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(Elia's Pov)
Tenevo ancora il mio volto tra le mani quando lei tornò a casa.

Che stava succedendo? Che succedeva alle mie guance?
Ero imbarazzato? Io?

Mi guardai allo specchio mentre trovai delle gote arrossate.

Ho preso un colpo di freddo? Probabilmente ho la febbre.

Il telefono iniziò a squillare, Ilaria insisteva nel vedermi per l'ennesima volta, non avevo tanta voglia ma non avevo nulla da fare.
Mi affacciai un po' alla finestra senza farmi notare, Ania si stava pettinando i capelli in una coda.
Sorrisi guardandola.

Il mio sorriso si spense dopo poco.

Perché sto sorridendo? Si sta facendo una coda e io sorrido? Sembro un maniaco sessuale.

Aspettando che si facesse orario feci una doccia e mi preparai, dopo aver abbottonato la camicia il campanello suonò e scesi in salone.
"Ciao tesoro" agitando la mano contornata dalle lunghe unghie rosse Ilaria mi salutò con un ghigno.
"Buonasera" chiusi la porta e le poggiai una mano sulla schiena guidandola verso la stanza.

Non appena chiusi la camera mi si fiondò addosso, dovetti prenderla tra le braccia mentre cercava di arrampicarsi.
Con agilità mi sbottonò la camicia baciandomi appassionatamente quando ben presto sentii di essere osservato.
Sottecchi guardai la finestra e Ania ci guardava a bocca aperta.

Ah, che bella sorpresa.

"Qualcosa non va Ania?" Chiesi divertito da quel momento, ancora sorpresa iniziò a boccheggiare.
"Devi abbassare il volume della musica" sbottò innervosita.
"Quindi vorresti sentirci fare cose? Almeno con la musica non ci senti" ridacchiai vedendola agitarsi di più mentre Ilaria continuava a starmi addosso.
"Allora scopate a voce bassa!" Urlò sbattendo la finestra.

Rimanemmo entrambi sorpresi da quella risposta ma una sonora risata mi uscì a fior di labbra.

Quella ragazza mi fa morire.

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Dopo aver finito con Ilaria mi alzai per fumare una sigaretta, lei già in piedi si stava rivestendo silenziosamente.
Era una delle poche ragazze che rispettava ciò che volevo, avere rapporti e basta, forse questa era una delle motivazioni per cui eravamo ancora in contatto.

Accesi la sigaretta aprendo la finestra, mi accigliai quando trovai la scrivania, col pc acceso, vuota.
Guardai l'orario sul cellulare creando un profondo cipiglio.

Era uscita a quest'ora del mattino?

"Elia, mi senti?!" Venni distratto dai miei pensieri dalla voce di Ilaria.
"Ho detto che vado, chiamami quando vuoi" mi fece un occhiolino, l'accompagnai alla porta richiudendola non appena uscì.

Ritornai su sbirciando alla finestra, la stanza era ancora vuota.

Dove sarà andata a quest'ora? Dovrà incontrare qualche ragazzo?

Mi misi una maglia e il giubbotto scendendo, velocemente presi la macchina e la parcheggiai difronte casa sua aspettandola.

Mi guardai allo specchietto retrovisore sistemandomi i capelli e raddrizzando il colletto.

Mi bloccai d'improvviso cercando di capire che stavo facendo.

Che faccio? L'aspetto? Torno dentro? E se le è successo qualcosa? Non è ancora tornata.

Scesi dalla macchina per accendere una sigaretta, mi appoggiai alla macchina guardando le vecchie Converse mentre tiravo l'ennesimo tiro.

"Già finito la festa?" Mi voltai di scatto al suono della sua voce.
Ritrovai la minuta nerd guardarmi nel giubbotto due volte più grande di lei e con delle ciabatte a forma di unicorno.
Sorrisi trovando la scena adorabile.

"L'hai mandata già via?" Annuii facendole arricciare il naso.
Avevo già dimenticato di esser stato con Ilaria.

Notai una busta del mini market nelle vicinanze stretta tra le sue mani.

"Non ti fa freddo con quelle ciabatte?"

