuccio della felpa grigia era tirato su mentre piccole ciocche scure e bagnate spuntavano da esso.
"Certo"

Mi piaceva il rapporto d'amicizia che si era instaurato tra di noi, avere Elia come amico era davvero una parte importante delle nuove esperienze che stavo facendo e dovevo tutto a lui.

"Spostati"
"Cosa?" Chiesi stranita quando buttò la sigaretta giù, quando fece gesto con la testa feci come detto e agilmente scavalcò la ringhiera salendo sul mio balcone.
"Scemo, è pericoloso!" Gli schiaffeggiai un braccio facendolo ridere, poggiò una mano sulla mia testa scompigliandomi i capelli.

Entrammo in camera e ben presto si buttò di peso sul letto a braccia aperte, mi misi nel piccolo angolo del letto spostando la borsa e il cappotto.

"Allora? Che avete fatto di bello?"
"Siamo andati al cinema e abbiamo fatto un paio di giri e... oh, siamo andati al centro dove c'era una festa e tante bancarelle molto carine" spiegai ancora emozionata mentre lui annuiva con la testa su una mano.
"Allora ti piace?" Chiese, una piccola goccia gli cadde in viso mentre mi guardava.
"Credo di si... dovresti asciugare i capelli" dissi togliendogli la goccia con il pollice.

Poggiò la mano sulla mia fermandola sul suo viso.
"Ti piace per davvero?"
"Credo di si, lo conosco da poco ma mi ha fatto una buona impressione e poi sto bene con lui" risposi, annuendo calò lo sguardo lasciando la mia mano ma giocherellando con un piccolo filo che fuoriusciva dalla manica della maglia.
"Quindi lo incontrerai di nuovo?" Chiese alzando gli occhi nella mia direzione.
"Molto probabilmente" sorrisi alzandomi e aprendo il cassettone presi il phone.

Un piccolo verso fuoriuscì dal corvino che chiuse il cappuccio con i due lacci.
"Se non li asciughi ti verrà un malanno"
"Ma non lo faccio mai" borbottò.
"Non fare il bambino dispettoso" ridacchiai scuotendogli la spalla.
"Me li asciughi tu?" Chiese aprendo di nuovo il cappuccio.

Che bambinone.

"Ok" si alzò a sedere e staccando il caricabatterie dalla presa infilai quella del phone.
Accendendolo cominciai a passare la mano tra i capelli, dovetti restare in piedi essendo troppo bassa a suo confronto mentre lui, ancora seduto, dondolava le gambe.
I capelli erano morbidi e folti, il nero sembrava ancora più scuro sotto la mia vecchia lampada e guardandogli il viso invidiai le lunghe ciglia che sembravano poggiarsi sulle gote.

Rimasi sorpresa quando poggiò la testa sulla mia spalla e ridendo continuai ad asciugare con cura la chioma scura.

"Che succede?" Chiesi sorridendo, ancora poggiato sulla mia spalla alzò gli occhi nella mia direzione.
"Ho bisogno di un po' di affetto" rispose a voce bassa rendendo il tono più roco.
Strinse le braccia intorno al mio busto abbracciandomi, strofinò delicatamente la testa sulla mia spalla facendomi venire la pelle d'oca quando il respiro caldo sfiorò il mio collo.

Avvampai in viso ma ringraziai non potesse vedermi, ultimamente lo vedevo sempre solo quindi pensai fosse una cosa normale per lui.

Sentii il cuore aumentare di velocità e offendendolo mentalmente sperai lui non riuscisse a sentirlo.

Sto per avere un infarto?

Si spostò dalla mia spalla e ancora tra le sue braccia mi trovai faccia e faccia ad una distanza fin troppo ravvicinata.
Schiuse le labbra facendo alternare lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e velocemente s'inumidì le labbra con la lingua.

"C-credo siano asciutti" dissi allontanandomi, ruppe l'abbraccio toccando i capelli e grattandosi la testa si alzò.

"Si, credo si sia fatto tardi" disse a testa china avvicinandosi alla finestra.
"Già" risposi guardandolo scavalcare e tornare sul proprio balcone.
"Allora buonanotte e grazie per i capelli" mi salutò con un cenno di testa e sorridendo, ricambiai a mia volta e agitai la mano.

Mi buttai a letto con ancora il cuore a mille, sospirai profondamente e presi tra le mani le guance che sembravano esser diventate di fuoco.

Dream OnWhere stories live. Discover now