_____________

Eravamo seduti nel portabagagli della Rang Rover mentre la notai tremare appena.
Aveva freddo? Dove avevo lanciato la coperta?

Non appena la trovai, gliela poggiai addosso facendola arrossire e sussurrare un tenero "grazie".

"Grazie per essere venuta" la voce mi uscì più bassa di quanto mi aspettassi, come se mi stessi trattenendo dal dire qualcosa.
La guardai mentre mi regalò un sorriso e dondolando le gambe alzò la busta del mini market.

"Ti va un po' di cioccolata? Per ringraziarti di avermi portata qui" alzò la barretta viola attendendo una mia risposta, annuii stendendomi.

Spezzò la barretta dandomene un pezzo, la notai mentre, ancora seduta, addentava la sua parte e dondolava le gambe.
"Ti piace?" Bofonchiò voltandosi nella mia direzione a bocca piena, sembrava un criceto.

Esplosi in una risata facendola imbronciare, mi diede una piccola gomitata nel fianco imbarazzata.
"Dai cretino!" Ancora ridendo l'osservai mentre piagnucolava e s'innervosiva allo stesso tempo.

"Si, mi piace" risposi con un sorriso.
"Ma non l'hai nemmeno assaggiata!"
"E chi ha detto che parlavo della cioccolata?" Ridendo ancora le porsi un sorriso.

"Smettila di fare il cretino con me! Non ci casco, non sono come la bionda di stasera" borbottò con un mezzo sorriso.
"Oh, lo so perfettamente, per questo mi piace prenderti in giro"
In risposta mi diede un calcio con le pantofole ad unicorno, ancora ridendo notai come il suo viso brillasse, gli occhi scuri così profondi mi fecero fermare per un attimo.

Il mio sorriso svanì e il mio subconscio mi fece alzare la mano nella sua direzione.
Immobile lei osservò ogni movimento della mia mano mentre raggiungeva lentamente la sua coda.
Con delicatezza tirai l'elastico facendo cadere in un onda i capelli castani sulle sue spalle, le scrutai il viso cercando di scorgere qualche suo pensiero ma inutilmente.

Era così difficile comprendere quella ragazza.

Lasciai passare la mano tra i lunghi capelli morbidi accarezzandoli e giocandoci come in trance, non rispondevo di me stesso ma riuscivo solo a guardarla.
Schiuse le carnose labbra rosee chinando lo sguardo e schiarendosi la voce.

"Non ti piacciono le code? Stavo male?" Sussurrò appena riportandomi sulla terra.
"Mh?" Ero ancora intontito, non capivo cosa stessi facendo ma quando, a testa bassa, le lunghe ciglia si poggiarono sulle gote chiudendo gli occhi per l'imbarazzo mi fece rinsavire.
"Scusa e che... trovo tu stia meglio così" allontanai la mano come se mi fossi bruciato e voltandomi dall'altra parte poggiai una mano sulla bocca sentendo il volte in fiamme.

Che cosa diavolo sta succedendo?

"Guarda Elia, sta sorgendo il sole" guardando l'orizzonte si scorgeva la grande palla di fuoco, ben presto rimanemmo immersi dai raggi arancio che si poggiarono su di noi.

Aprì la busta precedente prendendo le due lattine di caffè e porgendone una verso di me.

"Grazie mille, grazie a te ho un altro bellissimo ricordo" mi sorrise mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Brindiamo a questa nuova amicizia, brindiamo a noi!" Gioiosa alzò la lattina attendendo una mia risposta.

Cercai di sorridere creando una sorta di smorfia, vedendola lì davanti a me, con quei magnifici occhi scuri, il sole che le regalava colori caldi e quel sorriso che aveva luce propria.

M'irritava dover brindare per quella motivazione.

Alzai la lattina facendola scontrare contro la sua e con un sorriso a trentadue denti cominciò a bere il suo caffè ridando attenzione al paesaggio.

"Amici..."

Salveeeee!
Come va? Spero bene!
Vi sta piacendo la storia? Fatemelo sapere!
Vi ringrazio per i commenti e le stelline.

-shoot-

Dream OnWhere stories live. Discover now